di Alessandra Daniele
I due entrano in ascensore.
– Per quanto la cosa possa essere sgradevole, bisogna ammettere che finora è stato l’unico capace di mettere davvero in difficoltà Berlusconi, attaccandolo dall’interno – dice il primo.
– Ma è rimasto questo l’unico requisito richiesto per diventare leader del centrosinistra? – Protesta l’altro.
– Non l’unico, ma di certo quello fondamentale.
L’altro scuote la testa.
– Stiamo cadendo nel frame dell’avversario.
Il primo guarda il pavimento dell’ascensore. L’altro si spiega.
– E’ Berlusconi a dare automaticamente del comunista a chiunque si permetta di disobbedirgli.
Il primo blocca l’ascensore. L’altro controlla.
– Ma non siamo arrivati…
– Invece siamo proprio arrivati, politicamente siamo allo zero assoluto, abbiamo disperatamente bisogno di un leader determinato, aggressivo, che abbia un’ immagine forte.
L’altro sbuffa.
– Per la verità io la trovo un’immagine grigia, anzi, funerea.
– L’importante è che sia credibile come minaccia a Berlusconi.
– E le sue responsabilità passate?
– Chissenefotte!
Il primo fa ripartire l’ascensore.
– Però sembra che Berlusconi sia riuscito a liberarsi di lui – obietta ancora l’altro.
– Temporaneamente. E solo perché l’ha rimosso.
– Comunque gli servono più radicamento, e maggiore diffusione.
– Se n’è già dimostrato capace.
L’ascensore si ferma, e si apre. I due escono.
– Hai già deciso come lo presenterai al congresso?
– Come la nostra unica speranza di seppellire Berlusconi.
– Sì, ma come lo annuncerai?
– Col suo nome: il cancro.
L’altro accenna un sorriso.
– Ancora un’altra innovazione: saremo il primo partito ad avere come leader una massa tumorale.
– Ne sei proprio sicuro?