di Vittorio Curtoni
Tre giorni fa mi è apparsa la Madonna. In sogno? Su uno degli alberi del giardino che sta di fronte a casa mia? No, in un luogo molto più terra terra, l’edicola del mio quartiere. Ma suppongo si possa rintracciare in tutte le edicole italiane.
Trattasi di una statuetta della Madonna, alta una ventina di centimetri, rigorosamente chiusa sotto cellophane, forgiata in un materiale sintetico di cui non ricordo il nome. Però dipinta a mano, ci informa il cartocino alle sue spalle. Con la testa sormontata dalla corona che si conviene; tuttavia, la corona è svitabile, l’interno della statuina è vuoto, si può riempire e può contenere, ci viene detto, “acqua benedetta o il tuo profumo personale.” Hmm. Già qui sorgono i primi dubbi. E se io invece me la volessi portare in montagna piena di grappa per i freddi estremi? Sarei moralmente a posto o commetterei un terribile gesto sacrilego?
Ma il dato più notevole di questa “Madonnina dei Desideri”, come si chiama, è che stringe nella destra una piccola pergamena. Dalla quale, aprendola e leggendola, uno si aspetterebbe la rivelazione di mistici segreti, per lo meno di un messaggio d’amore della madre di Gesù. Invece, no: sulla pergamena sono scritti un terno e due ambi per il lotto. Da andare a giocare pensando intensamente alla Madonnina. Ovviamente, da nessuna parte sta scritto che vincerai, se no scatterebbe subito l’intervento di un avvocato. Da parte di chi si ritenga truffato dalla Madonna.
Ora, io non sono credente. A dirla tutta, sono ateo. Sicché, usi come questo delle icone sacre non mi fanno né caldo né freddo. Almeno in teoria. Perché trovo comunque insultante l’uso biecamente commerciale del sentimento religioso di tante, tantissime persone. Anche se spero che ogni cattolico dotato di cervello si guardi bene dal comperare una di queste “pergamene” sponsorizzate in prima persona dalla Beata Vergine.
E non basta. La mia edicolante, la deliziosa Tiziana, mi ha fatto notare, tra gli articoli in vendita, un altro cartone dal quale penzolano gli equivalenti religiosi dell’Arbre Magique: dedodoranti per automobili e ambienti a forma (all’incirca) di goccia, con il viso di papa Paolo Giovanni II rivolto verso l’autista. Profumo di paradiso, se mi è concesso dirlo, visto che lo hanno appena beatificato. E di questi mistici deodoranti ne aveva già venduti più d’uno.
A questo, e lo chiedo con vero interesse, si è ridotto oggi in Italia il sentimento cristiano? Siamo alle Madonne che rivelano i numeri del lotto (al posto del papà o del nonno morto che ti appaiono in sogno) e ai papi beatificati che deodorano? E poi ci vengono a dire che noialtri atei, noialtri di sinistra (se ancora si può usare questo termine), oltre a lavarci poco e puzzare, non abbiamo il senso del sacro? Del religioso? Dell’eredità cristiana che è, o sarebbe, tipica del nostro presente?
“Ma mi faccia il piacere!” diceva, con genialissimo impeto gestuale, Totò. Se a qualche cristiano osservante interessa, comunico che la casa editrice della Madonnina dei Desideri si chiama Planet e ha sede in Milano. Aggiungo che in questi giorni non mi è capitato di leggere o sentire in televisione anatemi contro questi prodotti. Debbo dedurne che l’eredità cristiana passa anche attraverso il lotto e la deodorazione degli ambienti? O forse è più semplice e realistico dire che tutti quanti si riempiono la bocca di slogan, di matrici ideali, e poi nella pratica se ne fregano come più non si potrebbe?
La seconda che hai detto, cumpa’.
[Per gentile concessione dell’editoriale La Libertà, Piacenza.]