di Alessandra Daniele
– Ne arrivano altri due!
– Da dove? – L’amministratore fa in tempo a intravederne le sagome sullo schermo principale. Poi la telecamera di controllo salta, e l’immagine svanisce.
– Altri due Polifab, grandi quanto questo palazzo…
– Siamo nel bunker di questo palazzo – dice l’amministratore – È a prova di atomica.
Il consigliere gli punta il dito contro.
– Lei sapeva cosa stava succedendo nelle fabbriche. Qual è stata la prima catena a mutare? Quelle migliaia di operai perennemente collegati ai macchinari da innesti biomeccanici, collegati al computer centrale da spinotti corticali… qual è stato il primo gruppo a diventare un’intelligenza collettiva?
– M’era parso un problema risolvibile, sarebbe bastato disconnettere i soggetti giusti, e resettare…
– Risolvibile? Quelle fottute coscienze collettive hanno preso il controllo dei computer e dei macchinari. Hanno divelto e interconnesso le catene, trasformandole in cyborg giganti!
Un boato sordo scuote il bunker.
– I bombardieri! – Esulta l’amministratore. Poi si precipita davanti a uno degli schermi secondari.
L’immagine pixelata dell’esterno mostra cinque o sei Polifab, giganteschi granchi metallici che s’aggirano fra le macerie. Poco dopo, uno viene colpito. L’esplosione riempie tutto lo schermo. La telecamera salta. L’amministratore sorride, indicando l’alto.
– Sono arrivati i bombardieri della Security. Adesso le fanno a pezzi, quelle merde metalliche.
Un altro boato.
Il consigliere cerca freneticamente uno schermo utile fra le decine che ormai mostrano solo il nulla. L’immagine stavolta è diversa. I granchi metallici si stanno raggruppando, arrampicandosi l’uno sull’altro, a formare una sorta di piramide tentacolata.
Un rombo annuncia il ritorno dei bombardieri.
Dalla cima della piramide partono un paio di missili.
– Ci sono anche le catene delle nostre fabbriche di armi in quei Polifab?…
Un paio di esplosioni fuori dal campo visivo della telecamera. Una pioggia di rottami d’aereo. Sfuma anche il terzo schermo. L’ultimo.
– Cristo, no! – Bestemmia l’amministratore.
– Tutta l’Europa. Ci sono nostre cyberfabbriche in tutta l’Europa – mormora il consigliere.
Il bunker piomba nel buio. Poi comincia a tremare, al ritmo d’un frastuono crescente.
– Trivelle – dice il consigliere, con voce incolore – fabbrichiamo anche quelle.
– Non noi, loro – risponde l’amministratore, rauco.
– Giusto – conclude l il consigliere – E stanno arrivando.