di Marilù Oliva

– Ogni riferimento a trasmissioni televisive in corso è puramente casuale & analogico –

lontra.jpgLa LONTRA è un mammifero carnivoro dalla pelliccia folta, appartenente alla famiglia dei Mustelidi. La sua maggior difesa è costituita dai denti — ha incisivi molto piccoli e canini lunghi e aguzzi — e da ghiandole capaci di produrre fetori maleodoranti, simili a quelle delle puzzole. È molto sensibile all’inquinamento: si corrompe senza troppa fatica a contatto con i corruttori. Come pescatrice è entrata in competizione con l’essere umano: sa pescare le opportunità senza troppi scrupoli. (fonte: wikipedia)

C’è una Lontra al centro di una scrivania girevole. Appare solo dal petto in su.
Ha la barba rossiccia ed è grossa. Non si tratta di lipidi: la Lontra è stragonfia d’aria.
Gli occhietti puntano la telecamera, piccoli e freddi come si compete alla sua specie.
Il signor B. le ha garantito quello spazio sulla più seguita rete nazionale, all’ora di punta della sera. Si tratta solo di 5 minuti, ma 5 minuti sono sufficienti per far abboccare gli allocchi.


La Lontra agita le zampe anteriori, che terminano in dita palmate simili a salsicciotti:
«Oggi parleremo della magistratura. Una masnada di facinorosi di sinistra che attentano alla democrazia».
La Lontra respira, sotto le guance pare nasconda due pesche, e riprende:
«Una magistratura tirannica ha scelto di perseguitare il signor B. e vuole farlo senza controllo. Fermiamola, facciamolo per la nostra libertà».
La Lontra si sfrega le zampe ungulate. Ai telespettatori sembra che si ingrossi ancor di più:
«Il Parlamento riformerà finalmente la giustizia e sapete quale sarà lo slogan? “Giudicate i giudici”. Se la riforma passerà, dopo ogni processo gli imputati avranno il diritto di valutare i giudici. Anche senza conoscere i procedimenti giudiziari e le leggi, i condannati si vestiranno da giudici e intenteranno ai magistrati un “processo valutativo”: se non saranno soddisfatti del loro operato, potranno imporre loro una multa salata o perfino pubbliche fustigazioni. Questa è la vera essenza del must “La legge è uguale per tutti”: giudici giudicati, multati e puniti a piacere dai cittadini!».

La Lontra esulta tronfia, gli occhietti quasi scompaiono sotto le palpebre a palla, il solo pensiero dei magistrati frustrati la riempie di gaiezza. Ma ogni volta che gongola, la Lontra si riempie ancor di più e, a fine puntata, è gonfissima:

«Seguitemi domani: vi sfaterò quella che è la seconda, grande congiura contro il Signor B.: gli scandali sessuali. E vi anticipo che Ruby e compagnia bella non esistono: sono fotogrammi montati ad arte dalla sinistra» punta un dito alla telecamera e azzarda uno sguardo sornione: «Secondo voi, se Ruby fosse nostra complice, le avremmo scelto proprio un soprannome che è la seconda persona del verbo “rubare”, uno dei più ricorrenti capi d’imputazione riservati al Signor B.? Suvvia, è un’invenzione della sinistra malefica, non lasciatevi ingannare!»
Si alza una musica anni ’30 che sfuma i saluti: «Buona serata da Radio Lontra!».

A telecamere spente, il Signor B. entra nel piccolo studio e si avvicina alla Lontra soddisfatto:
«Bravissima!».
«Grazie, mio Eminente, Illustrissimo Padrone».
Il Signor B. si gratta la testa, il trapianto di capelli comincia a dare effetti pruriginosi:
«Forse avresti dovuto insistere di più sulla malvagità dei giudici».
La Lontra china il viso, allargandosi ulteriormente, è proprio sul punto di scoppiare: «Mi scuso, mio Sommo. La prossima volta provvederò. Ma la prego, in nome della mia dedizione alla sua Incommensurabile Persona, stasera mi risparmi!».
«Non posso, mi dispiace».
«Pietà!».
«Non si può, lo sai. Io lo faccio per te: rischi di esplodere ».
La Lontra è spaventata e, ossequiando la sua natura, si lascia scappare una puzzetta. Il Signor B. si tappa il naso, tende la mano verso la testa dell’animale, altezza nuca. Lì, sotto il pelo rossiccio, si nasconde una valvola che il Signor B. prontamente tira. Il fischio insistente è il segnale che la bestia si sta sgonfiando.
In cinque minuti fuoriesce quasi tutta l’aria, la Lontra è ridotta a un peloso e ingombrante sacchettone di plastica. Il Signor B. lo raccoglie, lo piega, e lo ripone in una borsa:
«Morbido questo pelo. È perfetto, di giorno, come zerbino della mia villa».