di Alessandra Daniele
L’uomo risponde al cellulare.
– Vi ho detto di non chiamarmi più
La voce maschile al telefono chiede:
– Perché?
L’uomo alza gli occhi al cielo.
– Non ci arrivi? Siamo stati intercettati, sbobinati, inquisiti, sputtanati, non ti sei accorto del casino che è scoppiato, non sai niente, guardi solo il Tg1?
S’inserisce una voce femminile.
– Ti prego, abbiamo bisogno di te.
– Ah, ci sei anche tu in linea?
– Sì, siamo in videoconferenza.
– Non c’è il video, cretina.
– Aiutaci, ti prego, qui sta crollando tutto, dicci quello che dobbiamo fare!
– Ma è perché ve l’ho detto che sono inquisito, cretina! E ci stanno ancora intercettando, proprio adesso.
– Non ha importanza – interviene la voce maschile – ormai lo sanno tutti che ce lo dici, quindi diccelo: cosa dobbiamo fare? Siamo nella merda. Siamo ai materassi. Coi materassi nella merda. Scaracchio se la prende con Setteculi, il Troione complotta col Ventresca, e intanto Bacherozzo…
– Fermo, mi sto confondendo coi nomi in codice. Quale dei troioni?
– Il bidone aspiratutto – risponde stizzita la voce femminile – ma verrà anche per lei il red rationing.
– Redde rationem, non è inglese, cretina.
La voce maschile riprende concitata.
– Ormai il vecchio è completamente andato. La tintura per mobili che si spruzza sul cranio è tossica, gli ha sciolto il cervello.
– Aiutaci tu – continua la voce femminile – o qui finiamo tutti come quello del branco ambrosiano.
– Quello impiccato al Big Bang – aggiunge la voce maschile.
– Basta – L’uomo stringe il cellulare – Sono trent’anni che sopporto coglioni come voi, che vi guido, vi telecomando, vi tengo una mano nel culo come pupazzi da ventriloquo, basta. Sono contento che si sia scoperto tutto, e finalmente si sappia che in realtà siete un branco di idioti, ignoranti, incapaci che hanno bisogno del navigatore satellitare per trovarsi le chiappe. E’ il momento che il paese conosca il vero volto della sua classe dirigente: io sono la sua classe dirigente. Voi siete solo marionette intercambiabili fatte coi miei calzini bucati.
Le voci al telefono tacciono.
Poi la voce maschile chiede:
– E quindi adesso cosa dobbiamo fare?