di Daniela Bandini

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Devil Buio, Seduti dalla parte del torto, Edizioni Clandestine, 2005, pp. 137, € 9,00.

Nel grande scacchiere internazionale dei conflitti e degli interessi capitalistici, a chi verrebbe mai in mente di menzionare Borgoduro come l’epicentro delle ostilità tra il grande impero USA, il povero succube esercito italiano, il locale circolo Arci, la squadra di calcio Borgoduro United e la parrocchia? E poi, dove diavolo sta Borgoduro?
Non perdetevi questo godibilissimo romanzo di Devil Buio, scritto in maniera egregia e fluida come pochi. Imparerete ad amare personaggi come il Volta, diminutivo di voltagabbana. “Negli anni settanta, infatti, quando il PCI era in ascesa, Volta era comunista, negli anni ottanta era passato con i socialisti, e infine nel novanta con gli azzurri di Arcore: per concludere, con i primi capelli bianchi aveva cominciato a fare attività in parrocchia, primo passo di avvicinamento all’ultimo padrone: la terna arbitrale dell’alto dei cieli”.

Ma come e perché gli interessi degli USA si concentrano improvvisamente a Borgoduro? E’ presto detto. Succede che in Versilia, “un militare americano in libera uscita della vicina base di Camp Darby si apprestava a lasciare una birreria, scherzando con una ragazza cha da lì a poco sperava di conoscere più intimamente. Non si era accorto di quel furgone da troppo tempo fermo accanto alla sua auto, e quando dal mezzo scesero i suoi aggressori, non ebbe la prontezza di reagire… Ci fu una colluttazione…furono costretti a salire sul furgone dove vennero legati, incappucciati e pestati fino allo svenimento. Avevano deciso di disfarsi della ragazza, portando invece il militare al loro covo…”
La ragazza che riuscì a salvarsi e a parlare disse che i rapitori parlavano di un posto chiamato Borgo e qualcosa, da cui sicuramente Borgoduro, anche perché a Borgoduro viveva un certo Aziz “il cui impronunciabile nome per esteso risultava corrispondere a quello del fratello di un pericoloso terrorista di Al Qaaeda”. Ci furono perquisizioni casa per casa, anche al Circolo Arci , e il clima si faceva sempre più simile a uno stato di occupazione, con i resistenti sull’Aventino. “Una situazione per certi versi simile alla loro in Italia si era già verificata , a Sigonella nel 1986, quando Italia e Stati Uniti arrivarono ai ferri corti per il rifiuto di Craxi, allora capo del governo, di piegarsi alle richieste degli americani”, disse il Volta, che in qualche modo voleva giustificare il suo essere stato craxiano. Il Mazzanti allora gli replicò che “Persino Pappalardo in trent’anni di carriera ha azzeccato una canzone, e questo lo autorizza forse a romperci i coglioni con quella per l’eternità?” Tutta questa intricata faccenda viene raccontata in una diretta memorabile da Radio Jerico, di Firenze, da un famosissimo dj di nome Daniele Bas, alias Ernesto Beneforti, nativo di Borgoduro, un padre comunista che gli dirà una cosa, ai tempi della sua adolescenza, fra le tante altre, che mi sembra ragguardevole: “Se una molotov potesse attraversare il tempo volando per decenni la vedresti infrangere una vetrata del centro e colpire colui che l’ha lanciata trent’anni prima, mentre comodo nel suo ufficio si compiace di essere diventato peggiore di quelli che contestava”.
In questa diretta, tra ricordi e cronache dell’assedio, con tanto di ultimatum, occupazione della chiesa, schieramenti, delazioni, si consuma un dramma che sembra in breve, nel minuscolo, rappresentare le ultime due generazioni che con “Fischia il vento” come colonna sonora, si sono ritrovate nel 2005 senza neanche sapere come sia potuto succedere uno schifo del genere e chi abbia permesso che tutto ciò accadesse. A voi un altro episodio del periodo di guerra: “E’ morto Bruno Mussolini! — Il ragazzo, soprannominato merdina, arrivò frignando e strepitando nemmeno gli avessero rubato i polli — E’ morto Bruno Mussolini!. Il dottor Pelandri si svegliò infastidito da tutto quel baccano, senza alcuna voglia di credere né di obbedire, e, visti i precedenti, nemmeno di combattere. —Beh — esordì fissando il piccolo fascista — Vorrà dire che metteremo il lutto al calcatoio!”
Ecco il testo del Comunicato Ufficiale dell’Esercito Regolare di Borgoduro: “Il Comitato per la difesa del paese, ribadendo la sua assoluta indisponibilità a sottoporsi ad ulteriori ed umilianti perquisizioni INFORMA CHE vista la risolutezza con la quale la forza straniera intende imporre la propria volontà egemonica, è stato disposto il blocco delle entrate del paese tramite la realizzazione di apposite barricate, al riparo delle quali la nostra milizia veglierà con le armi al fine di preservare l’integrità territoriale di Borgoduro. Affinché si verifichino le condizioni per il rientro della sollevazione IL POPOLO DI BORGODURO CHIEDE 1) Il rilascio di Aziz a carico del quale nessuna prova è stata prodotta. 2) La cessazione immediata del clima vessatorio nei confronti di Borgoduro. 3) Il riconoscimento della protesta come atto di legittima difesa. 4) Scuse formali delle autorità d’oltreoceano. In assenza di tali condizioni, la risposta del comitato sarà netta e inequivocabile: RESISTENZA, RESISTENZA, RESISTENZA.”
Ho dovuto fare parlare queste pagine, al posto del solito commento e delle mie interpretazioni, che sarebbero state tutte assolutamente inadeguate. Come vedete gli abitanti di Borgoduro fanno sul serio, a voi scoprire in queste indimenticabili pagine la fine della vicenda, con un sorriso e più sulle labbra.