di Alessandra Daniele
– Terrestri, come i più accorti fra voi avevano intuito da tempo, siete sempre stati osservati.
L’inviato alieno, dall’apparenza umanoide elegante e ieratica, si guardò attorno con aria solenne.
I dodici componenti del comitato d’accoglienza, scelti fra i leader più influenti della terra, cercarono di sostenere il suo sguardo severo.
– La Civiltà Galattica che rappresento vi ha osservato per millenni, seguendo ogni vostra evoluzione, e ogni vostro regresso — riprese l’alieno in tono grave — Ora tutto questo sta per finire. La vostra razza sta per essere cancellata.
Il papa bestemmiò in quattro lingue.
Il re saudita seduto accanto gli mollò una gomitata, e ingoiò un paio di pillole con un bloody mary.
Il presidente della Banca Mondiale annuì con un grugnito.
– Me l’aspettavo. Ecco a cosa servono davvero quelle enormi astronavi. E quelle delegazioni dei vostri che stanno sbarcando in tutto il mondo.
– Cancellata? E perché? — Chiese in tono neutro il premier russo, con aria impassibile.
L’inviato alieno lo fissò.
– Perché non abbiamo più voglia di osservarvi.
– In che senso?
L’alieno socchiuse i grandi occhi scuri, e sembrò riflettere un attimo, come a cercare le parole. Poi disse:
— All’inizio, quasi tutte le specie che compongono la nostra Civiltà Galattica seguivano costantemente le vicende terrestri. Poi però, col passare del tempo, un millennio dopo l’altro, si sono rese conto che in fondo si ripetevano sempre uguali, prive di un autentico significato. I grandi misteri della vostra Storia non venivano mai risolti, la vostra specie non si evolveva. Così, hanno perso interesse in voi, e una dopo l’altra hanno smesso di seguirvi. Ormai, terrestri, non vale più la pena osservarvi. È tempo che facciate posto a qualcun altro.
– Un crollo di audience! — Disse il presidente USA — Volete cancellarci perché abbiamo avuto un crollo di audience!
– Ma se vi siete stufati di guardarci, non potete semplicemente… cambiare canale? — Obiettò il guru informatico. L’alieno scosse la testa, e fece per rispondere. Il tycoon dei media lo anticipò:
– No, non è così che funziona. Dovremo essere… rimpiazzati.
L’alieno annuì.
– La Terra è uno scenario stupendo, merita d’essere utilizzato meglio. Da una nuova specie.
– Ma non c’è niente che possiamo fare per recuperare l’audience perduto? — Chiese il premier cinese.
– Sesso! — Ringhiò il papa — Lo so io cosa vorrebbero osservare questi laidi finocchi marziani! Ingroppate planetarie! Animalfistingpedointerracialgangbang! – farfugliò.
– Cazzo, santità! — Protestò la premier tedesca — C’è un bambino! — Indicò il sonnolento ragazzetto calvo considerato la reincarnazione di Buddha — Si controlli, porca puttana troia!
– Volete più azione? Mi pare che non ve ne abbiamo mai fatta mancare — il presidente USA fece un cenno al re saudita — Ma possiamo sempre fare di più.
L’alieno scosse ancora la testa.
– Ma se volete una nuova specie non c’è bisogno di farle posto sterminandoci, per averla — disse la direttrice dell’Organizzazione mondiale della Sanità — noi stessi possiamo diventare una nuova specie. Possiamo indurre qualche interessante mutazione genetica nei terrestri. Non importa che siano consenzienti. Sarà per il loro bene.
L’alieno sospirò.
– Terrestri mutanti? No, basta. Ne abbiamo già visti fin troppi rappresentati nelle vostre storie.
– Ma voi osservate anche la nostra Tv? – Chiese la leader indiana.
– Certo. Infatti vogliono sterminarci — commentò il tycoon dei media.
– Per salvarci serve un’idea davvero nuova — disse il guru informatico — fatemi fare qualche telefonata – si girò verso il piccolo Buddha — e tu, non è che sei almeno un po’ ibrido alieno, o cose così?…
Il bambino sbadigliò.
– Non avete capito — disse l’inviato alieno — Il nostro non è un ultimatum, è un annuncio. La nostra decisione è già presa, non c’è più niente che possiate fare. Il vostro posto sulla terra andrà alla nuova specie che se ne sarà dimostrata più meritevole. Dopo avervi cancellato, cominceremo le selezioni.
– Ci rimpiazzano con un talent show – concluse il tycoon.