di Marilù Oliva

GattoVolpe.jpgL’uomo pelato si mise una mano sulla pancia e si sporse in avanti. Sembrava un inchino, ma era una risata esplosa col corpo:
«Uahahahah! L’avresti mai detto?? Uahahaha, per colpa di una firma non si possono candidare, che idioti! Aahhua….Uaahhaaaaa!!!! »
L’uomo magro si piegò in due, sbatté la mano sul tavolo a più riprese e rise a crepapelle:
«Ehhhehhh!!! Non sanno neanche presentare il documento di candidatura, ehehehe!!!!!»
Si rialzò per prendere fiato: «E adesso voglio pure scendere in piazza!!! Ehahahaeeehe!»
L’altro fece un gridolino strozzato dal riso «Uhh, che pauraahahahahaha!!!!!»

Dall’altra parte della città, un uomo col lifting e il suo Braccio Destro stavano leggendo la prima pagina di un quotidiano nazionale. Si guardarono preoccupati, mentre il primo seguiva la scritta col dito: «Il listino dell’aspirante candidato, mancante di una della firma di uno dei rappresentanti di lista, non è stato ammesso alle elezioni regionali dall’ufficio centrale elettorale della Corte d’Appello. Nonostante il partito abbia presentato ricorso…»
Rilessero tre volte le ultime parole, si concentravano ma non riuscivano proprio a capirle: « …il ricorso dei candidati è stato respinto dai giudici in quanto l’esercizio di voto non può che svolgersi nel rispetto dei limiti e delle regole previste dalla legge.»
L’uomo col lifting fece un’espressione livida, come se, sotto tutta quella pelle tirata, si agitassero burrascosi i muscoli facciali:
«Non è possibile che non ci sia una soluzione… Sono i giudici i grandi ostacoli…»
Il suo Braccio Destro sospirò contrito: «E se li facessimo tutti fuori?»
«Cretino, non possiamo farli fuori tutti. Hai visto che baccano han scatenato per quelli che abbiamo già eliminato in passato? Vuoi tirarti la zappa sui piedi?»
Il sottoposto alzò le spalle e agitò le mani aperte, come per scusarsi.
L’uomo dal lifting s’illuminò d’improvviso compiaciuto del proprio acume:
«Ho un’idea fantastica! Senti un po’…» afferrò il giornale, strappò la prima pagina e la appallottolò con l’aria di chi la sa lunga:
«Ho pensato a una furbata… Eliminiamo le Regioni!»
«Cosa??»
«Esattamente. Le Regioni sono degli Enti, giusto? D’ora in poi non esisteranno più. Non ci saranno più Regioni ma Enti Regionali, di cui riscriveremo i confini.»
«Ma… si può fare?»
L’uomo si grattò il lifting: «Ma che cazzo ce ne frega! Faremo un Decreto Legge, sarà io a eleggere il Presidente, che non si chiamerà più Presidente della Regione ma Pot-Ente!» dimenò indice e pollice piegati, come a dire: capito il doppio senso?
Il Braccio Destro sorrise estasiato:
«Lei è geniale!»
«Geniale? Son solo intellig-Ente! Ahahaha!»
L’altro lo accompagnò con una risata sguaiata: «Ahahha!! Lo metterà in quel posto a tutti quei magistrati defici-Enti!!! Uahahahaha!!!»
«Uahahaha!!!! E a tutti quei rottiinculo di intellettuali dem-Enti!!!! Ahahahahauaaa.»
Si piegarono in due, ridendo all’inverosimile, divertendosi come dei pazzi a trovare tutti gli aggettivi dispregiativi che finissero in enti.
E ora sono ancora là che se la ridono.