di Marilù Oliva
Davanti alla porta dell’inferno, un diavolo sbatte le sue ali da pipistrello:
– Brutta testa di cazzo, vattene e portatelo in paradiso ché qui non ce lo voglio!
– Perché mi maltratti? Mi manda San Pietro…
– Vaffanculo, te e tutti i tuoi santi! Io non lo faccio passare di qui, Satana mi spacca la testa di inforcate.
– Ma se io torno lassù San Pietro mi tortura con le sue chiavi del paradiso, non sarebbe la prima volta…
Il diavolo guarda di sbieco l’anima che sta davanti a loro.
– Allora mollalo a metà strada, finirà nel purgatorio.
L’angelo si fa più bianco della sua tunica:
– Mi prendi per i fondelli? Se va nel purgatorio prima o poi finisce su da noi, quindi è lo stesso.
– Beh, da voi è in buona compagnia, ci sono tutti i suoi amici prelati. Capisci, caro il mio angioletto, perché è molto meglio di quaggiù?
– Sì, ma in paradiso non ce lo vogliono. Il suo posto è la pece, dicono…- indica col ditino verso l’alto e conclude – Sono decisioni superiori…
Mentre il diavolo sbarra la porta dell’inferno impugnando un forcone, l’altro prova a intenerirlo sbattendo gli occhi. Ma il demone è impassibile: corna arcuate, corpo scuro, maestoso. L’angioletto nota i suoi bicipiti scolpiti e gli scappa un pensierino malizioso.
Poi lo spirito nero, che è molto più furbo, ha un’idea:
– Perché non provi là?
– Dove?
– Là. In fondo, ma proprio in fondo. Dove c’è il terzo regno. Il regno dei poteri occulti. Lì tutto è mascherato e impunito. Ci finiranno pure i suoi compari dei servizi segreti, Berlusconi con le ministre e anche il prossimo papa. Lì c’è la pece più nera, al confronto la nostra pece è cioccolata fusa.
– E chi è il segretario?
– Forse Licio Gelli. O forse no. Che te frega?
L’angioletto corruga la fronte:
– Gelli? Ma non è sulla Terra?
L’altro sbatte la lunga coda e risponde con voce grave:
– Lui è ovunque.
L’angelo batte le mani euforico:
– Per mille cherubini! Che ideona che hai avuto!
Poi si rabbuia:
– Ma il Terzo Regno… vorrà prenderselo?
– Bah, il Terzo Regno pretende poco: basta avere segreti sporchi, essere corrotti o aver voglia di tesserarsi. E adesso levamelo dalle palle!
La creatura celeste si ravviva i ricci biondi e fa cenno all’anima di incamminarsi. Dopo qualche passo si volta:
– Spirito maligno, posso fare una battuta?
– Sentiamo.
– Hai trovato una soluzione fantastica. Devo proprio dire che tu… ne sai una più del diavolo, hiihihhhi!!!
Si mette la mano davanti alla bocca sghignazzando con risatine tintinnanti. Poi si gira per andarsene definitivamente, non prima di aver lanciato al demone un’ultima, licenziosa occhiata.