di Alessandra Daniele
Vent’anni fa, una vasta e pervasiva struttura di potere politico-affaristico basata sulla corruzione sistematica, e perciò nota come Tangentopoli, venne scoperta e smantellata da una serie di inchieste giudiziarie. I partiti politici coinvolti vennero chiusi, e il governo del paese fu trasferito altrove.
Questo è quello che dice la storia.
Ma non è quello che è successo.
Come la cronaca e l’esperienza quotidiana ci dimostrano sempre più spesso, oggi, quel sistema di potere è ancora tra noi, responsabile esattamente degli stessi crimini, abile come se non fosse invecchiato di un giorno. e nello stesso tempo in grado di integrarsi perfettamente con la società attuale. Che cosa gli ha consentito di sopravvivere immutato, oppure di trasferirsi indenne fino ai giorni nostri? Un’anomalia del continuum spazio temporale, una procedura sperimentale di stasi criogenica, o tutti i soldi che è riuscito a fottersi finora?
Insieme alla struttura criminale però, proprio come accade nella serie Tv Alcatraz la cui intro ho appena parafrasato, s’è perpetuata anche quella poliziesca, seppure con diversa efficacia. L’interazione fra le due in questi anni ha plasmato la vita pubblica italiana, trasformandola progressivamente in un poliziesco procedural. Sinistra e Destra, progressisti e conservatori sono stati sostituiti – trasversalmente – da Guardie e Ladri. Chi non si arruola in una categoria viene arbitrariamente assegnato all’altra, a prescindere dalle sue idee politiche, che vengono perlopiù declassate a pretesti, capricci, fuffa intellettualoide, o peggio, perniciosa zavorra ideologica.
Dopo ogni caso della settimana – P3, appalti, tangenti – la storia ricomincia da capo, con qualche raro avvicendamento nei leading roles, ma senza nessun reale progresso nella trama orizzontale, cioè nella società, nella cultura del paese.
Come nel sotterraneo di Alcatraz, ci sono due tabelloni per nomi e foto segnaletiche, da una parte i criminali, dall’altra i secondini, tertium non datur. Così, se Law & Order non sono le tue uniche coordinate di riferimento, la tua foto viene automaticamente appiccicata sul tabellone dei criminali, fra mafiosi e bancarottieri, anche se il tuo crimine consiste nell’avere fischiato a un comizio. E visto che mafiosi e bancarottieri sanno molto meglio di te come garantirsi l’impunità, finisci pure in cima alla lista degli accusati, mentre loro si riciclano come tuoi accusatori.
A cos’è dovuta questa deriva crime della dialettica politica italiana? La cronica attitudine delinquenziale delle classi dirigenti è sicuramente una delle cause principali. Un’occhiata ai palinsesti Tv però ne suggerisce anche un’altra.
Oltre ad Alcatraz, serie presentata come SF, ma rivelatasi un crime procedural, ecco una lista (incompleta) in ordine alfabetico dei serial polizieschi in onda in Italia negli ultimi mesi: Blue Bloods; Bones; Carabinieri; Castle: Close to Home; Cold Case; Colombo; Criminal Minds; Criminal Minds Los Angeles; Crossing Jordan; CSI; CSI Los Angeles; CSI Miami; CSI New York; Detective in Corsia; Distretto di Polizia; Don Matteo; Due South; Flashpoint; Hamburg Distretto 21; Hawaii 5-0; HeliCops; Ho sposato uno sbirro; Hunter, Il Comandante Florent; Il Commissario Cordier; Il commissario Köster; Il Commissario Rex; La Squadra; La signora in giallo; Law & Order; Law & Order Criminal Intent; Law & Order Los Angeles; Law & Order Special Victims Unit; L’ispettore Barnaby; L’ispettore Derrick; L’ispettore Tibbs; Lie to me; Medium; Miami Vice; Monk; Montalbano; Murder Call; NCIS; NCIS Los Angeles; NYPD Blue; Numb3rs; RIS; RIS Roma; Rizzoli & Isles; Sentinel; Siska; Special Unit I; Squadra Antimafia; Squadra Speciale Cobra 11; Squadra Speciale Colonia; Squadra Speciale Lipsia; Starsky & Hutch; The Closer; The District; The Mentalist; The Unit; Un caso per due; Walker Texas Ranger; Without a Trace; Wolff.
Il nostro immaginario collettivo sta subendo una deriva poliziesca? Grazie Al catraz.