di Alessandra Daniele
La ferrovia che collega la Val di Susa con la Francia c’è già. Ci sono sia il treno passeggeri che quello merci, che viaggia semivuoto. Ne serve davvero un altro? No. Tuttavia il tunnel TAV deve assolutamente essere scavato, è una questione di vita o di morte. Carmilla è in grado di svelare il perché.
Il 13 aprile 2036 l’asteroide Apophis si schianterà contro la terra, provocando una serie di apocalittici sconvolgimenti che devasteranno il nostro pianeta, rendendo impossibile la vita in superficie. Solo chi si sarà attrezzato in tempo con appositi rifugi sotterranei potrà sopravvivere. Il tunnel in Val di Susa sarà uno di questi.
Il progetto – nome in codice Kaiser Susa – prevede tre fasi:
Fase Uno – Le Riforme
Per ovvie ragioni strutturali, la capienza del rifugio risulterà limitata. Il 30% dei posti sono già prenotati per le autorità politiche, economiche, religiose, e militari che consentiranno il perpetuarsi della struttura gerarchica della società. Il rimanente 70% sarà occupato dalla forza lavoro, individui destinati a mantenere in attività le attrezzature del rifugio, a fungere da operai, da milizia, da servitù, e in caso di emergenza, da cibo. Questi individui saranno selezionati nei prossimi anni da una serie di riforme economiche che renderanno la vita dei lavoratori sempre più dura e umiliante, in modo che solo i più forti, e i meno sensibili alle umiliazioni possano sopravvivere. Alla fine del prossimo ventennio, coloro che non saranno morti in miseria, né in galera, non si saranno suicidati, né uccisi e/o mangiati a vicenda, e non saranno fuggiti in un paese che non stesse effettuando la stessa selezione, saranno i candidati ideali a essere utilizzati come forza lavoro nel rifugio. Questa fase è già in atto da alcuni anni, tutte le recenti riforme del mercato del lavoro ne fanno parte.
Fase Due – La Missione di Pace
In seguito al sospetto, avanzato da La Repubblica, che i comitati No TAV si stiano dotando di armi atomiche, il governo lancerà l’operazione militare Susa Storm: una settimana di bombardamenti a tappeto con fosforo bianco e uranio impoverito, poi lo sbarco delle truppe di terra, e il rastrellamento degli eventuali nativi sopravvissuti, per la messa in sicurezza del territorio. Questa fase inizierà quando sul Piemonte si sarà aperta la cosiddetta ”finestra meteorologica” adatta al volo dei bombardieri.
Fase Tre – La Valle dell’Ultima Battaglia
Per scavare il tunnel da attrezzare a rifugio verrà assunta la migliore squadra di trivellatori petroliferi del mondo, formata da un biondo coglione, un nero ciccione, un italiano cialtrone, altri tre o quattro che nessuno si ricorda mai, e un giovane scucchione innamorato della figlia del caposquadra (Bruce Willis) uomo burbero, ma dal cuore d’oro. Dopo avere inutilmente distrutto tutte le trivelle in dotazione facendo una cazzata dopo l’altra, la squadra deciderà di demolire l’intera valle con un paio di bombe atomiche. Questa fase necessita ancora d’una messa a punto.
Qualcuno insinua che il progetto Kaiser Susa in realtà non esista, e che sia tutta una manovra dei soliti sospetti per spartirsi appalti miliardari con un’opera inutile e dannosa, che diventerà l’ennesimo ecomostro incompiuto, come i ponti in due tronconi che non combaciano, o gli aeroporti paludosi.
Qualunque sia il suo vero scopo però, la Fase Uno è già in atto.