di Girolamo Grammatico
[Per i tipi di Alberto Gaffi Editore, esce in questi giorni un’interessantissima antologia curata da Girolamo Grammatico, COPYLEFT – Istantanee dal sommerso letterario (7 euro). In apertura, un’intervista a Wu Ming 2, dove si affermano cose decisive sui rapporti tra comunità e storie. A seguire, testi all’altezza di scrittori e intellettuali, tra cui alcuni molto conosciuti come Francesco Pacifico, Girolamo De Michele, Giuseppe Casa o Monica Mazzitelli de i Quindici. Riproduciamo la piccola introduzione del curatore, segnalando che il testo è – visto il titolo – disponibile in formato elettronico presso il sito di Gaffi.
Nino G. D’Attis, geniale curatore di BlackMailMag, presenterà COPYLEFT il 6 luglio a Roma, alle 19.30, presso la libreria Motamot di Roma, in via Giulio Rocco 37/39. Invitiamo i lettori di Carmilla residenti o di passaggio a Roma a partecipare! gg]
Si fa tanto parlare di letteratura in Italia.
Tra cultura e contro-cultura, laboratori di scrittura creativa e ricreata, editoria dissidente e dissociata, scrittori di sinistra e di destra, centrali e centrati, polemici e postnet_romantici è difficile proporre scritti e autori senza cadere nell’ingranaggio e farne parte come trasformati dal tocco del re Mida. Quest’antologia, nel panorama letterario, si pone lontano dall’industria della cultura e la lascia indietro spiazzandola e ignorandola, non per snobbismo, ma per ingenua incomprensione dei meccanismi di marketing e di lobby relations.
Il libro che tenete tra le mani non era previsto.
Già questo assunto, credo, basta a far comprendere come dietro ad ogni scritto che lo compone non c’è alcun messaggio editoriale meditato, ma, al contrario, il frutto oggettivo di un lavoro ricco di trasparenza e grinta. Quando il MArteLive cominciò, l’attenzione era tutta dedicata ai reading (ai quali hanno partecipato gli autori di COPYLEFT) ragion per cui la possibilità di creare un’antologia era, più che remota, di difficile attuazione, a causa delle fatiche a cui i nove momenti letterari ci hanno costretto. La voglia di fare, la soddisfazione degli scrittori ci hanno spinto a prendere in considerazione la possibilità di proporre parte del lavoro presentato durante suddette serate ad un pubblico più esteso.
Da lì in poi i passi sono stati ovvi.
Il copyleft necessario.
La carta ecostenibile d’obbligo.
La donazione a Terre di Mezzo un piacere.
Nasce così quest’antologia, summa di un lavoro che non si è fermato solo alla letteratura, ma che ha tentato di andare oltre: oltre gli scrittori, oltre gli editori, oltre i lettori stessi.
Abbiamo pensato di mantenere legato il libro al contesto in cui è nato. Un contesto informale, distante dalla fredda perfezione dei momenti istituzionali, ma forte dell’artigiana capacità dello stare insieme, arricchendosi semplicemente dell’incontro.
Ed ecco che il nome prende forma proprio dall’incontro stesso, dove il raccontare è stato il protagonista liberando le storie in modo non monitorabile. Incontri sempre diversi, legati ai libri, è vero, ma non solo, anche al desiderio di ascoltare, di chiedere, di conoscere.
I nostri reading si sono svolti la sera, tra birre e musica, tra la stanchezza del giorno e le ambiguità della notte, tra l’idea della letteratura e la voglia di viverla.
Per questo motivo questa antologia è poco definibile, sfuggente, perché non si è legata ad un mondo, ad una sola idea, ma è cresciuta dalla collisione di tutte le variabili che hanno portato ai reading romani del MArteLive.
Da ciò si è venuta a creare l’esigenza di un progetto che legasse il libro a tutte le persone che hanno condiviso le nostre modalità di proporre letteratura.
Ragion per cui, fin dalla copertina, ogni scelta è stata fatta con uno scopo etico, con la voglia di lanciare un messaggio, con il desiderio di sensibilizzare.
La carta che stringete fra le mani, non è solo voglia di accodarsi nelle file di una moda naturalista, ma la convinzione, forte, che si deve legare un bene prezioso come la letteratura ad un altro bene più prezioso: la nostra casa. La quota destinata al progetto di Terre di Mezzo per i senza tetto richiama l’idea che la letteratura non sia prerogativa di élite economiche o intellettuali, ma che essa abbia una forte componente legata al basso e che al basso deve guardare, non con mero pietismo, ma con la consapevolezza che non esiste Cultura senza Eticità. Il COPYLEFT che dà il titolo al libro, infine, è anche e soprattutto una lotta per la liberalizzazione dalle opprimenti sovrastrutture come la proprietà d’ingegno che tengono legata una tra le componenti più belle della nostra mente: il coraggio del confronto con l’altro.
Avete fra le mani, insomma, un frutto da gustare con calma e serenità. Attenzione al retrogusto però e scusateci se questa raccolta non vi tratterà sempre come speravate, ma è solo una piccola antologia senza alberi abbattuti sulla coscienza, con l’impegno di aiutare qualcuno e con un solo dovere nei confronti del sapere… la libera riproduzione!