SIGNS

di Danilo Arona

Signs2.jpgNel territorio di Bassavilla, a poca distanza dal nastro scuro e limaccioso – il fiume Tanaro – che attraversa il Piemonte con il suo carico d’immaginario spettrale, sono comparsi ad agosto del 2005 degli elaborati crop circles, i famosi “cerchi nel grano”, che la stampa ha prontamente liquidato come il frutto delle solite, abilissime burle ordite da notturni e sfaccendati creativi. Sarà che l’ipotesi di quell’altra dimensione mi appare meno impegnativa, ma ben ricordo – in presenza di documentazione fotografica – che i cerchi appaiono quanto mai poveri e squallidi, nonché vistosamente irregolari, quando sono con ogni evidenza il risultato della tremolante mano dell’uomo, né potrebbe essere altrimenti.

Come chiunque sa, la faccenda si appanna davanti a certe fotografie scattate dall’alto dove si vedono costruzioni talmente elaborate e pittogrammi così impressionanti da escludersi con logica stringente che un gruppo di pirla ubriachi possa riuscire, in poche ore e per di più di notte, a compiere l’impresa. Non sono qui per entrare nel merito. Però, mentre raccolgo materiali sui misteri della Blue Bell Hill – la collina infestata del Kent dove da anni si esibisce un’autostoppista fantasma che si chiama, pure lei, Melissa -, scopro il sito della ricercatrice Alessia Serafin, in cui leggo di un evento analogico a dir poco curioso. Ecco quanto scrisse la Serafin nell’estate del 2005:

“Contrariamente ad altri crop circles più blasonati, ricchi di un appeal iconografico più forte, il 12 agosto, con molta discrezione, uno strano cerchio nel grano è apparso sulla Blue Bell Hill, vicino a Maidstone, nel Kent (UK). Certo la sua “grafica” rispetto a quella di altri crop non è così impressionante. Però, in qualche modo, sembra rappresentare il sistema solare: c’è una sfera centrale che rappresenta il sole, e quattro altre sfere disposte su delle linee circolari che potrebbero essere delle orbite. Di questo crop, tra l’altro, esistono pochissime foto, ma la disposizione dei pianeti è abbastanza chiara. Essendo una persona curiosa, ho pensato di utilizzare un programma, SssimStudio, che è un simulatore 3D del nostro sistema solare, per vedere l’effettiva posizione dei pianeti del nostro sistema nella notte del 12 Agosto. In effetti, con una certa delusione, ho notato che i due quadri non corrispondevano affatto: d’altronde, come avrebbero potuto? Le varianti planetarie di posizione erano così tante… Poi, ho pensato che in effetti il crop forse voleva indicare una data: una data a venire? Avrebbe dovuto essere una data non troppo distante, meno di un anno, altrimenti l’avrebbero “segnalata” in un crop futuro (rammentiamo che il fenomeno dei crop avviene solo quando il grano è alto, da giugno ad agosto). Così, ho premuto il pulsante play e ho lasciato che il simulatore corresse, e osservavo il moto rotatorio dei pianeti, mentre in basso scorrevano le date corrispondenti. Ottobre, novembre, dicembre, e poi l’inizio del 2006… con un brivido ho premuto il pulsante di stop al 7 maggio 2006, ore 5 del mattino. La posizione dei pianeti diventa così perfettamente identica a quella rappresentata nel crop circle. Non era corretta solo la posizione relativa dei pianeti, ma anche l’orbita di competenza, vale a dire che ogni pianeta era al posto giusto anche come sequenza. Poi mi domandai come mai nel crop non fosse stata rappresentata anche la luna: ebbene, con un tuffo al cuore mi resi conto che anche la luna era stata rappresentata! In effetti, nella foto del crop, a sinistra, accanto alla sfera che rappresenta la terra, c’è un pallino scuro in alto… e, anche quello, come il resto, era nella posizione perfetta rispetto alla terra: in alto a sinistra. A tutt’oggi è ignoto che lasci questi pittogrammi incisi nel grano estivo. Si parla di sfere di luce che si muovono silenziose sui campi di grano, piegandolo con il loro passaggio, forse grazie a una repentina e potente irradiazione di microonde. Eppure, chiunque sia l’intelligenza che sta dietro al fenomeno, ci sta indicando cambiamenti nel sole, nella luna, e nei pianeti. E, con una chiarezza impressionante, ci sta indicando una data: il 7 maggio (7-5-2006, ore 5 A.M.). Sono anni che persone da tutto il mondo, contattisti, veggenti e ricercatori scientifici (non ultimo Michael Drosnin, autore di Codice Genesi) parlano del 2006 come di un anno di svolta epocale per il nostro pianeta. Non siamo per i facili allarmismi, e speriamo davvero che il 2006 passi con meno problemi di questo 2005 che di sicuro non è stato leggero. Ma una domanda rimane, incisa nel grano della Blubell Hill: cosa succederà il 7 maggio 2006?”

Analogie, signs. Un fantasma di nome Melissa sulla Blue Bell Hill e un altrettanto fantasma prismatico a Bassavilla in prossimità del fiume Tanaro. Cerchi nel grano in ambedue i luoghi, tanto distanti quanto non così dissimili. L’amico Paolo Toselli del CERAVOLC che visionò quello nostrano apparso in data più o meno identica a quello del Kent riferì che si trattava di un artigianale tentativo di riprodurre le orbite planetarie, vedete voi. Ma il dato più clamoroso oggi è quello che non sapevamo allora, ovvero la risposta al quesito finale della Serafin: cosa succederà il 7 maggio del 2006 intorno alle 5 del mattino? (1)
Bene, oggi lo sappiamo, anche se la notizia è passata indisturbata nel metabolizzatore mediatico senza che qualcuno vi prestasse la dovuta attenzione. Il 7 maggio del 2006 è una domenica e a quell’ora certe strade e autostrade italiane sono affollate come un happy hour nei locali di moda. Sono le ore più pericolose per chi va in macchina. Si verificano incidenti mortali a macchia di leopardo un po’ dovunque. Due, almeno per noi, più significativi di altri.
Il primo capita alle 5,30 sulla statale che costeggia il Tanaro in prossimità di Bassavilla, laddove si entra in città passando per il quartiere Orti. Una Golf con tre ragazzi a bordo s’impenna letteralmente mentre transita sul ponte di recente costruzione a velocità molto elevata. L’auto prima cozza con assurda violenza sulle spallette metalliche e poi prende fuoco per la benzina fuoriuscita. Non c’è scampo per nessuno. Un fortuito testimone sostiene che in mezzo alla strada c’era una ragazza che barcollava. A pochi metri da qui, giù in riva al fiume, il 4 aprile 1925 Melissa Prigione annegò nell’acqua per non sottostare alle violenze di una squadraccia.
Il secondo si verifica più o meno alla stessa ora in un punto quanto mai “maledetto” della Bologna-Padova, all’altezza del km. 98 in prossimità dell’autogrill di San Pelagio. Una BMW proveniente da Bologna e diretta verso nord, esce di strada per un improvviso ostacolo e, dopo avere carambolato più volte su se stessa, si schianta in un prato provocando l’immediato scoppio di uno dei serbatoi di benzina. Niente da fare per i quattro occupanti la vettura.
Dicono niente i due eventi, ahimé, ormai banali nella triste abitudine alla tragedia quotidiana cui ormai siamo tutti avvezzi? Dicono niente e dicono tutto. Il cultore di signs va alla ricerca di eventi analogici, quelli che in un certo linguaggio esoterico, non da tutti comprensibile, sono detti “effetti-eco”. Di sicuro c’è che, in questo caso, le coincidenze non sono da poco. Ci siamo soltanto limitati a sottolinearle.
Intanto, lassù nel Kent, qualcosa continua ad accadere.

“Domenica 19 novembre 2006, dopo le ore 5, un ennesimo solitario automobilista che viaggiava in direzione di Maidstone, Samuel Davis di 22 anni e nativo di Coxheath, ha riferito di un nuovo incontro con il famoso “spettro della collina”. Il dato anomalo è che l’avvistamento in questo caso non ha avuto luogo sulla sommità della Blue Bell Hill, ma nel centro del villaggio che porta lo stesso nome, a qualche chilometro quindi dalla classica location in cui appare il fantasma di Melissa Parker. L’evento è accaduto durante le prime ore del 19 novembre, a una quarantina di giorni dell’anniversario dell’incidente del 1965. Davis, diretto verso casa, sta passando il raccordo in paese con la Robin Hood Lane diretto a sud quando all’improvviso una giovane donna che portava sciarpa rossa e giubbotto dello stesso colore corre contro la sua Toyota, praticamente scomparendo subito dopo sotto il veicolo. Così Davis descrive l’incontro: “Lei è corsa davanti alla macchina. Si ferma e mi guarda. Non c’è espressione sul suo viso. Poi l’ho colpita ed era come se la terra si muovesse separatamente. Lei è finita sotto la macchina. Ho pensato di averla uccisa perché era solida e non ci vedevo attraverso. Era solida e reale.” In stato di shock Davis scende per cercare la ragazza ferita solo per scoprire che è sparita. Presumendo che la ragazza sia riuscita a scappare senza farsi vedere, Davis – che non possiede un cellulare – trova un telefono pubblico e chiama suo padre. Poi sviene. Arriva il padre con una vicina di casa, Marian Warburton, e poi la polizia. Si setaccia l’area senza trovare traccia della ragazza. Ancora una volta, un caso classico: Melissa è ricomparsa.”

(1) [Provo a rispondere io. Il 7 maggio 2006 un frammento della cometa 73P / Schwassmann-Wachmann, chiamato “componente C”, ha oltrepassato la famosa nebulosa anulare M57 e si è reso visibile dalla terra. In Europa il fenomeno è stato osservato verso l’alba. Non so se ciò abbia un particolare significato.] (V.E.)