ALLA FACCIA DI VITTORIO MESSORI, DI STEFANIA LI FAUCI, DI AGOSTINO BORROMEO E DI ALTRI PERSONAGGI DEL MONDO DELLO SPETTACOLO E DEL VARIETA’ CHE SI DICONO “STORICI REVISIONISTI”
Sul manifesto del 21 febbraio Adriano Petta, in un articolo che anche noi abbiamo riprodotto, reagiva indignato a una sconcia puntata della trasmissione Voyager sull’Inquisizione, in cui un suo intervento era stato ridotto a un paio di minuti mentre uno spazio abnorme era stato concesso a quell’Agostino Borromeo che sostiene che le vittime del Santo Uffizio, nell’arco di vari secoli di storia, sarebbero state meno di 100. Una delle conduttrici di Voyager, tale Stefania Li Fauci, sparava poi la più grossolana delle menzogne, con l’asserire che il massacro di Béziers, nel corso della “Crociata contro gli Albigesi”, non avrebbe avuto, secondo “gli storici” (quali?), niente a che vedere con la persecuzione dei catari e con i legati pontifici.
E’ chiaro che la povera ragazza non ne sapeva un accidente (il che non ci impedirà di documentare prossimamente ciò che accadde a Béziers, sulla base di fonti e documenti incontrovertibili), e dunque è innocente. Meno innocente è Vittorio Messori — sì, quello del libro sul miracolo della gamba tagliata e riattaccata, a cui la rivista Scienza & Paranormale dedicò pagine esilaranti — che, sul Corriere della Sera del 22 febbraio, reagì all’intervento di Petta con un articolo che si apriva così: “L’imprudenza — o l’impudenza — delle ideologie non cessa di stupire”.
In realtà, Messori non entrava nel merito di nessuno degli argomenti sollevati da Petta. Si limitava a dire che questi aveva scritto un articolo “viziato dall’ideologia” (marxista, si suppone) per avere contrastato il quadro idilliaco dell’Inquisizione (“l’attività di quei tribunali era ispirata dalla necessità di proteggere la vita sociale, la cui tranquillità si basava su una fede comune; ed era mossa dall’ansia sincera di praticare la più alta delle carità, quella spirituale”) proposto dalla storiografia revisionista.
Curiosa questa accusa di vizio ideologico, sulla bocca di un incensatore della Spagna di Franco (e documenteremo nei prossimi giorni come Messori abbia cercato di imbrogliare le carte persino sulla strage di Guernica, ridimensionata a modo suo con un uso disinvolto dei documenti). Se Petta è un comunista (francamente non lo sappiamo), ci verrebbe da dire che Messori è un fa… concludete voi.
Comunque, quale preludio allo sputtanemento (per dirla in termini grevi) di uno dei tanti revisionismi che circolano, pubblichiamo in quattro parti uno dei pochi registri inquisitoriali che ci siano pervenuti: quello dell’Inquisizione di Palermo. Reperito dallo storico siciliano Vito La Mantia (Ms. Qq. F. 239 della Biblioteca di Palermo), fu trascritto da suo figlio Giuseppe nel 1882. E’ stato ripubblicato nel volume V. La Mantia, Origini e vicende dell’Inquisizione in Sicilia, Sellerio, 1977.
E’ convinzione dei redattori di Carmilla che il cattolicesimo odierno non abbia nulla a che fare, sul piano storico, con quello dei secoli passati, e pertanto non debba rispondere di crimini obsoleti, né chiedere scusa se non per eventuali colpe attuali. Ma se decide di chiedere scusa di qualcosa e nello stesso tempo nega quella cosa, be’, allora si espone a forti rischi di sputtanamento. (VE)
Premessa. “Rilassati” sono i condannati “rilasciati”, cioè consegnati, al “braccio secolare”, vale a dire alla giustizia civile per l’esecuzioni della sentenza pronunciata dagli inquisitori. “Rilassati in statua” vuole dire bruciati in effigie. “Rilassati in persona” significa bruciati vivi. I “morti rilassati” erano quegli accusati già deceduti di cui si riesumavano le salme per bruciarle. “Rilassi” (relapsi) erano gli accusati che avevano abiurato ed erano poi ricaduti nell’errore: il più delle volte, ebrei (e in misura minore protestanti o maomettani) costretti alla conversione al cattolicesimo, che seguitavano in segreto a seguire i precetti della loro fede.
Relaxados de la letra A
1. Girgenti. Angelo de Sassari relassato in persona a 20 settembre
1527. Questo a 9 giugno 1521 nel piano della Marina avea abiurato la
setta Giudaica, e perché recidivo, fu poi rilasciato nel 1527.
2. Messina. Angelo Campagna, di Messina, fu per sentenza rilassato
in statua al braccio secolare a 28 luglio 1524, e le ossa del suo cadavere
disotterrate, per cerimonie giudaiche.
3. Messina. Maestro Antonio Barone per l’osservanza delli riti Giu-
daichi a 18 ottobre 1512 abiurò nella Cattedrale chiesa di Palermo, poi
relasso nelli medesimi errori fu per sentenza a 9 marzo 1538 rilasciato
in persona al braccio secolare.
4. Bivona. Antonio Bufalo, corbisere, per sentenza a 26 giugno 1520
fu, per li stessi errori, rilassato in statua al braccio secolare; come ancora
nello stesso giorno ed anno per la stessa causa furono rilassati Fiore
Bufalo, moglie, ed Evangelista Bufalo, suo figlio, perché morti, e le sue
ossa dissotterrati.
5. Palermo. Angelo Marinaro, morto, fu la sua memoria condannata
come osservante la legge Giudaica, fu rilassato in statua per sentenza
data a 11 luglio 1512, fu nella Cattedrale letto il suo processo e rilasciato,
e li soi ossa con la statua furono brugiate alla porta di li Greci nel
loco solito.
6. Ragusa. Antonino Casacho rilassato prima in statua come assente,
per li stessi errori, poi per sentenza a 14 luglio 1529 fu rilassato in.
persona.
7. S. Marco. Andrea Carrubba, eretico giudaizante, relasso, fu per
sentenza a 11 agosto 1513 rilassato in persona al braccio secolare; fu letta
la sentenza a 29 settembre 1513.
8. Siracusa. Andrea Monilla, rilassato in statua a 17 febbraro 1540.
9. Taormina. Agatuzza Vanarco, alias Grasso, di Taormina, abitatrice
di Catania, relassata, come assente, al braccio secolare, come eretica giudaizante, per sentenza a 29 agosto 1527.
10. Reggio. Nel 1553 furono processati come penitenti Agacio Giunta
di Reggio di Calabria, Sac. D. Stefano Pesce monaco dell’ordine di S. Benedetto di Messina nel monastero di S. Placido, Gio. Giacomo Petrone, Vincenzo Chiaramente, Giuseppe Manzone, messinesi luterani, perché penitenti furono assoluti pubblicamente nello Spettacolo tenuto nella Loggia di Palermo a 18 giugno 1553. Ma ricadendo nelli medesimi errori Agacio Giunta di Reggio, fu nel 1555 a 12 maggio nella piazza della Chiesa di Messina rilassato in persona al braccio secolare, e fu nello stesso giorno bruggiato per sentenza dello stratigò D. Pietro de Urries.
11. Buscemi. Fr. Andrea Lanza di Buscemi, luterano ostinato, rilassato
in persona per sentenza a 5 maggio 1561.
12. Militello. Antonino Campisi come assente condannato nello Spettacolo tenuto nel piano della Marina a 30 settembre 1527 rilassato in
statua; poi ritrovato, fu rilassato in persona, per sentenza a 19 luglio 1529.
13. Marsala. Maestro Alfonso Sellare per riti giudaicali fu per sentenza a 24 settembre 1512 riconciliato, e perpetuamente carcerato con la
confiscazione dei suoi beni, e a 18 ottobre del detto anno abiurò nello
Spettacolo tenuto nella Chiesa Maggiore di Palermo; poi perché relasso
a 15 luglio 1513 fu in persona rilasciato al braccio secolare, e a 29 settembre 1513 comparve nello Spettacolo tenuto nel piano della Marina e
consegnato al Capitano giustiziere della città di Palermo Nicolo Antonio
d’Afflitto.
14. Randazzo. Antonio Campagna giudaizante fuggitivo, fu a 17 febbraro 1540 condannato e rilassato in statua, e fu esecuta la sentenza a12 marzo 1546.
15. Carini. Maestro Antonio Corbiseri, giudaizante relasso, fu per
sentenza a 8 giugno 1512 dichiarato eretico relasso, da relassarsi al braccio secolare. Si eseguì la sentenza a 11 luglio 1512 nel piano della Marina,
e fu consegnato al nobile Giovanni Guglielmo Valguarnera barone di
Siculiana.
16. Messina. Antonio Carni, neofito ostinato, finto e simulato, fu per
sentenza lata a ultimo aprile 1511 rilasciato al braccio secolare; comparve poi allo Spettacolo celebrato nel piano della Marina a 6 giugno 1511, letta la sua sentenza, e fu consegnato lo stesso giorno al capitano Matteo Settimo.
17. Paternò. Antonino Galofaro, Nicoletta Galofaro, Carità figlia dello
quondam Gio. Filippo lacobo Moncata moglie di Pietro Artaloro, Pietro
Moncata figlio di Gio. Filippo, Giacomo Ferrantello Moncata, Agatuzza
di Moncata tutti della terra di Paterno, neofiti e giudaizanti fuggitivi,
perché non comparirono, furono a 21 dicembre [1537], nell’atto di fede
tenuto nella Loggia alla presenza del Senato, le loro statue consegnate al
braccio secolare.
18. Bivona, Maestro Antonio de Pavia, corbiseri, neofito, assente, a
13 maggio 1521 fu in statua rilassato al braccio secolare con confiscazione
di beni.
19. Nicosia. Antonino Mozzicato, merceri, neofito assente, per sentenza a 23 agosto 1527, fu in statua rilassato al braccio secolare, con
confiscazione di beni.
20. Piazza. D. Angelo Bonaccolto, luterano, assente, a 12 ottobre 1556
per sentenza fu rilassato al braccio secolare in statua.
21. Naro. Angela La Mendola, fuggitiva ed apostata, neofita, fu per
sentenza a 27 luglio 1524 rilassata in statua al braccio secolare con confiscazione di beni.
22. Castiglione. Andrea Resi, assente neofito fuggitivo, per sentenza
a 22 giugno 1520 fu in statua rilassato al braccio secolare con confiscazione di beni.
23. Militello. Antonio Casachio, assente, neofito, fu per sentenza a
19 settembre 1527 rilassato in statua al braccio secolare con confiscazione di beni.
24. Messina. Angelo di Marino, neofito, assente, fu in statua rilassato
al braccio secolare con confiscazione di beni, per sentenza a 6 marzo 1541,
letta la sentenza a 30 maggio 1542 nell’atto celebrato nel piano della
Cattedrale di Palermo.
25. Vizzini. Antonino Astuto, luterano, assente, fu per sentenza lata a 21 maggio 1551 rilassato in statua al braccio secolare con confiscazione di beni, e promulgata a 5 luglio 1551.
26. Girgenti. Antonio Lauria, neofito, assente, fu per sentenza lata
a 14 settembre 1525 rilassato in statua al braccio secolare con confiscazione di beni.
27. Catania. Antonia Chinilo, neofita, assente, per sentenza lata a
2 agosto 1524 fu rilassata in statua al braccio secolare con confiscazione
di beni.
28. Catania. Agatuzza Campagna, neofita, assente, per sentenza lata
a 12 febbraro 1540 fu rilassata in stattua al braccio secolare con confiscazione dei beni.
29. Modica. Antonino Iurato, neofito, assente, per sentenza lata a
10 dicembre 1530 fu rilassato in statua al braccio secolare con confiscazione di beni.
30. Militello. Antonino Campisi Coffaro, neofito, assente, per sentenza
lata a 19 settembre 1527 fu in statua rilassato al braccio secolare con
confiscazione di beni.
31. Lentini. Angelo Barberi, neofito, assente, per sentenza lata a
19 settembre 1527 fu in statua rilassato al braccio secolare con confiscazione di beni.
32. Palermo. Angelo de Surrento alias de Marino, corbiseri, neofito,
assente, fu per sentenza lata a 7 agosto 1522 rilassato in statua al braccio
secolare con confiscazione di beni.
33. Catania. Antonio Rizone, neofito, fu in persona rilassato al braccio secolare con confiscazione di beni, per sentenza a 3 agosto 1524; e a 6 agosto 1524 nel piano della Marina fu letta la sua sentenza e fu consegnato a D. Coriolano di Bologna capitano.
34. Naro. Antonio de Alagona, neofito, essendo stato prima rilassato
in statua a 10 agosto 1522, poi per sentenza a 10 settembre 1527 fu in persona rilassato con confiscazione di beni.
35. Mineo. Antonino Santapau, corbisere, neofito, assente, fu per sentenza a 8 agosto 1526 rilassato in statua al braccio secolare con confiscazione di beni.
36. Mazzara. Antonia Romano, neofita, fu per sentenza lata a 10 settembre 1513 rilassata in persona al braccio secolare con confiscazione di beni, e fu lecta la sentenza nel piano della marina a 29 settembre 1513, e fu consegnata al Capitano Nicolò Antonio de Afflitto.
37. Catania. Antonella di Paolino Goffara di Catania, neofita recidiva,
fu per sentenza come assente lata a 7 settembre 1527 rilassata in statua
al braccio secolare con confiscazione di beni.
38. Modica. Anna de Lauria, neofita, assente, per sentenza a 14 agosto 1532 fu in statua rilassata al braccio secolare con confiscazione di beni.
39. Girgenti. Angelo Rosso, neofito, assente, fu per sentenza lata a
31 luglio 1526 rilassato in statua al braccio secolare con confiscazione di beni.
40. S. Lorenzo in Calabria. Preste Antonio Micicheni, sacerdote di
messa, della terra di S. Lorenzo in Calabria, essendo stato preso dal nostro Tribunale, e prese le informazioni come luterano, fu rimesso a Reggio dove fu dal S.r Peri Antonio Pansa seu per l’Ordinario rilassato in persona.
Relaxados de la letra A n. 2
41. Palazzolo. Antonio Casciaro essendo nelle carceri, e cadendo ammalato, fu portato per curarsi nello Spedale Grande da dove se ne fuggì, e non comparendo, essendo stato citato per essere stato neofito giudaizante, a 7 febbraro 1540 fu la statua rilasciata al braccio secolare con confiscazione di beni.
42. Caltagirone. Aloisio de Requesens, neofita morto, per sentenza
a ultimo giugno 1520 rilassato in statua al braccio secolare con confiscazione di beni.
43. Bivona. Angela Rossello, neofita fuggitiva, per sentenza lata a
13 maggio 1521 fu in statua rilassata al braccio secolare con confisca
zione di beni.
44. Catania. Andreotta Speciale, neofito, assente, fuggitivo, a 3 ago
sto 1526 per sentenza rilassato in statua al braccio secolare con confisca
zione di beni.
45. Claramonte. Antonino Malventano, neofito, assente, fuggitivo, per
sentenza a ultimo gennaro 1540 fu in statua rilassato al braccio secolare
con confiscazione dei beni.
46. Ragusa. Antonino Turato, neofita, assente, a 2 giugno 1531 per
sentenza fu rilassato in statua al braccio secolare con confiscazione di beni.
47. Paternò. Antonio Galofaro, fuggitivo dalle carceri, neofita, per
sentenza a 13 ottobre 1537 fu rilassato in statua al braccio secolare con
confiscazione di beni.
48. Militello. Fr. Antonio Caruso di Militello, diacono eremita del
terzo ordine di S. Francesco, commorante nell’oratorio di S. Giovanni di
Monte Scarpello disse: i° che tutta l’essenza divina s’incarnò e pigliò
carne umana nel ventre di Maria Vergine, cioè lo patre, il figlio, e lo
Spirito Santo; 2° che tutte le tre divine persone si convertivano nell’ostia
sagrosanta; 3° negava la adorazione dell’imagini e che solamente s’avea ad
adorare l’umanità di Gesù Cristo, e che nel credo non dovea dirsi: Credo
in Dominum, ma Credo in Iesum Christum; 4° che la figura di Dio Padre
che stava nelle chiese non dovea adorarsi, e che era figura di Anticristo;
5° che non dovea adorarsi Dio, ma solo l’umanità di Gesù Cristo. Vivendo
ostinato nelli detti errori fu per sentenza rilassato in persona al braccio
secolare, e letta la sua sentenza nella piazza della Loggia a 5 luglio
49. De la Guardia in Calabria. Antonio Nicolino, luterano, altra volta riconciliato alla S. Chiesa, e poi tornato al vomito, dicea in particolare doversi mangiar carne la quadragesima, negava la confessione sagramentale. Fu rilassato al braccio secolare nell’Atto di Fede celebrato in Messina da Mons. Retana a 28 novembre 1568.
50. Sciacca. Angela di Costanzo, neofita, rilassa, fu relassata in persona al braccio secolare per sentenza lata a 5 maggio 1532 con confiscazione di beni.
51. Palermo. Angelo Balsamo, neofita, un tempo riconciliato, poi ricaduto nelli riti giudaichi, fu letta la sua sentenza a 29 settembre 1513 nella piazza della Marina, fu rilasciato in persona al braccio secolare cioè al capitano Nicolò Antonio de Afflitto.
52. Messina. Antonino Lo Bianco, neofita giudaizante fu per sentenza
lata a 25 gennaro 1516 rilassato in persona al braccio secolare con confiscazione di beni.
53. Termini. Andrea Certa, neofito giudaizante, assente, fu per sentenza a 23 agosto 1527 rilassato in persona al braccio secolare con confiscazione di beni.
54. Palermo. Antonella di Tona, neofita, la quale fu nel 1502 a 8
gennaro nella Chiesa di S. Nicolo la Kalsa, Inquisitori Raynaldo Montoro
e Gio. Sgalambro, poi ricadendo nelli medesimi delitti, per sentenza a
15 luglio 1513 fu dichiarata eretica impenitente, relassa, e consegnata
in persona al braccio secolare, con la confiscazione dei beni.
55. Sciacca. Enrico di Costanze, neofita relasso, per sentenza lata a
16 maggio 1523 fu rilasciato al braccio secolare in persona, con la confiscazione di beni.
56. Militello. Agata Parisi, neofita giudaizante, riconciliata per sentenza a 5 settembre 1527, poi relassa, fu in persona rilasciata al braccio secolare a 30 giugno 1529.
57. Mineo. Angela Casacho, neofita giudaizante, assente, fu in statua
rilassata al braccio secolare per sentenza a io dicembre 1530.
58. Bivona. Angela Ausello, neofita, assente, per sentenza a 8 maggio
1521 fu rilassata in statua al braccio secolare, e la sua sentenza letta a 9 giugno 1521, nell’atto celebrato nel piano della Marina.
59. Palermo. Angelo Fornata, Giovanella Grasso, Giacomo Bologna,
Gio. Pietro Balsamo merciaro, Matteo Balsamo merceri, e Nicolo Mendola, neofiti giudaizanti, dopo d’essere stati reconciliati al grembo della S. Chiesa, ed avuta per pena di carcere la città di Palermo, se ne fuggirono, e citati a comparire, non comparirono, furono per sentenza a 7 agosto 1515 le loro statue rilassate al braccio secolare, con la confiscazione di beni, ed a 10 agosto fu letta la sua sentenza nel piano della Marina.
60. Castrogioanni. Andreotta Grimaldi, neofita giudaizante, assente,
per sentenza a 23 agosto 1527 fu in statua rilassato al braccio secolare
con confiscazione di beni.
61. Messina. Alessandro Baudone, francese, e Francesco Schillaci, luterani, morti, furono per sentenza a 24 novembre 1563 rilassate le loro statue al braccio secolare, e le loro ossa bruggiate, e fu letta la loro sentenza in Palermo nella piazza nova de lo Cassare a 26 giugno 1569.
62. Venezia. Antonio de Antona, argentiero, luterano, di Venezia, abitatore di Siracusa, per sentenza a 4 novembre 1559 fu ammesso alla riconciliazione; e la sua sentenza si lesse nell’atto celebrato a 18 febbraro 1560 nella piazza della bocceria vecchia; poi ritornando al vomito fu letta la sua sentenza nel piano della Marina di Palermo a 12 novembre 1564 e rilassato in persona al braccio secolare, cioè al capitano D. Pietro de Prado, nello stesso giorno fu esecuta la sentenza, con affocarsi prima, e poi bruggiarsi il suo corpo sino che rimase la pura cenere.
63. Mendia di Granata. Angelo di Giovanni Azis, cristiano, per aver
rinnegata la S. Fede e passato a quella di Maometto, a 6 marzo 1570
nella Camera del Segreto fu riconciliato alla S. Fede; poi ricaduto nelli
stessi errori, per sentenza a 25 giugno 1571 fu rilassato alla giustizia
secolare con confiscazione di beni, qual sentenza fu letta nella piazza delli
Bologni a i° giugno 1572, domenica della Trinità, e subito fu consignato
a Lanzarotto Galletti, capitano, il quale fu strozzato ed il suo corpo
brugiato.
64. Mazzara. Angela la Maccagnuna, neofita, relassa, giudaizante e
pertinace, fu per sentenza lata a 20 settembre 1525 rilassata in persona
al braccio secolare.
65. Marsala. Angelo Laurifici, manuale, fuggitivo, neofito giudaizante,
per sentenza lata a 25 giugno 1529 fu in statua rilassato al braccio
secolare.
66. Catania. Angela Speciale, assente, neofita, giudaizante, fu per sentenza lata a 3 agosto 1526 rilassata in statua al braccio secolare.
67. Palermo. Antonello di Gualterio, calzettiero, fu per sentenza lata
a 15 aprile 15129 rilassato in persona al braccio secolare.
68. Modica. Antonio Lauria, neofita giudaizante, fu per sentenza lata
a 14 luglio 1529 rilassato in persona al braccio secolare.
Relaxados de la letra A n. 3
69. Venezia. Maestro Agostino Grassetto, veneziano, abitante di Messina, argentiero luterano, prima riconciliato, e fuggitivo, fu
per sentenza letta a 21 novembre 1574 nel piano della Madre Chiesa rilassato in statua, e fu brugiato allo Ciardone.
70. Peligrat. Arabia alias Margarita, cherubina, di cristiana fatta turca
ed ostinata, fu letta la sua sentenza nel piano della madre Chiesa a 9 di
cembre 1618, rilassata in persona.
71. Tolosa. Fr. Arnaldo de Tolosa, nativo di Florenza, monaco professo di S. Agostino, luterano reconciliato in Palermo nell’atto celebrato a 21 dicembre 1614, poi ricaduto ed ostinato fu rilassato in persona al braccio secolare, letta la sua sentenza a 9 dicembre 1618, nell’atto che si celebrò nel piano della Madre Chiesa, e fu consegnato alii Bianchi, dalli quali fu trattenuto per due giorni in cappella acciò si ravvedesse; ma tutto invano, fu brugiato nel piano di S. Erasmo.
Relaxados de la letra A n. 4
72. Palermo. Antonia de Balsamo madre di Niccolò di Balsamo, neofita giudaizante, recidiva ed ostinata, fu per sentenza lata a 19 settembre 1513, rilassata in persona, letta a 29 settembre 1513 nella piazza della Marina.
73. Trapani. Anderà Cugno, mercante, Gio. Carlo di Girgenti, Leo-
nora sua moglie, maestro Giacomo Bonanno, Salvatore Bruno, Antonino
Gatto, neofiti fuggitivi contumaci, furono in statue rilassati al braccio
secolare nell’Atto celebrato a 29 settembre 1512 nel piano della Marina.
74. Bordonaro. Fr. Angelo Mangano, eremita, luterano ostinato, fuggitivo, fu per sentenza letta a 15 agosto 1573 nel piano delli Bologni, rilassato in statua e brugiato nello Ciardone.
75. Piazza. Angelo Criscimanno, neofito, assente, fuggitivo, fu per
sentenza lata a 2 agosto 1524 rilassato in statua.
76. Portogallo Anna de Quintana, neofita, ricaduta, fu a 6 giugno
1511 rilassata in persona nel piano della Marina.
77. Cosenza. Antonino Cavalcante alias Renduni, luterano, ammesso
prima a riconciliazione a 30 marzo 1568 nel piano della Marina, poi ricaduto ed ostinato, fu letta la sentenza di relassazione in persona nella piazza delli Bologni a io agosto 1582.
78. Tricarico. Fr. Alessandro Castellana, nativo de Tricarico, nella
provincia della Basilicata, dell’ordine degli osservanti di S. Francesco,
luterano, monaco professo, e sacerdote maritato, essendo stato riconciliato
dall’Inquisitore di Sardegna; e dopo finita la pena della galera se ne passò
in Sicilia nella terra de Mazzarino, e si maritò in faciem Ecclesiae, ed essendo preso dal Tribunale ed essendo ostinato nei suoi errori, fu rilassato in persona al braccio secolare, letta la sua sentenza nel piano delli Bologni a 15 agosto 1584 fu degradato e rilassato.
79. Castanìa. Angelo de Nava, del Casale di Castanìa, rilassato in
statua a 12 marzo 1540, iunto col processo di Giacomo Nava.
80. Palermo. Angelo Palumba relassato in statua a 9 agosto 1515
iunto col processo di Gio. Oliveri.
81. Messina. Andrea Turaniti, rilassato in statua a 9 agosto 1515,
giunto col processo di Gio. Oliveri di Mazzara.
Relaxados de la letra B
82. Palermo. Bartolomeo di Balsamo, neofita giudaizante, per sentenza
lata a 26 maggio 1512 fu ammesso a reconciliazione, ed abiurò nel piano
della marina a 11 giugno 1512, poi ricaduto nelli medesimi errori, fu per
sentenza lata a 11 agosto 1513 rilassato al braccio secolare con confiscazione di beni e fu esposto all’Atto celebrato nel piano marina a 29 settembre 1513, e fu consegnato in persona al nobile Nicolao Antonio d’Afflitto capitano di Palermo.
83. Marsala. Beatrice Calabrese moglie di marinaro, neofita, giudaizante ostinata, fu per sentenza a 16 settembre 1513 rilassata al braccio secolare in persona, e a 29 setembre 1513 nella piazza della Marina si lesse la sua sentenza, e fu consegnata al Capitano Afflitto.
84. Palermo. Baldassare Cazzola lombardo, maestro di scuola d’abaco
abitante di Palermo, (l’accusa fu fatta da Francesco Cid precettore, che
esercitava l’ufficio di fiscale all’Inquisitore subdelegato Niccolo Vincenzo
de Bononia) luterano, fu per sentenza lata a 4 febbraro 1547 come assente
rilasciato in statua al braccio secolare. Negava che Dio non era nell’ostia
sacrosanta. Che la Vergine e i santi non possono far gratia a quelli che
loro si raccomandano. Che non deve dirsi oratione, né officio eccetto il
pater noster. Che non era precetto il mangiar carne nei giorni proibiti.
Che far voti è perdita di tempo. Negava il limbo ed il purgatorio. Negava
l’adorazione dei Santi. Egli mentre si facea la causa se ne fuggì dalle carceri, e citato a comparire non comparve, fu dichiarato eretico pertinace, ed in statua rilassato al braccio secolare. Fu letta la sentenza nel piano della Loggia a 13 febbraro 1547.
85. Mineo. Bernardo Montemagno assente e fuggitivo, giudaizante, per
sentenza lata a 8 maggio 1532 fu in statua rilassato al braccio secolare.
Palermo. Maestro Bernardo Aragonese, neofito di Palermo, il quale nelle rivolture di Palermo in tempo di… 15… se ne fuggì e non potè più ritrovarsi, fu per sentenza lata a 30 giugno 1520 in statua rilassato al braccio secolare.
86. Bivona. Bernardo Russo neofito già morto, giudaizante, fu per
sentenza lata a 27 luglio 1524 in statua rilassato al braccio secolare.
87. Polizzi. Benedetto Termini, cerdone, neofito, giudaizante, per sentenza lata a 28 maggio 1519; e a 11 giugno 1519 nel piano della marina fu letta la sua sentenza, fu rilassato in persona al braccio secolare.
88. Piazza. Bernardo Barbarino, ferraro, neofita giudaizante, per sentenza lata a 26 giugno 1520 fu in persona rilassato al braccio secolare, ed a 8 luglio 1520 nel piano della marina fu letta la sua sentenza e fu consegnato a Giov. Luca Barberio capitano.
89. Palermo. Bernardo di Milazzo insieme con altri neofiti abiurarono
e furono ammessi a riconciliazione a 16 ottobre 1513, poi ricaduto il detto
nelli stessi errori, fu per sentenza lata a 20 luglio 1515 e letta a 10 agosto nel piano della marina, rilassato in persona al braccio secolare.
90. Marsala. Bernardo Barbera neofita nel 1512 a 24 settembre per
sentenza fu ammesso a riconciliazione, poi ricaduto nelli stessi errori fu
per sentenza lata a 29 luglio 1513 e letta a 29 settembre 1513, nel piano
della Marina, rilassato in persona al braccio secolare.
91. Naro. Bernardina Russo, neofita fuggitiva, fu per sentenza lata
a 9 agosto 1522, rilassata in statua al braccio secolare.
92. Siracusa. Bernardina Santelmo, merciera, neofita, morta, fu per
sentenza lata a 27 agosto 1527 rilassata in statua al braccio secolare.
93. Palermo. Bartolomeo Grasso, ferrare, neofita, fuggitivo, fu per
sentenza lata a 7 agosto 1522 rilassato in statua.
94. Mirteo. Beta Landolina, neofita, giudaizante, fu per sentenza lata
a 26 agosto 1537 rilassata in persona al braccio secolare.
95. Palermo. Bartolomea Guliano, neofita, giudaizante, fu per sentenza lata a 25 giugno 1520 rilassata in statua al braccio secolare.
96. Mirteo. Benedetto Casacho, fuggitivo, neofito, giudaizante, per
sentenza lata a io dicembre 1530 fu rilassato in statua.
97. Girgenti. Benedetto lo Palazzo, assente, fuggitivo, fu per sentenza
a 15 maggio 1521 rilassato in statua.
98. Girgenti. Giovannello di Marino, assente, fuggitivo, neofita, fu
per sentenza a 15 maggio 1521 rilassato in statua al braccio secolare.
(Continua)