di Alessandra Daniele
L’uomo corpulento entra nel negozio. Si aggira con fare noncurante. Poi si avvicina a una delle commesse, e chiede cortesemente del proprietario. Dopo un attimo di perplessità, la commessa indica il tipo magro alla cassa. L’uomo corpulento la ringrazia. Torna ad aggirarsi apparentemente senza una meta precisa. Finisce per fermarsi accanto al proprietario del negozio.
– Avete il gel insetticida? – Gli chiede – sa, quello che si mette con la siringa negli interstizi…
– No – risponde il negoziante, con aria distratta – però abbiamo la schiuma.
L’uomo corpulento scuote la testa.
– No, la schiuma preferisco non usarla. E’ infiammabile. Lei capisce. Non si sa mai.
Il negoziante cambia completamente espressione. Fissa l’uomo corpulento.
– Vi ho già detto che non posso pagare di più – dice in tono basso, ma fermo.
– Mi dispiace che lei non colga la gravità della situazione.
– La colgo benissimo. Se non pago di più, mi date fuoco al negozio.
L’uomo corpulento inarca le sopracciglia con aria offesa.
– Noi? Assolutamente no.
– E chi allora?
– Gli speculatori stranieri. Sono loro che aspettano i segnali di instabilità politico-finanziaria per aggredire la nostra economia, rovinando i nostri risparmiatori e i nostri imprenditori, come lei.
– Ma se a volermi rovinare sono gli speculatori stranieri – chiede il negoziante in tono sarcastico – perché i soldi devo darli a voi?
– Per lanciare all’estero un segnale di coesione nazionale, collaborando con noi al di là delle sterili contrapposizioni fra gli schieramenti. Come autorevolmente auspicato anche dal nostro presidente.
– Avete un presidente?
– Mi riferivo al presidente della Repubblica – risponde l’uomo corpulento. Poi s’aggiusta la giacca – Passiamo alle cifre, i mercati non aspettano.
– Siete proprio dei bastardi mafiosi – dice il negoziante, con una smorfia.
– La legalità è una questione complessa, non abbiamo tempo di affrontarla adesso. Il paese è sotto attacco speculativo. Bisogna pensare al futuro delle giovani generazioni.
Il negoziante impallidisce.
– Mia figlia…
– Bellissima bambina. Potrebbe diventare un volto famoso.
– Questa è una minaccia infame – dice il negoziante, con un filo di voce.
– No – risponde l’uomo corpulento – è una manovra aggiuntiva.