di Jumpinshark
L’iscritto a Twitter è abituato a trattare con alcuni numeri: quanti tweets (messaggi contenenti al massimo 140 caratteri) produce, quanti followers (altri iscritti a Twitter che lo “seguono”) e following (iscritti che egli a propria volta segue) ha, in quante “liste” compare ecc.. In questo testo presento una grandezza (si scusi l’improntitudine) da me creata, e battezzata Numero Twitter di Fiorello e Jovanotti (nfj). Tale misura viene qui illustrata non come ameno passatempo social(e) ed esercizio letterario di parodia scientifica ma per una prima implementazione della democrazia diretta attraverso i social media e del suffragio universale pesato [1]. La “democrazia di Internet” e l’abbandono dell’ “una testa, un voto” sono infatti, oggi in Italia, due principi in sempre maggiore ascesa e solo apparentemente contrapposti.
(Prima di cominciare, voglio augurarmi che i lettori in difficoltà con la parte tecnica, seppur molto informale, di questa presentazione, possano comunque apprezzare l’importanza del sistema, e provvedere pure ad adattarvisi in fretta, in modo da non essere più pesantemente valutati.)
Informalmente, quindi, definiamo nfj 0 il Numero Twitter di Fiorello e Jovanotti degli account\cittadini @sarofiorello e @lorenzojova, che si seguono a vicenda. In Twitter, ricordo, vi è una relazione asimmetrica di “follow”, A segue B (ne riceve i messaggi sulla sua “timeline”) non implica che B segua A; al contrario su Facebook la relazione di amicizia, quando “accettata” naturalmente, è “simmetrica” [2].
Francesco Di Gesù (@frankiehinrgmc) è uno dei 47 eletti a godere di nfj 1, in quanto è seguito sia da Fiorello che da Jovanotti (sta nell’intersezione del diagramma di Venn mostrato qui sopra).
Wu Ming (@Wu_Ming_Foundation) ha nfj 2 in quanto seguito da Francesco di Gesù. Io (@jumpinshark) ho un più che onorevole nfj 3, in quanto seguito da Wu Ming [3]. Il principio generale dovrebbe essere chiaro: attraverso la relazione “essere seguito da” su Twitter si risale a utente seguito sia da Fiorello che da Jovanotti e si contano i “passi”. Ovviamente nfj può cambiare nel tempo: se ad es. anche @sarofiorello iniziasse a seguire, come già fa @lorenzojova, il Cardinal Ravasi e “Gilles Deleuze” [4] nfj dei due account diventerebbe 1, scalando varie posizioni; inversamente se Francesco di Gesù “defollowasse” (crudo tecnoanglismo, invero) Wu Ming, essi scenderebbero di nfj (ciò è importante per la “mobilità sociale”, che trattiamo più sotto).
I più informati tra i lettori a questo punto staranno forse pensando al numero di Erdős, ai sei gradi di separazione, ai sei gradi di separazione di Kevin Bacon e ai quattro gradi di una recente ricerca sopra Facebook. Vediamoli velocemente uno ad uno, anche per chiarire meglio nfj.
Il numero di Erdős “è un modo per descrivere la ‘distanza’ tra una persona e il matematico ungherese Paul Erdős in termini di collaborazione in pubblicazioni matematiche”. Erdős ha numero 0, i suoi 511 coautori hanno numero 1 ecc. [5]. Vedi l’immagine sotto che può essere utile anche per comprendere le altre relazioni presentate in questo scritto.
Se Alice pubblica una ricerca con Paul Erdős e con Bruno, ma Bruno non collabora con Erdős, allora Bruno avrà un numero di Erdős pari a 2. (Wikipedia)
Con sei gradi di separazione si descrive l’ipotesi “secondo cui qualunque persona può essere collegata a qualunque altra persona attraverso una catena di conoscenze con non più di 5 intermediari” (ovvero “il mondo è piccolo”).
I sei gradi di separazione di Kevin Bacon o il numero di Bacon indicano una sorta di numero di Erdős applicato al “mondo di Hollywood”, tramite la relazione “ha recitato con”.
Il motivo per cui in campo matematico e in campo cinematografico-americano si sono scelti proprio Erdős e Bacon è dovuto all’ampiezza e rilevanza delle loro collaborazioni. Avere quindi un numero basso significa essere importanti. Naturalmente vi sono alcuni che contestano, o meglio limitano, tale importanza [6], ma la validità del principio teorico dietro questi numeri e pure la loro utilità pratica difficilmente possono essere dismesse (e il seguito di questo paper dimostrerà ancora meglio ciò).
Ancora più vicino al nostro metodo è il numero di Erdős-Bacon, la somma dei due numeri precedentemente presentati. Natalie Portman ha un numero di Erdős-Bacon 6 poiché ha numero di Erdős 5 (in quanto coautrice di un saggio di psicologia, ovviamente scritto con persona dotata di numero di Erdős 4) e numero di Bacon 1 (per New York, I Love You) e fa meglio di Stephen Hawking che ha numero di Erdős-Bacon 7.
Una ricerca su e di Facebook [7], infine, ha dimostrato che in quel social network da 800 milioni di persone la distanza media tra gli iscritti, misurata lungo la dimensione “amicizia”, è di 4.74, ovvero tramite 3.74 “intermediari” si collegano due iscritti a FB. Dal nostro punto di vista e per i nostri fini Facebook non è però adatto, infatti – come prima ricordato – è simmetrico per le amicizie tra “utenti standard” e ha per la maggior parte delle star solo la pagina Mi Piace a senso unico (a me piace Vasco Rossi, pollice alzato e chiusa lì). Succede quindi che l’amicizia venga “svuotata di senso”, ovvero – per parlar franco – data a cani e porci dai personaggi noti (o meglio, seminoti) che su FB adottano questo meccanismo di interazione oppure vi sia la pagina per i fans, persino con milioni di iscritti, che non hanno alcun legame sociale con il “mipiaciuto”, ulteriore al loro apprezzamento.
Invece in Twitter viene mantenuto un livello più alto e relativamente chiuso di “Twitstar” (con tale termine si indicano soprattutto i “personaggi famosi” che approdano su quel social network e costruiscono in breve tempo un largo pubblico) che si seguono a vicenda e hanno rapporti altissimi tra follower e following (es.: Fiorello è seguito da oltre 300.000 persone e ne segue poco più di 100, quasi tutte molto note), ma si produce anche una ricca stratificazione sociale, calcolata appunto secondo la relazione asimmetrica (“non egualitaria”) follow, che indica per ogni account\cittadino la sua vicinanza al livello supremo. Su Twitter vi è cioè la possibilità, attraverso misure come quella proposta, di ordinare gli utenti (e quindi di “pesare i voti”).
Ho scelto insieme Fiorello e Jovanotti come primi criteri d’ordinamento perché un singolo elemento è troppo facilmente distorcibile, ovvero se faccio il benzinaio, incontro Fiorello al distributore, per gentilezza gli gonfio le gomme e gli chiedo quindi di seguirmi su Twitter, ricordandoglielo anche con simpatico tweet, può capitare che il simpatico Fiorello mi retwitti simpaticamente e mi segua. Ma questa posizione è stata “estorta”. Se invece mi seguono sia Fiorello che Jovanotti significa che “qualcosa c’è” (e se fosse solo la coincidenza che fanno tutti e due benzina da me, astuto nel captarne la benevolenza, sarebbe comunque notevole, o come dice il popolino: “il culo conta nella vita”). Seguendo analoga logica, a tutti i livelli si potrebbe eliminare il parametro accennato nella nota 3 di densità e richiedere più di un utente per ogni legame. Nel mio caso ho nfj basso solo grazie a Francesco Di Gesù, vicino da sempre a “movimenti” culturali e sociali con cui sono in diretto contatto, ma se si richiedesse sempre l’essere seguito da almeno due utenti per ogni “passo” del nfj, il mio 3 non terrebbe (nessuno degli altri 46 seguiti da Fiorello e Jovanotti segue infatti direttamente utenti che mi seguono). In questo modo si avrebbe una misura ancora più equilibrata e robusta (confesso che qui non è stata adottata tale tecnica solo perché il vostro relatore ci tiene al suo “status social” e a mantenere quindi il più “pesante” possibile il suo voto).
Riguardo alla democrazia diretta la proposta (lo avrete già compreso e saprete pure che riuscirà meno scandalosa ai meno aggiornati quando Twitter sarà ancora più diffuso) è questa: ognuno voti direttamente su tema proposto da Fiorello e Jovanotti sul social network tramite tweet. E i voti conteranno in proporzione al Numero Twitter di Fiorello Jovanotti, secondo la formula 1/nfj n per ogni livello n >=1 (il livello 0 ha ovviamente voto pieno). Fiorello, Jovanotti, Francesco di Gesù e gli altri 47 hanno voto 1 voto, nfj 2 (Wu Ming) ha 1/2 di voto, nfj 3 ha 1/3. Il principio dovrebbe essere chiaro, e naturalmente il sistema di pesi può essere opportunamente cambiato (forse più efficace una formula tipo 1/2^nfj n per ogni n>=2, secondo la quale Wu Ming avrebbe 0.25 di voto e non 0.5). Non sarebbe invece opportuno conferire a Fiorello e Jovanotti e ai possessori di nfj 1 un voto direttamente >1 [8]. E non sarebbe soprattutto necessario, perché ovviamente attraverso il loro seguito su Twitter hanno voto che conta molto più del “tetto massimo” 1 (ciò potrebbe essere formalizzato in termini di retweet e menzioni; questo lo scrivo per i conoscitori di quel social network, anche se a dire il vero chi non lo usa, difficilmente e purtroppo, avrà potuto apprezzare la bontà del sistema qui presentato).
So che questa proposta farà rumore, perché se da una parte pare progressiva con il ricorso alla democrazia di Internet (cavallo di battaglia ad es. dei “grillini” e degli “innovatori” in genere), con il suffragio pesato va contro sacri principi.
Vorrei però far notare che in primo luogo questo sistema è già all’opera. Riguardo al sito Nonciclopedia, qualche mese fa assurto all’onore delle cronache per la “censura” (si notino virgolette) ad opera di Vasco, il giudizio popolare (tutti a favore, con Vasco cattivone) è radicalmente cambiato dopo l’intervento su Twitter di Fiorello per le “battute” (si notino virgolette) di quel sito sopra la morte di Marco Simoncelli (per coincidenza, siamo nello stesso periodo dell’editoriale di Gramellini citato in nota 1). Ed ecco un altro esempio, tra i tanti: una campagna di solidarietà per Jovanotti è partita il 14 Dicembre, Fiorello e altri noti (e dietro di loro migliaia di sconosciuti) hanno cambiato il proprio avatar (secondo un uso “clicktivistico” molto diffuso anche su FB) con l’immagine “Jova” qui sotto mostrata, come del resto era già accaduto con una foto di Simoncelli, subito dopo la scomparsa del giovane pilota.
Nel merito, e non per polemichetta ma per necessità della ricerca, rilevo come l’altra morte ventenne sul lavoro, quella collegata alla solidarietà verso Jovanotti, di Francesco Pinna (studente che faticava per 5€ all’ora – no, cavolo 6.5€ all’ora, che è tutta altra storia – appunto per l’allestimento del concerto dell’artista), non abbia goduto di cambio di avatar da parte delle star (con qualche forzatura, nel nostro quadro teorico ciò potrebbe essere collegato a un nfj troppo alto o infinito). Sull’iniziativa di solidarietà avviata da Claudio Cecchetto, @CloCecchetto, nfj 1, vedi questo post dove ne vengono spiegate le motivazioni e fornito il file da scaricare e mettere in avatar (a latere, su Fiorello e Francesco Pinna ho trovato questo tweet con video, il cui saggio messaggio è “certe cose non dovrebbero succedere e invece succedono, purtroppo”). Qui – sia ben chiaro – non mi permetto di alludere a responsabilità, dirette o indirette, di alcuno riguardo alla morte dello studente lavoratore, e nemmeno di dubitare del sincero cordoglio di alcuno, discuto invece del fenomeno social ai fini dell’implementazione di pratiche di democrazia diretta. La solidarietà a Jovanotti costituisce ovviamente un “gesto politico” e propone una “narrazione” che in lungo potete leggere nel post di Cecchetto (s’inizia con “Purtroppo Francesco non c’è più per una tragica fatalità”). E se il caso singolo è indubbiamente troppo tristemente vicino a uno dei due poli per essere preso a paradigma, la bontà del sistema riesce comunque evidente. Di fronte a fenomeno sociale di interesse e controverso si può: 1) procedere attraverso Twitter a una votazione diretta per acclamazione, emulazione e retweet (la foto in avatar); oppure, nel caso in cui si voglia essere più rispettosi della complessità del reale e dei suoi livelli, 2) operare attraverso il conto dei voti valutati con il sistema dei pesi. A domanda proposta o ripresa da Fiorello o Jovanotti si risponde quindi su Twitter e attraverso un semplice algoritmo (che nfj ha chi vota, e quanto pesa quindi il singolo voto) si possono risolvere, attraverso quel formidabile strumento sempre democratico che è la “Rete” (come insegnano i nostrani evangelisti del Nobel a Internet) un sacco di questioni. Naturalmente un nfj basso (cioé vicino a 1) serve per favorire la visibilità della propria iniziativa (o supplica), consentendole di raggiungere il livello massimo e procedere quindi alla votazione (vd. il sopra discusso caso di Cecchetto, nfj 1).
Se proprio proprio la democrazia diretta di Internet vi piace tantissimo ma non apprezzate ancora nel giusto modo la piccola correzione (che – ripeto – è sinceramente democratica, consentendo pure a ciascuno di salire\scendere nella scala, ovvero favorendo la mobilità sociale) del sacro diritto “una testa, un voto” lasceremo, ma solo per il momento e a malincuore, il Numero Twitter di Fiorello Jovanotti e ci impegneremo per un’adozione ancora maggiore di misure social-plebiscitarie quali il cambio d’avatar. Anche perché, e questo colpo di teatro, nu poco cyberpunke, me lo volevo tenere per ultimo, l’algoritmo dei pesi è già implementato appunto nelle nostre teste, o se vogliamo usare un po’ di fuffa socialmarkettara alla Klout, negli influencers e in noi influenzati di\da social network, col ditino sul retweet, il messaggio alle twitstar e il cambio d’avatar.
[Ringrazio il semiologo Flavio Pintarelli, @el_pinta, e l’informatico Christo Presutti, @xho, ai quali mi uniscono fraterna amicizia e comune nfj 3, per la review, ovviamente informale, del testo.]
[1] Con tale termine mi riferisco sia a posizioni teoriche vicine a Federico Fubini e Danilo Taino, Il mio voto deve contare più del tuo (Corriere, 13 Novembre 2011), efficacemente sintetizzato nell’occhiello con: “correttivi a favore di giovani e di chi ha figli per riequilibrare demografia e democrazia”, sia a editorialismi alla Massimo Gramellini (La megliocrazia, La Stampa, 3 Novembre 2011), dove la bontà del suffragio universale viene contestata in quanto: “Oggi qualsiasi persona di buonsenso, di destra o di sinistra, riconosce che questa politica svilita dai clown e dalle caste dovrebbe affidarsi ai seri e ai competenti. Figure alla Mario Monti, per intenderci. E ce ne sono tante. Ma qualsiasi persona di buonsenso sa anche che, se i Mario Monti si presentassero alle elezioni, le perderebbero”.
Per un punto di vista diverso si veda Malvino, Il “voto rinforzato”, 14 Novembre 2011 (“Suppongo non ci sia bisogno di spiegare la ratio che dà il senso a questa proposta: se non hai figli, sei più testa di cazzo di chi ne ha e non puoi pretendere che il tuo voto valga quanto il suo. Più ne hai, più sei responsabile, sicché raggiungi il massimo della responsabilità verso di loro quando ne hai una dozzina, e il tuo voto vale più del doppio di chi non vuole o può averne.”) e Leonardo, Vota Chtulhu, 16 Novembre 2011, che tende, forse non senza ragione, al riduzionismo psicologico: “Credo sia un banale effetto ottico del crepuscolo del berlusconismo (per quanto illusorio che sia): è giunto il momento delle monetine e tutti si domandano com’è possibile che ci siamo tenuti un tipo del genere per diciassette anni — che razza di sistema politico sia quello che consente a un pagliaccio simile di governare, o meglio, di impedire a qualche altra persona seria di farlo? Si chiama democrazia? Deve avere qualche grosso difetto.”
[2] Mi permetto di rimandare al mio Tra 15 e 150. Tipi di amicizia su social network, per un’analisi più accurata, dove presento anche il “numero di Dunbar” (ovvero sul web e nella vita reale il numero massimo di persone con cui stiamo in ‘relazioni sociali stabili’ si aggira intorno a 150), rilevante anche in questo contesto, e però per brevità ignorato.
[3] Per inciso e per mostrarvi quanto conto, accenno solo a una delle tante componenti della ricerca, qui non compiutamente illustrabili: ho nfj 3 ma con notevole parametro densità 4. Con densità si intendono quanti utenti Twitter contribuiscono direttamente al livello nfj, nel mio caso, poiché Francesco di Gesù segue Lia Celi, Uomoinpolvere, Mauro Vanetti e Wu Ming, che mi seguono, sono appunto 4.
[4] Gilles Deleuze è filosofo francese morto 16 anni fa. Non avrebbe apprezzato, molto probabilmente, che il suo account Twitter di omaggio comunicasse linguimperialisticamente in inglese.
[5] Si noti che tale misura non è limitata, nel campo di applicazione, alla ricerca matematica, ad es. tramite il grande statistico John Tukey (numero di Erdős 2) molti studiosi di biomedica, in frequente collaborazione con statistici, hanno numeri di Erdős bassi.
[6] Ad es., Erdős non solo non ha vinto la Fields Medal ma non ha tra i suoi 511 collaboratori, i numeri di Erdős 1, neppure un vincitore di Fields Medal. Kevin Bacon non ha mai neppure ricevuto una nomination agli Oscar e, sebbene sia stato nominato, non ha mai vinto un Emmy.
[7] Il link è alla presentazione su Facebook. I paper di ricerca sono J. Ugander, B. Karrer, L. Backstrom, C. Marlow, The Anatomy of the Facebook Social Graph e L. Backstrom, P. Boldi, M. Rosa, J. Ugander, S. Vigna, Four Degrees of Separation. Cruciale per le due indagini sono stati gli “state-of-the-art algorithms developed at the Laboratory for Web Algorithmics of the Università degli Studi di Milano”, dove risiedono Boldi, Rosa e Vigna.
Fa piacere sottolineare come con questo studio, e con numerosi altri, tra i quali Validation of Dunbar’s number in Twitter conversations di Goncalves, Perra, Vespignani (sopra accennato e ovviamente rilevante per una valutazione dei “4 gradi di FB”) e Link creation and profile alignment in the aNobii social network di Luca Maria Aiello et al., gli studiosi italiani si pongano all’avanguardia nello studio sopra le “relazioni” nei social network. Sebbene, nel caso limite di Aiello, venga violato il sacro principio secondo il quale il ricercatore non deve perturbare, con la propria “violenta presenza”, i dati ricercati (come potete vedere dall’irresistibile thread aNobii, I consigli (non richiesti) di Lajello, dove “Laiello” quasi prende l’inquietante forma di ghost in the machine).
[8] Ovviamente, vedendo le cose dal punto di vista di un utente con nfj 2, Fiorello e Jovanotti, a seconda di quale delle due formule proposte si adotti, hanno voto doppio o quadruplo. Ma il punto qui è formale, nel senso di “mantenere le forme”.