di Alessandra Daniele
”La vecchia classe politica italiana è stata travolta dai fatti e superata dai tempi. L’autoaffondamento dei vecchi governanti, schiacciati dal peso del debito pubblico e dal sistema di finanziamento illegale dei partiti, lascia il Paese impreparato e incerto nel momento difficile del rinnovamento e del passaggio a una nuova Repubblica”.
(Silvio Berlusconi, discorso della ”discesa in campo”, 1994)
”Tutto questo è già successo. E succederà ancora” (Battlestar Galactica, 2008)
Quest’anno abbiamo celebrato il ventennale dell’inchiesta Mani Pulite, e soprattutto del successivo (ma solo in parte conseguente) crollo del marcio sistema partitico dell’epoca. Come sappiamo, solo due anni dopo tutte le speranze nate in quella stagione finirono nello scarico di Fogna Italia, quando Berlusconi riuscì a recuperare i voti di centro destra orfani del Pentapartito, e nello stesso tempo a rastrellare gran parte del voto diretto al cambiamento, spacciandosi per un rinnovatore.
Il clima in questi giorni è molto simile a quello del ’92, e il risultato delle ultime elezioni amministrative lo dimostra meglio di qualunque altra cosa. Dove rischiano di finire le nostre speranze residue stavolta?
Possiamo fidarci della ”democrazia della rete”? Se si votasse attraverso Internet, le elezioni le vincerebbe Supenatural.
E se l’Anno del Grillo si rivelasse un altro Giorno della Marmotta?
Nessun pilota è autorizzato a guidare un aereo passeggeri se prima non se n’è dimostrato capace su un simulatore di volo. Ci serve un simulatore di governo per mettere alla prova tutti coloro che aspirano a guidare il paese, che è una cosa ben più complicata. Come un’astronave.
Tartassando i cittadini per continuare a garantire le spese militari, Monti ha di fatto già fallito il test quanto l’ammiraglio Cain della Pegasus, e tutto fa pensare che continuerà su quella strada. Fini e Casini hanno tolto a Zarek e Gaeta del Galactica il primato per l’ammutinamento più sfigato della storia dell’umanità.
Tutti i leader del centro sinistra negli ultimi quindici anni si sono comportati come se fossero telecomandati da un clone neurale di Berlusconi impiantato nel loro cervello, quindi hanno fatto più stronzate di qualsiasi capitano Crichton di Farscape posseduto da Scorpius.
Berlusconi ha schiantato al suolo il suo Titanic volante per riscuoterne l’assicurazione, mentre i suoi droni cercavano di mozzare tutte le teste pensanti rimaste a bordo. E non c’era nessun Dottore a salvarci.
Non possiamo sopravvivere a un altro pataccaro, di chiunque si tratti. Abbiamo assoluto bisogno di un simulatore per smascherare il prossimo Simulatore.
E di un dispositivo anti Kobayashi Maru, per impedirgli di truccare anche il test.