di Alessandra Daniele
Il premier, in vestaglia, apre la porta del salone, e fa cenno al segretario di guardare dentro. Poi gli chiede
– Cos’è questo?
Il segretario s’affaccia, poi si ritrae con aria inorridita.
– E’ un massacro terrificante!
Il premier sbuffa.
– Non m’interessa il tuo parere, mi serve la definizione legale esatta, per sapere se è uno dei reati che ho già depenalizzato.
Il segretario riflette. A malincuore, dà un’altra rapida occhiata all’interno del salone.
– Strage… con aggravanti di cannibalismo, direi – risponde, pallido.
Il premier richiude la porta, infastidito.
– Che palle, il cannibalismo è ancora reato.
– Ne è sicuro, presidente?
– Sì, non l’avevo mai fatto prima, quindi non avevo avuto bisogno di depenalizzarlo. Mi tocca rimediare subito – estrae dalla tasca uno smartphone, tocca l’icona della bilancia stilizzata – meno male che ho questo gioiellino moderno che m’ha procurato il ministro della Giustizia – mostra lo smartphone al segretario – vedi? Clicco qui, poi digito il nome del reato, e parte subito il decreto di depenalizzazione istantanea – sorride – ecco fatto… ma cos’è questo avviso, ho esaurito la batteria?
– No. Ha esaurito il codice penale – il segretario indica l’icona – guardi, c’è scritto: le rimane una tacca sola, ha depenalizzato tutti i reati tranne uno.
– Quale? – Il premier armeggia nervosamente col touch-screen. Poi torna a sorridere.
– Ma certo, il reato di attentato alla mia persona – ammicca – bene, adesso non mi resta che chiamare la squadra per ripulire.
Il segretario indica la porta del salone.
– Scusi presidente, posso chiederle com’è successo?
Il premier alza le spalle.
– Non lo so di preciso, sono ancora un po’ stordito. Ero con le ragazze come al solito, e improvvisamente m’è venuta… fame. Potrebbe essere stato un effetto collaterale di quella nuova superpillola blu, il Triagra.
Il segretario sgrana gli occhi.
– Il Triagra è pericolosissimo! Induce reazioni psicotiche omicide e suicide, e rischio di ictus!
Il premier trasale.
– Allora prendendolo stavo per ammazzarmi – impallidisce sotto le chiazze di cerone – ho attentato alla mia persona! – Impugna lo smartphone a due mani, e digita freneticamente. Poi tira un rumoroso sospiro di sollievo.
Il segretario lo guarda.
– Ha depenalizzato anche l’ultimo reato?
Il premier annuisce.
Il segretario afferra la statuetta di bronzo sulla scrivania, e colpisce il premier alla testa. Il premier barcolla. Il segretario lo spinge a terra, e con un altro colpo gli sfonda il cranio.
– Adesso non resta che chiamare la squadra per ripulire – commenta fra sè.