ruggine_01.jpg[Segnaliamo la pubblicazione in formato cartaceo del numero 1 della rivista Ruggine, magazine autoprodotto dedicato allo steampunk e alla fantascienza d’impronta radicale. Di seguito proponiamo ai lettori di Carmilla l’editoriale e un breve racconto estratto da Ruggine] A.P.

Editoriale

Se pensate che in tempi di crisi la cosa migliore da fare sia aspettare, con le braccia conserte e lo sguardo assente, un nuovo miracolo che venga a risollevarci dal baratro in cui siamo caduti, probabilmente non troverete interessante continuare a leggere queste righe.
La crisi è l’ennesima conseguenza di un sistema votato al collasso che ci vuole spaventati e rassegnati, l’ennesimo spettro che ci terrorizza, non il primo e sicuramente nemmeno l’ultimo. Nelle discariche che costituiscono la geografia esaurita di un mondo violentato quotidianamente da un progresso (altra parola magica di fronte a cui tutti dovrebbero inchinarsi, fino a spezzarsi) che è fatto di morte, sfruttamento, sperimentazioni, distruzioni e “necessarie” ricostruzioni, ci muoviamo ormai da tempo immemorabile, cercando i pezzi di ricambio per ridisegnare un altro modo di vivere.

Così come la ruggine modifica i rifiuti metallici, regalandogli nuova consistenza e sfumature di un colore intenso, la nostra immaginazione interagisce con la realtà e la trasforma.
I racconti che troverete nelle pagine di Ruggine, dal surreale e tenerissimo Licheni, passando per l’incubo claustrofobico di Occhio sbarrato fiero, per finire dentro il ventre del corpo legislativo in Gravidanza asociale (per citarne solo alcuni), parlano del nostro presente, sfidandovi a riconoscerlo nelle fasi della sua deformazione.
Un percorso di segni e disegni che accompagnano la metamorfosi della quotidianità, traslandola in un altro spazio-tempo (non importa se passato o futuro), proiettandola in un’altra dimensione che è quella del possibile.
Ed è qui, in queste immateriali zone di transito che le nostre utopie trovano un luogo, i nostri desideri forma e voce, le nostre paure escono allo scoperto, perché dobbiamo farci i conti e, forse, esorcizzarle.

Siamo convinti che la realtà in cui siamo immersi non segua nessun destino ineluttabile, ed è per questo che possiamo prenderne le distanze, per riderci sopra prendendola sul serio, per ironizzare sui paradossi che la compongono, per costruirne un’altra, iniziando a immaginarla, mentre lottiamo contro i mulini a fusione nucleare.

Gravidanza asociale
di Alberto Prunetti

1.
L’ovulo è assediato dagli spermatozoi, che sono già arrivati alla tuba

Si configura il reato di adunata sediziosa…

2.
Lo spermatozoo si incontra con l’ovulo e lo penetra…

Violazione di domicilio. Informare le autorità competenti.

3.
I cromosomi si sdoppiano in più parti che si gonfiano come ribollendo e si dividono in due, quattro…

Attività strategica di depistaggio degli inquirenti.

4.
Il feto si muove nell’utero. Manda messaggi alla madre emettendo sostanze organiche.

Trattasi di codice da decifrare che costituisce comunicazione tra frange eversive. Acquisire come materiale probatorio.

5.
Il feto si riveste di sottili escrescenze che gli servono per rifornirsi nell’utero.

Detenzione illegale di armi. Rapina

6.
Si forma la placenta e il sacco amniotico.

Si ipotizza che “Placenta” sia il nome della banda atta a compiere gesta criminose. Nel sacco amniotico è probabile venga conservata la refurtiva.

7.
Si formano tessuti e organi

La banda si specializza con una evidente organizzazione gerarchica.

8.

Primo mese. Da scansione a raggi turettici si evidenzia un’ombra rossa identificabile come il fegato.

Chiara epatite da abusi alcolici.

9.
Un mese e mezzo. Si stanno formando le dita

Aumentare le risorse anti-taccheggio

10.
Quattro mesi. Le manine sono perfettamente formate.

Provvedere al rilievo delle impronte digitali e di tutti i dati antropometrici disponibili

11.
Cinque mesi. Dall’ecografia è evidente che si sta poppando il dito

Atti osceni in luogo pubblico…

12.
Sei mesi. Il feto si ingrossa

Occupazione di luogo pubblico

13
Nove mesi. Il feto si muove verso l’uscita

Allertare le forze dell’ordine. Evacuare la zona. Predisporre i servizi medici, i preti e le strutture scolastiche per la presa in carico del criminale.