di Valerio Evangelisti
[La nostra collaboratrice Chiara Cretella ha scritto il suo secondo romanzo: Annunciazione in metropolitana, Fazi Editore, 2007, pp. 162, € 14,50. Mi permetto di segnalarlo proponendo la bandella che ho scritto per il libro.]
Che sia il decadentismo lo strumento culturale più adatto a descrivere una generazione che non ha vissuto gli anni della rivolta e non riesce ad accettare quelli della restaurazione? Chiara Cretella sembra optare per questa sorprendente chiave di lettura.
La sua protagonista, Leanna, ribelle a genitori — l’uno morto, l’altra in vita — con cui ogni comunicazione è impossibile, e offesa dalla volgarità che la circonda, trova una via d’uscita nell’incontro con un personaggio imprevedibile e irriducibile: un dandy dei nostri giorni sessualmente ambiguo, dotato dell’eleganza di certi insetti dai movimenti inattesi. Questi ha scelto di vivere, fuori da tutte le norme e dai ruoli del suo tempo, una vita spossata e febbricitante, di una languida femminilità.
Prende forma una sfida sottile all’essere donna di Leanna, ma anche a una società che vive di categorie predefinite e di stereotipi culturali, politici e familiari. Naturalmente aleggia, fin dalle prime pagine del romanzo, un sentore di morte. E’ lo stesso che si avverte nelle epoche di immobilità, quando ogni resistenza pare affidata al bizzarro o all’eccentrico. Si scoprirà solo in seguito, come nel caso di Huysmans, che quel romantico languore preludeva a un rovesciamento dei ruoli, e a nuove, diverse barricate.
Chiara Cretella descrive un’età intermedia tutta al femminile, anche quando il maschile vi si mescola. Nessuno, in anni recenti, aveva tentato impresa analoga — descrivere Termidoro – con pari efficacia filosofica e di scrittura.