di Daniela Bandini
Corrado Farina, L’invasione degli ultragay. Una storia politicamente scorretta, Zero91 editore, 2008, pp. 288, € 14,00.
Corrado Farina, nei primi anni Settanta, diresse due film di grande originalità: Hanno cambiato faccia e Baba Yaga. In seguito ha lasciato la regia e si è dedicato alla narrativa. Questo è il suo ultimo romanzo.
Abbiamo uno scrittore di mezza età, Corradino Piersanti, scrupoloso, serio, impegnato, coerente. Uno di quelli che ancora credono che scrivere sia un piacere coniugato alla serietà di chi lo propone, che scrivere possa sbloccare la relazione unilaterale tra lettore e scrittore, qualcosa che sappia di confronto franco, cordiale e paritario. Uno scrittore che con disincanto riconosce le spietate regole del mercato editoriale, uno scrittore che sa che per smerciare roba seria e impegnata come Questione di pelle ci vorrebbe un altro standard di vendite.
Questione di pelle è un romanzo-inchiesta sulla tratta di giovani donne che dai loro paesi vengono sbattute su container e trascinate in una rapida china di violenza e dolore, in balia del più classico e terrificante mercato, il più antico del mondo, dicono, quello della prostituzione. L’arroganza aberrante di chi ti sbatte in faccia i 50-100 euro e ti chiede il servizio. Uno che non ha ritenuto opportuno lavarsi, che pretende solo di godere nella maniera più violenta e umiliante possibile, uno che ti grida o ti sussurra le cose più atroci scaricando dentro al tuo corpo la frustrazione di un’esistenza giudicata ingrata, schifosa, piena di angherie da parte di superiori, colleghi, familiari, ma adesso io ti pago, puttana, e fai quello che voglio io a modo mio.
Così, oltre alla rapida escursione nel campo dello scrittore d’assalto, lodevole ma poco conciliante con bollette e tasse varie da pagare, Piersanti scrive polizieschi, horror, merce vendibile, che non dà il successo da autografo o sobbalzi da parte di cittadini che, con un “Ehi, ma lei non è…”, sanciscono la promozione a scrittore superiore, ma che tutto sommato gli permette di vivere di quello che scrive, in tutta onestà.
Convive con una donna praticamente coetanea, giusto quello scarto fisiologico di qualche anno, impegnata e coerente anch’essa, che al minimo sgarro ideologico del partner lo riporta sulla strada del martirio dottrinale che, come abbiamo già verificato, sfocia inevitabilmente verso l’anonimato e le scadenze fiscali non più rigorosamente rispettate.
E così succede. Succede quasi per gioco. Un magazine dalla tiratura di mezzo milione di copie, che nel periodo estivo propone romanzi a puntate, è interessato alla pubblicazione (remunerata!) della prima puntata di un romanzo inedito, tutto ancora da scrivere, comunque. Corradino Piersanti inizia così la sua travolgente avventura, un poco orwelliana, un poco fantapolitica, in poche parole assolutamente probabile, che stravolgerà la sua intera esistenza. Sin dalla prima puntata apparsa sul magazine la tensione, l’attenzione del pubblico sono palpabili. La sua casella di posta improvvisamente collassa sotto la marea di e-mail di ogni genere, col conseguente strascico di media che impalmano il povero Corradino novello censore della pubblica morale o, a seconda della corrente politica, il povero Corradino coraggioso divulgatore dell’omofobia regnante.
Come già il titolo del romanzo lascia ampiamente intuire, si tratta di un capovolgimento di ruoli. Come quando nel Settecento a carnevale i signori diventavano schiavi e i servi padroni, da un’iniziale accettazione dell’assoluta parità tra etero e omosessuali si passerà all’assoluta supremazia dell’omosessualità sull’eterosessualità. Nel romanzo a puntate si racconta la storia lineare, che gioca molto con gli scenari anni Cinquanta, in cui tra i pochissimi etero rimasti, sboccia un amore basato sulla “reisistenza”. Gli etero, in questo romanzo, non esistono praticamente più; visti come portatori di indicibili aberrazioni contronatura, se beccati dalle apposite squadre omo e lesbo verranno rinchiusi in campi di rieducazione dove, senza la minima violenza fisica, la persuasione al cambiamento è tale che il contatto fisico con l’altro sesso risulterebbe assolutamente ripugnante.
Per quanto riguarda la rieducazione femminile, ad esempio, vengono continuamente trasmessi filmati di violenze sessuali individuali e di gruppo, reportage e inchieste sulle soverchierie maschili durante i secoli trascorsi, sullo stato di schiavitù e sottomissione a cui era sottoposto il genere femminile. Come contraltare ecco apparire volti gentili di donne di ogni età, musica classica di sottofondo, gentilezza, solidarietà e creatività. Profumi indiani, comode poltrone con cuscini, sorrisi e carezze di un personale predisposto e ben disposto a far cambiare loro idea non solo sulla natura intellettuale femminile, notevolmente superiore, ma anche su una migliore e invidiabile sessualità lesbica. Peccato che, dal lato pratico, la polizia lesbo e tutta la società in generale abbiano inglobato la mascolinizzazione della donna, e non la femminilizzazione dei comportamenti maschilisti. Comunque le puntate, cinque se ben ricordo, ottengono un risultato incredibile. Le copie vendute del magazine raddoppiano, appaiono i primi sit-in sotto la casa di Corradino, da un lato i naziskin che vedono nello scrittore il loro difensore contro i finocchi, i culattoni che hanno invaso la cultura italiana, la politica ecc., e dall’altra gruppi legati ai movimenti gay, rifondazione e cani sciolti che vedono nello stesso uomo l’opposto: l’intrepido accusatore di una società discriminatoria. In realtà entrambi i gruppi sono “di pressione”. Entrambi cercano di far cambiare la linea della prossima puntata del romanzo con una netta presa di posizione da una parte o dall’altra.
Siamo giunti all’ultima puntata e il nostro scrittore è allo stremo. La sua donna lo ha lasciato, accusandolo di ipocrisia e opportunismo. Non può più nemmeno uscire di casa a fare la spesa, vive di avanzi di scatolame e ammucchia piatti sporchi nel lavandino. Non si rade né si fa un bagno da settimane, non sa come tirarsi fuori da questo immenso intoppo che di fatto, però, gli sta concedendo un periodo di assoluta notorietà a livello persino internazionale.
E’ talmente godibile questo romanzo nel romanzo che, vi assicuro, vi sentirete dei privilegiati a poter leggere le puntate ininterrottamente, senza aspettare ancora una settimana per vedere come prosegue la storia… Ovviamente non anticiperò nulla, l’unica considerazione è che questo grandissimo scrittore di grandissima esperienza ha prodotto qualcosa di assolutamente innovativo e culturalmente godibilissimo nel panorama della narrativa italiana.