di Alessandra Daniele
Come tutti sanno, Silvio Berlusconi ha appena subito una grave ingiustizia. Un grigio consesso di loschi figuri lontani anni luce dagli autentici voleri del popolo, gli ha sottratto ciò che gli spettava di diritto, con una decisione palesemente viziata dal pregiudizio comunista.
Il Nobel per la Pace è stato assegnato a Barack Obama. La decisione ha sconcertato lo stesso Obama, ben consapevole di non meritarlo, non tanto per via della sua propensione a incrementare le truppe USA in Afghanistan, ma per l’enorme sproporzione fra i suoi crediti, presenti, passati, e futuri, e quelli di Silvio Berlusconi, fin troppi per essere elencati tutti.
Ricordiamo fra i più recenti la riconquista della Libia, sui cui cieli sono tornate a volare le frecce tricolori, e nei cui campi di concentramento sono tornate a morire le faccette nere sgradite al suolo italico.
La riappacificazione fra Russia e Georgia, ottenuta anche grazie ai servigi di un validissimo consulente originario di Riga, inviato a Berlusconi da Putin, in nome della profonda amicizia che lega i due statisti. Quel lèttone di Putin, sul quale l’infame sinistra bigotta, zitella, e comunista, ha laidamente spettegolato falsificando l’accento.
La mediazione fra Usa e Turchia, divenuta oggi contemporaneamente membro dell’Unione Europea, e 51° Stato Unito d’America.
La soluzione del conflitto israelo-palestinese, con la costruzione di Palestina 2 al largo di Israele.
La raccolta, lavorazione, e trasformazione dei rifiuti di Napoli in pasta per la pizza.
La valorizzazione delle rovine de L’Aquila come stupendo set per le riprese tv del riuscitissimo G8.
La ricostruzione dell’Abruzzo con i pezzi del plastico di Cogne.
Silvio Berlusconi non ha dunque soltanto il già immenso merito di aver liberato l’Italia dalla sanguinosa dittatura comunista che l’opprimeva da secoli. Benefattore di proporzioni planetarie, egli è il miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 65 milioni di anni.
L’ultimo leader al suo livello di rilievo e carisma è stato il Triceratopo del Cretaceo, oggi purtroppo estinto come tutti gli altri dinosauri, a causa dei comunisti.
Meno male che invece Silvio c’è, e non molla. Combattivo come sempre, s’è già rimesso in corsa per il Nobel del prossimo anno, questa volta per la medicina: la sua campagna contro la pandemia di influenza AAAH!!1!!!1 comincerà col rendere più efficaci gli spot sulla prevenzione, sostituendo Topo Gigio con la sorella bionda.