di Alessandra Daniele
– Che meraviglia! – Dice la ragazza, guardando il panorama dalla terrazza del ristorante. L’uomo accanto a lei annuisce.
– Adesso sì. Ma c’è stato un periodo in cui tutta questa zona era devastata dal cemento, e coperta di spazzatura. Volevano persino costruirci una centrale nucleare.
La ragazza inorridisce.
– A chi era venuto in mente questo scempio?
– Al governo italiano.
La ragazza sgrana gli occhi, incredula.
– Vuoi dirmi che un tempo l’Italia aveva un governo autonomo? Era uno stato sovrano? Ma non è possibile, è assurdo!
– Infatti è durato poco.
I due si siedono al tavolo sulla terrazza.
– Negli ultimi anni di quel periodo – continua lui – l’Italia era diventata proprietà di un solo uomo. Un cialtrone ridicolo che si divertiva a ostentare la sua ricchezza organizzando sgangherati baccanali. Una notte che era particolarmente strafatto, fu coinvolto in una partita di strip-poker, e senza rendersene conto perse tutto.
– Tutto che?
– Tutto il paese. Se lo giocò per il perizoma d’una escort, e lo perse. L’escort truccata da Biancaneve che gli fece firmare i contratti di cessione era in realtà un’agente della Disney. In pochi giorni, mentre gli italiani venivano distratti da maratone di film, serie, e cartoni su tutte le reti, la Disney smantellò il governo del paese sostituendolo con un suo consiglio d’amministrazione, privatizzò l’esercito, e avviò la trasformazione dell’Italia nel parco a tema che è adesso.
– E gli italiani?
– La maggioranza di loro fu deportata in Nordafrica. Faticarono a inserirsi, perché venivano considerati tutti potenziali delinquenti. I pochi rimasti in Italia furono assunti dalla Disney come personale stagionale addetto alla manutenzione o al servizio clienti.
Un posteggiatore col mandolino a tracolla comincia a stornellare, con voce flebile ma intonata.
La ragazza dà un’occhiata al menù. Poi chiede:
– E il vecchio proprietario, il cialtrone, che fine ha fatto? Gli italiani l’avranno linciato.
– No, certi individui cascano sempre in piedi. Uno dei procedimenti sperimentali antinvecchiamento a cui s’era sottoposto funzionò con un curioso effetto collaterale, e fu assunto alla Disney come attrazione.
Il posteggiatore si avvicina al loro tavolo, continuando a cantare. Vedendolo meglio, la ragazza s’accorge che le sue enormi orecchie da Topolino non sono il classico copricapo Disney. Sono di carne. La ragazza rivolge uno sguardo interrogativo al suo compagno di tavolo.
– Sì, è proprio lui – risponde l’uomo, sottovoce – e l’effetto collaterale non riguarda solo le orecchie.
– Cos’altro ha da Topolino? – Sussurra la ragazza – Gli manca il dito medio?
– Non solo quello – L’uomo sorride – I suoi problemi con le escort sono finiti per sempre.