di Alessandra Daniele
– Sono stanco, ho sonno, e sto crepando dal caldo.
– C’è altro?
– Sì, mi sono rotto i coglioni. Siamo bloccati qui da luglio per votare questa cazzo di legge, io non mi sono messo a fare il deputato per buttare il tempo in Parlamento.
– Va approvata entro l’estate.- Puntualizza il collega.
– Ma perché?
– Perché a settembre partirebbero le inchieste. E io in galera perché tu senti caldo non ci vado.
– Macché galera! Prenderesti solo cinque anni, indulto pieno.
– Davvero?
– Ti assicuro…
– Cosa mi assicuri? Mi hai preso per uno di quei coglioni che ti votano?
– Almeno io porto voti, tu invece ti sei dovuto nascondere nella lista bloccata, se no col cazzo che saresti riuscito a imbucarti alla Camera!
Il collega gli tira un calcio nello stinco. L’altro urla e barcolla.
– Sei un mafioso di merda!
– E allora stai attento a non farmi incazzare.
L’altro si siede con un grugnito. Si versa da bere.
– Cristo, tutta l’estate inchiodati a votare emendamenti, ma non si potrebbe fare automaticamente? O magari a distanza, col telefonino.
– Per adesso noi il telefono meno lo usiamo, e meglio è.
– C’è bisogno di una riforma.
– Eh?
– Dobbiamo organizzarci meglio. Ce ne vogliono troppe di queste leggi, non possiamo votarle una alla volta, o ci passeremo pure la notte di capodanno. Facciamo un forfait.
– Cioè?
– Un voto solo, cumulativo. Una superfiducia che approvi tutte le leggi presenti, passate, e future per almeno un anno. Così finalmente ce ne andiamo in vacanza.
Il collega lo fissa, stupito.
– Ma tu sei un legislatore nato, anzi, un costituzionalista!
– Mi prendi per il culo?
– No, hai avuto davvero un’ottima idea. La ”Superfiducia”. Al capo piacerà moltissimo.
– Devo scriverla? – Chiede l’altro, con aria preoccupata.
– No, a quello ci penseranno gli specialisti. Li paghiamo apposta. Dicevi un anno? Facciamo cinque.
– Però poi il capo non avrà più bisogno di noi per un sacco di tempo.
Il collega solleva il bicchiere, e sorride.
– Di me avrà sempre bisogno.
– E io? – L’altro scuote la testa – No, in realtà ho avuto un’idea pessima. Scordatela.
– Troppo tardi.
– Comunque io non la voterò mai.
Il collega posa il bicchiere.
– Ti ho detto di stare attento a non farmi incazzare – dice, calmo.