di Alessandra Daniele
La settimana scorsa purtroppo non ho potuto pubblicare il mio consueto pezzo su Carmilla, perché il palazzo dove abito è stato colpito da un’anomalia fringe che l’ha trasferito in un universo parallelo nel quale i Nazifascisti hanno vinto la seconda guerra mondiale.
In Italia il capo del regime è un ducetto arrogante e grottesco, una sorta di clone mussoliniano rimpicciolito, sempre impegnato nelle lotte di potere fra le correnti del PNF: gli eredi del fascismo nazionalista, i clericofascisti ammanigliati col Vaticano, i neofascisti di stampo ultracapitalista, la lega nordista, responsabile della maggior parte delle leggi razziali in vigore.
L’esercito italiano è impantanato in fallimentari guerre coloniali. L’economia è allo sbando. Il padronato ha mano totalmente libera, cinquant’anni di conquiste dei lavoratori non sono mai esistite.
Tutta l’informazione e lo spettacolo sono controllate dal regime. Tg di propaganda s’alternano a rozzi polizieschi di produzione germanica, agiografie vaticane, e beceri avanspettacolo con un’estetica da bordello.
Il resto del mondo non sta meglio. In tutta Europa marciano i fascisti. L’ex Unione Sovietica se la spartiscono le mafie locali. Il padrino di Russia è fra i migliori amici del ducetto italiano.
Gli Stati Uniti, che non sono entrati nella Seconda Guerra Mondiale, sono però coinvolti in tutti i conflitti regionali che devastano il pianeta da sessant’anni. Le loro motivazioni ufficiali sono arginare l’avanzata dell’Europa, e proteggere gli ebrei sopravvissuti, asserragliati in un piccolo stato etnico-militare circondato da mura, una sorta di ghetto fortificato. In realtà gli USA, avendo ormai perso ogni possibilità di riconquistare l’egemonia militare e culturale perduta, sono soltanto alla disperata ricerca di fonti energetiche, mentre anche la loro economia va alla deriva, al punto che la Chrysler è stata svenduta alla FIAT.
L’Africa e l’Asia mediorientale, terre di conquista e saccheggio per entrambi i blocchi, sono ridotte a un immenso, infernale campo di battaglia, devastato da infiniti massacri.
Mentre tutte le risorse economiche rimaste vengono dilapidate in spese militari, o spariscono nelle tasche dei gerarchi più corrotti, la ricerca e lo sviluppo a scopi civili languono.
In questa Italia si muore ancora di parto. A ogni acquazzone interi quartieri franano. L’immondizia si accumula per le strade, sino a formare fetide muraglie. L’alternativa proposta ai combustibili fossili è il nucleare.
Il progresso tecnologico è limitato alla produzione di costosi giocattoli, videofonini, navigatori parlanti, occhialini 3D, frigoriferi che preparano la lista della spesa. Internet serve solo per il porno.
L’inquinamento ha raggiunto livelli letali.
Io sono ancora bloccata in quest’universo. Se potete leggermi è solo perché sto trasmettendo queste righe con una telescrivente interdimensionale Bishop.
Non so ancora se e quando riuscirò a tornare alla civiltà.