di Alessandra Daniele
Il corpulento cardinale si accasciò sulla poltrona, sbuffando.
– Cristo, siamo nella merda!
– È un invocazione? – Sogghignò il gesuita segaligno.
– Vaffanculo – brontolò il cardinale, con un’occhiata sbieca – ci stanno sputtanando in tutto il mondo, e tu hai ancora voglia di cazzeggiare? Dobbiamo trovare un modo per uscire da questo casino, subito!
– Se fosse davvero un casino, tu non avresti voglia di uscirne.
Il cardinale afferrò un pesante crocifisso intarsiato, e lo tirò contro il gesuita, mancandolo di poco.
– Almeno io non sono un succhiacazzi come te!
– Solo maggiorenni – sibilò il gesuita. E se tutti fossero come me, non saremmo in questa merda.
La grinta rabbiosa del cardinale si trasformò in una smorfia avvilita.
– Che possiamo fare?
– Facciamo come gli americani.
– Bombardiamo un paese a cazzo di cane?
Il gesuita raccolse da terra il crocifisso intarsiato.
– Abbiamo bisogno d’un cambiamento d’immagine.
– Senti, non ricominciare con le frociate mediatiche, riesumare la Sindone è stata un’idea tua, e nonostante i tuoi marchettari della TV l’abbiano strofinata dappertutto, non s’è dimostrata un panno abbastanza grande per ripulire tutta la merda che ci sta arrivando addosso!
– Ma certo, quello è solo un diversivo momentaneo. Ci vuole altro – Il gesuita indicò la TV accesa a volume azzerato. Il cardinale inforcò gli occhiali.
– Che c’entra Obama?
– Guardalo: ”Cambiamento” è stato il suo slogan. Tutti gli hanno creduto, e moltissimi continuano a credergli, a dispetto di ogni evidenza contraria. Sai perché?
Il cardinale si tolse gli occhiali.
– Perché è negro?
Il gesuita annuì.
– Ecco quello che ci serve.
– Un papa nero? – Il cardinale ridacchiò. Poi di colpo impallidì.
– Ma tu stai parlando di… – abbassò la voce – far fuori il vecchio? – Scosse violentemente la testa – No, no, quello ha cento occhi, quello è diabolico, è un nazista! Non potremo mai fotterlo col solito sistema!
Il gesuita alzò un sopracciglio.
– Ne troveremo uno insolito.