di Vittorio Curtoni
Mago Vik, l’unico mago italiano adottato come portafortuna dai produttori associati di carta igienica perché le sue previsioni fanno cagare e quindi stimolano gli affari, fumatore accanito sin da prima della nascita (la su’ mamma fumava Nazionali Esportazione senza filtro), ha ripreso in mano la sua celebre sfera di cristallo tarocco per leggere nel tetro futuro dei tabagisti italiani, che siano lettori di CARMILLA ON LINE o no.
C’è poco da ridere. C’è poco da scherzare. La soluzione finale è alle porte.
Vedo, vedo nel futuro dei fumatori italioti…
Tutte le colonie di indiani d’America, noti anche come pellerossa, presenti sul suolo della nostra amata patria verranno dotate di ingegnose macchinette dette “telegrafo senza fili”. Dopo di che, il primo indiano che si azzarderà a mandare segnali di fumo, grandissimi creatori di fumo passivo, avrà settant’anni di reclusione in un teepee di massima sicurezza e non potrà più sparare ai cowboy.
In compenso, i cowboy potranno sparare ai fumatori. Ai gestori di locali pubblici basterà presentare richiesta presso l’ASL competente per ricevere in omaggio un completo da John Wayne, con tanto di cappellone, stella da sceriffo, cinturone con due Colt a tamburo. Le sparatorie saranno regolate da norme severe: alla prima infrazione di chi oserà accendere una bionda nel locale dell’El Grinta, una pallottola di gomma al piede destro; alla seconda infrazione, due pallottole di gomma a entrambe le ginocchia; alla terza, una pallottola d’argento (è noto che i fumatori sono un po’ licantropi) alla fronte, diritto in mezzo agli occhi, come si usa dire. Via il recidivo, via il problema. I funerali saranno a carico delle locali aziende dei trasporti pubblici, dotate di bellissimi carri funebri decorati da teschio e tibie incrociate e dalla saggia scritta IL FUMO UCCIDE. Così anche i più scettici dovranno stare zitti e mosca.
Tutti i fumatori verranno censiti dall’ISTAT e dal fisco. Le fumatrici in stato di gravidanza dovranno dichiarare se intendano partorire un figlio fumatore o no, e niente scherzi! Dopo l’imponente rilevamento iniziale, i fumatori italiani verranno suddivisi in grandi, medi, piccoli e nani in base all’altezza. Ad esempio, Valerio Evangelisti sarà un grande fumatore, io solo medio. Quel porco l’ha sempre vinta. Comunque. Poi il fisco se ne infischierà dei dati dell’ISTAT e alla dichiarazione annuale dei redditi farà sborsare a tutti i fumatori una quota dell’8 per mille destinata a baristi, ristoratori, albergatori & affini che NON avranno installato apparecchiature che permettano ai viziosi di fumare nei loro locali. Sono bravi ragazzi, vanno premiati.
I tabaccai saranno tenuti a fare un predicozzo di mezz’ora sui danni del fumo a ogni cliente che chiederà un pacchetto di sigarette. Per una stecca bisognerà passare sul retro della tabaccheria ed entrare nel confessionale. Si calcola che questo, se nei primi tempi rallenterà enormemente i flussi di vendita e porterà alla creazione di immani file di tabagisti incazzati, nell’arco di un paio di anni farà talmente girare le palle a tutti che nessuno vorrà più fare il tabaccaio. Il problema si risolverà da sé in splendida eleganza democratica.
Si potrà fumare solo sui treni Eurostar con un biglietto di percorrenza superiore ai due chilometri e solo salendo sul tetto della carrozza ad accendere il cicco appena prima che il treno entri in una galleria, tenendo la testa ben alta in modo che l’impatto con la parte superiore della suddetta galleria la stacchi (la testa) di netto dal resto del corpo. Appositi controllori appiattiti sul medesimo tetto del medesimo vagone controlleranno la regolarità dell’accensione da parte del viaggiatore fumatore. Ricordatevi di obliterare biglietto, sigarette e testa prima della partenza perché le multe previste saranno salatissime e ricadranno sui vostri discendenti fino alla settima degenerazione.
All’insegna del motto IL NON FUMO RENDE LIBERI, saranno creati gradevoli campi di lavoro forzato per tutte le teste dure che si rifiuteranno di smettere di fumare. I nomi di questi campi passeranno alla storia: MS, Diana, Merit, Marlboro, eccetera. Gli ospiti dovranno cucirsi sulla giacca della simpatica tuta da carcerati una sigaretta di stoffa a cinque punte, simbolo della loro ignominia. Si parlerà molto di cospirazione plutofiltraica.
Okay. Queste sono le misure più morbide che la mia sfera tarocca prevede nell’arco dei prossimi tre anni. Dopo di che si passerà alla mano pesante! Il progressivo avvicinamento alla soluzione finale.
In un primo tempo si era pensato di riportare in auge belle tradizioni del passato che ahimé si sono perse nel bailamme pseudo-democratico e liberista degli ultimi secoli, diciamo dalla rivoluzione francese in poi (absit iniuria ghigliottinis). In parole povere, era stata avanzata l’ipotesi di ricreare sulle pubbliche piazze del nostro ridente paese quei suggestivi roghi che già furono di eretici e streghe e oggi sarebbero di fumatori; ma considerazioni ben radicate nella grande cultura sanitaria del ventunesimo secolo hanno affossato l’idea. Pensate a quanto fumo passivo si svilupperebbe dal bruciare della legna e del fumatore! Pensate soprattutto all’incalcolabile male che questo fumo passivo farebbe al fumatore al rogo, procurandogli con ogni probabilità un cancro istantaneo ai polmoni che potrebbe addirittura ucciderlo prima che abbia smesso di urlare, e dove andrebbe a finire lo spettacolo per il pio pubblico di non fumatori? Eh? Se vuoi far pagare il biglietto, devi dare uno show che non si interrompa prima del climax, è ovvio.
Si è quindi deciso di allestire, sulle pubbliche piazze di città e cittadine italiane (naturalmente saranno autorizzati a farlo anche paesi, paesucoli, frazioni, villaggi, però dovranno pagare di tasca propria. Dura lex sed lex), giganteschi forni a microonde di misura unica, in base alle dimensioni dei grandi fumatori. Probabilmente prenderanno Valerio E. come modello operativo per le catene di montaggio, ma il particolare non è ancora chiaro. Tiè. I fumatori che non abbiano desistito dall’insano vizio nell’arco dei tre anni verranno introdotti in questi forni ad altissima tecnologia e fatti cuocere a microonde secondo varie tipologie culinarie: al pesto in Liguria, alla bagna cauda in Piemonte, alle cime di rapa in Puglia, alla lupara marinata in Sicilia, e via dicendo.
Il popolo si divertirà un sacco. È sempre bello vedere qualcuno diventare di un sano verde mela, gonfiarsi e poi esplodere dai piedi all’ultimo capello, spiaccicando sangue e brandelli di carne e di vestiti sulle pareti in vetro dei superforni. Le immagini verranno riprese dalle videocamere piazzate in giro e ritrasmesse dai maxischermi gentilmente offerti dall’amministrazione comunale.
I forni saranno autopulenti. Tre minuti, via gli antipatici residui del fumatore precedente, avanti il prossimo. Un’esecuzione di questo tenore spettacolare al mese, più la diminuzione della disoccupazione portata dall’improvviso crearsi di nuovi posti di lavoro lasciati liberi da quegli antisociali di fumatori microondati, e il nostro paese risorgerà più forte e gagliardo che pria!
Cenere sono le nostre sigarette, cenere diventeremo anche noi. Amen.