di Alessandra Daniele
– Buonasera, benvenuti alla prima Tribuna Elettorale di questa importante tornata amministrativa – il conduttore accennò un sorriso cortese – Ricordo ai telespettatori che, secondo le nuove norme per la tutela della privacy, solo il simbolo del partito apparirà sulla scheda, mentre i candidati resteranno rigorosamente anonimi, anche in questa sede. Alla mia destra, col cappuccio nero, il candidato del PDL-VFA, Partito Della Libertà, della Vittoria, della Felicità e dell’Amore. Alla mia sinistra, con la testa da coniglio di peluche, il candidato del PD, Partito Disponibile. La parola ai giornalisti.
L’inquadratura mostrò due uomini di mezz’età e una donna bionda all’interno d’una tribunetta semicircolare.
– Buonasera candidato del PDL – esordì il primo giornalista – Dunque…quello dell’occupazione rimane uno dei problemi principali di questa fase politico-economica…
L’uomo col cappuccio nero estrasse una pistola, e gli sparò alla testa.
– La ringrazio per la domanda – disse.
Il cadavere del giornalista s’afflosciò in avanti, restando però legato alla tribunetta.
– Lei m’ha dato l’occasione per illustrare il più recente ed efficace provvedimento governativo che favorisce la mobilità – continuò l’incappucciato – Il “Collegato Lavoro” consente infatti la stipula di contratti atipici coi quali i lavoratori accettano di subire deroghe alle norme di legge. Qualsiasi legge. Per gli imprenditori diventa quindi molto più agevole sollevarli dal loro impiego, liberando nuovi posti di lavoro.
L’uomo con la testa da coniglio annuì.
– Passiamo alla prossima domanda – disse il conduttore.
Il secondo dei giornalisti accennò un’inchino per quanto glielo consentiva la tribunetta.
– Buonasera candidato del Parco Della Vittoria… cioè del Partito Del VAF… – impallidì – mi scusi, ma io io non mi permetto…
– La domanda – sollecitò l’incappucciato.
– Sì, certo, subito, la prego di perdonarmi l’eventuale involontaria impertinenza se le chiedo… come fate a essere sempre così stupendi?
L’incappucciato si appoggiò allo schienale della sua poltroncina.
– Ci viene naturale.
Il giornalista sorrise, annuendo vigorosamente.
– Oh sì! E’ un peccato non avere le braccia libere per potere applaudire!
L’uomo col cappuccio nero gli sparò in piena faccia.
Schizzi di sangue e materia raggiunsero la telecamera.
– La libertà di stampa è importante – disse l’incappucciato – ma l’imparzialità lo è di più, per una corretta informazione.
L’uomo con la testa da coniglio annuì.
– Prossima domanda – disse il conduttore.
– Aiuto! – Urlò la giornalista bionda.
Il colpo la raggiunse alla fronte.
– A scanso di equivoci – disse l’incappucciato – vorrei ricordare che nelle donne il cervello non è un organo vitale.
L’uomo con la testa da coniglio annuì.
Il conduttore sorrise.
– Bene. La fase dedicata alla stampa s’è conclusa. Passiamo adesso al confronto diretto fra i due candidati.
Due cerchi di metallo sbucarono fuori dai braccioli della poltroncina dell’uomo coniglio, bloccandogli le braccia come ceppi. Il coniglio si agitò inutilmente.
– Prego, candidato del PD – disse il conduttore – rivolga la prima domanda al suo avversario.