minibimbi.jpgdi Adriano Barone

1.
Nessuno faceva caso ai mini bimbi.
Brulicavano nelle strade e nei marciapiedi, negli ingressi delle case e degli uffici, sul-le scale mobili della metropolitana (tutte e tre le linee), nei giardini pubblici, negli stadi.
I mini bimbi erano lunghi cinque centimetri, avevano la pelle bianchissima e sorridevano sempre. Indossavano soltanto un minuscolo pannolino e non sembravano avere mai freddo. Camminavano a gattoni, lentamente, e si fermavano spesso a sedere, osservando l’ambiente circostante, spesso con le dita di una o di tutte e due le mani infilate in bocca. Ogni tanto emettevano suoni che potevano essere interpretati come sommessi versi di stupore, ma per la maggior tempo ridevano con toni acuti che diventavano percepibili solo quando la risata si prolungava, diventando incredibilmente stridula e gorgogliante. Quando sembravano particolarmente soddisfatti, allungavano le braccia il più possibile e battevano le mani.

Nessuno faceva caso ai mini bimbi.
Gli impiegati che si affrettavano per andare al lavoro e gli studenti in ritardo per la scuola li calpestavano. I mini bimbi restavano schiacciati nelle porte a chiusura automatica, tra i meccanismi delle scale mobili, sui binari di treni e metropolitane. In poco tempo le strade si erano imbrattate di piccoli corpi spappolati, sui quali altri mini bimbi passeggiavano a gattoni, continuando ad emettere versi stupefatti e risolini acuti.
Capitava che qualcuno (principalmente persone anziane) scivolasse sulla poltiglia di ossa, carne e sangue delicatamente rosato. La persona in questione si rialzava, si sfregava un fazzoletto sui vestiti macchiati nel tentativo di ripulirsi e riprendeva a camminare, o a correre. Alcuni mini bimbi si fermavano a guardare le persone cadere e battevano le mani. Nessuno ci faceva caso.

2.
I mini bimbi aumentavano di giorno in giorno.
Quando venivano calpestati producevano un rumore di minuscole ossa rotte simili a bastoncini di zucchero che si spezzavano. Il loro sangue era di un rosa così delicato da richiamare alla mente uno sciroppo dolcissimo.
La gente aveva molta fretta, ma io non potevo evitare di notare uno strano luccichio negli occhi di chi contemplava quel sottile strato di corpi bianchi e rosa. Una volta mi sembrò di vedere un uomo che si accarezzava fugacemente con la punta della lingua il bordo del labbro superiore. Fu solo un momento.
Per un istante pensai che se avessero avuto un buon sapore e la gente avesse cominciato a mangiarli, in poco tempo non ci sarebbero più stati mini bimbi sulle strade.

In poco tempo non ci furono più mini bimbi sulle strade.

3.
Passeggiavo per le vie del centro, quando il rumore di un’ambulanza mi distolse dalla pigra contemplazione di vetrine ripiene di oggetti colorati disposti in maniera stravagante. Un piccolo gruppo di persone si accumulò davanti al luogo dell’incidente.
Non riuscii a capire di che cosa potesse trattarsi. Tutto quello che fui in grado di vedere fu un uomo dalla carnagione estremamente pallida, alto, dai lineamenti finissimi. Era esploso.
Fu l’unico modo in cui riuscii a interpretare la scena che contemplavo con aria dubbiosa: come se una bomba fosse scoppiata al suo interno e avesse diviso il suo corpo in due metà precariamente incollate con una spina dorsale. Prima che gli infermieri coprissero il corpo con un lenzuolo bianco, mi sembrò che il volto dell’uomo si fosse mosso. Guardai con più attenzione, e vidi un mini bimbo sgusciare fuori dalla narice destra. Si guardò attorno con aria stupita, prima di compiere pochi passi a gattoni e di cadere per terra. Non so se fui l’unico a notare il mini bimbo, ma non appena cadde al suolo, molte delle persone che si erano fermate proseguirono la loro passeggiata con aria indifferente. Una donna fu scossa per un istante da un brivido violento. Era una giornata molto fredda e mi parve normale.

I mini bimbi hanno ricominciato ad apparire nelle strade. Aumentano di giorno in giorno.
Nessuno ci fa caso.

adrianobarone.jpgNato nel 1976 in provincia di Milano, Adriano Barone vanta già un ricco curriculum artistico. Amante di P.K. Dick, sul quale ha scritto saggi e interventi; autore di sceneggiature per “Strike!” della Star Comics, in collaborazione col disegnatore Paolo Castaldi; ha pubblicato su siti e riviste made in U.S.A. (con prodotti horror e porno furry); impegnato nel mondo dei cortometraggi, in qualità di sceneggiatore e regista, come Riflessi, un corto realizzato con Federico Cadenazzi e finalista al David di Donatello.