di Alessandra Daniele
L’esplosione scardinò la porta del bunker.
In una nuvola di polvere e fumo, l’uomo entrò a fucile spianato, e cominciò a cercare. Trovò il vecchio rannicchiato dietro a un tavolino di traverso che lo aveva protetto dalla pioggia di cocci e macerie. Ribaltò il tavolino con un calcio, e puntò il fucile.
– T’ho trovato finalmente!
Il vecchio si tirò su a fatica, e alzò lentamente le mani.
– Cosa vuoi da me? Sei venuto per le mie scorte di scatolette? T’è andata male, sono praticamente finite. Se hai fame, dovrai accontentarti di mangiare il mio cadavere. O sei a caccia di munizioni?
– Sono qui per la tua cassaforte.
Il vecchio lo guardò stranito. Poi scoppiò in una risata rauca.
– E cosa credi di trovarci? Banconote dello stato defunto, azioni di multinazionali morte insieme alle nazioni, gioielli da indossare per le serate passate a seppellire cadaveri?
– Voglio il finale.
– Cosa?…
– Io so chi sei. Prima della guerra, quand’ero ragazzo, t’ho visto un sacco di volte in tv con gli altri due che adesso sono morti. Dicevate di avere già scritto il finale. Lo sapevamo al sicuro, in cassaforte, pronto per l’ultimo episodio. Ma non avete fatto in tempo a usarlo. Il mondo è finito prima. Io però — concluse l’uomo – voglio sapere lo stesso.
Il vecchio sgranò gli occhi.
– Tu sei venuto a cercarmi per chiedermi il finale di quella fottuta serie che scrivevo un milione di anni fa?
L’uomo annuì.
— Dov’è questa cassaforte?
– Ma no, la cassaforte era una metafora!
– Ok, allora dove lo tieni?
– Da nessuna parte, non esiste.
– Come?
Il vecchio allargò le braccia.
— Mentivamo. Non avevamo affatto un ultimo episodio già pronto. La serie era un work in progress, dipendeva dalle reazioni del pubblico, dagli attori disponibili, dai dati d’ascolto, dalle coincidenze casuali, dalle trovate dell’ultimo minuto…
L’uomo scosse la testa, e urlò
– Non è possibile!
– Tu sei completamente pazzo.
– Ah, io sono pazzo, non quelli che hanno scatenato una guerra che ha sterminato tre quarti dell’umanità, il pazzo sono io, che volevo solo starmene in santa pace a guardare il mio show preferito! – Gridò l’uomo, spianando il fucile.
Il vecchio alzò le mani.
– Ok, calmati! C’è qualcosa che in effetti avevamo già scritto, appunti, una traccia di massima del finale…
– Bene! Dov’è?
– Il file è andato distrutto…
L’uomo gli puntò il fucile alla testa.
– Però me lo ricordo!
– Allora racconta.
Il vecchio lo fissò.
– E quando avrò finito che farai? Mi ammazzerai?
L’uomo accennò un sorriso.
– Dipende.