di Silvano Fuso
Massimo Polidoro – Il grande Houdini – Piemme – 20 euro
Il nome di Houdini è ormai sinonimo di magia in ogni parte del mondo. Fino a oggi però non era mai stata pubblicata nessuna biografia in italiano sulla vita del grande illusionista che furoreggiò in Europa e in America nei primi ventisei anni del Novecento e di cui ricorre quest’anno il settantanovesimo anniversario della morte. Se c’era un autore in grado di colmare questa grave lacuna editoriale non poteva che essere Massimo Polidoro. Polidoro, infatti, ha molte cose in comune con Houdini. Non solo è egli un esperto di illusionismo (oltre a essere laureato in psicologia), ma è stato allievo di quello che può essere considerato il maggiore erede spirituale di Houdini, ovvero l’illusionista e investigatore del mistero americano James Randi.
Nell’introduzione al suo bel libro, Polidoro racconta che la sua passione per l’illusionismo e per il mistero nacque quando aveva solo cinque anni e assistette, nella casa dei nonni, alla messa in onda televisiva del film Houdini di George Marshall, in cui il ruolo del protagonista veniva interpretato da Tony Curtis. Il film narrava una storia fortemente romanzata e molti episodi non corrispondono affatto alla realtà ma sono frutto della fantasia degli autori. Significativamente Polidoro afferma che “la scelta degli autori del film era stata folle: la vita di Houdini fu realmente sensazionale, nessuno sceneggiatore di Hollywood avrebbe potuto inventare niente di meglio!”.
La lettura del libro conferma pienamente questa affermazione. La serietà e l’accurata ricerca storica dell’autore rendono assolutamente degno di fede tutto ciò che viene narrato, ma indubbiamente la vita di Ehrich Weiss, questo è il vero nome di Houdini, risulta veramente incredibile.
Nato in Ungheria nel 1874 e emigrato negli Stati Uniti con la famiglia nel 1878, il piccolo Ehrich debuttò precocemente come equilibrista e illusionista nelle fiere di paese per arrotondare le modeste entrate familiari. Sempre precocemente si manifestò la sua passione per lucchetti e serrature e la sua abilità nell’aprirli. Nel 1889 decise di chiamarsi Houdini, in onore del grande illusionista francese Robert-Houdin. Dopo anni di gavetta, finalmente nel 1899, il venticinquenne Ehrich, accompagnato dall’inseparabile moglie Bess, cominciò ad assaporare il gusto del successo che lo portò rapidamente a diventare un personaggio famoso in tutto il mondo.
Il libro di Polidoro conta ben 414 pagine e ci vogliono proprio tutte per narrare le innumerevoli imprese che Houdini compì durante la sua breve vita (morì infatti a soli 52 anni, in seguito a un banale incidente). Non ho quindi la pretesa di riassumerle in poche righe. Mi limito a ricordarne alcune. Si liberava da ogni tipo di manette, catene, camicie di forza e ogni altro tipo di strumento di costrizione. Evase ripetutamente da prigioni ritenute inespugnabili. Era in grado di uscire da qualsiasi cassaforte. Riusciva a emergere pochi minuti dopo essere stato rinchiuso in casse inchiodate, incatenate e immerse nell’acqua. Il libro di Polidoro racconta tutte queste straordinarie avventure con una prosa fluida e avvincente e a volte può nascere legittimamente il dubbio se si stia leggendo un romanzo o un saggio rigorosamente storico, quale esso è.
Dal libro emergono inoltre particolari inaspettati e curiosi. Ad esempio, si apprende che la passione di Houdini per le evasioni, nacque dalla moda dell’epoca per le sedute spiritiche. Infatti, era abitudine dei medium farsi legare e incatenare per evitare di essere sospettati di essere loro stessi gli artefici di quanto accadeva durante le sedute spiritiche. Rendendosi ben presto conto che i medium riuscivano a liberarsi e a imbrogliare il pubblico, Houdini perfezionò l’arte dell’evasione facendola diventare il suo cavallo di battaglia. Lo spiritismo ebbe anche in seguito un ruolo importante nella vita di Houdini. Durante gli ultimi anni della sua vita egli frequentò, infatti, molti medium, animato, forse, anche dalla speranza di mettersi in contato con l’adorata madre, scomparsa nel 1913. L’interesse per lo spiritismo divenne particolarmente attivo dopo il 1920, in seguito all’incontro, e la successiva amicizia, con Sir Arthur Conan Doyle, il celebre padre di Sherlock Holmes e appassionato cultore di scienze occulte. L’interesse di Houdini per lo spiritismo costò molto caro a parecchi medium. Egli, infatti, cominciò a smascherare uno dopo l’altro tutti i medium americani dell’epoca, scoprendo facilmente i trucchi da loro usati.
In tale campo egli prestò anche la sua opera al sevizio della scienza. Nel 1923 venne, infatti, ingaggiato dalla prestigiosa rivista Scientific American per svolgere indagini su molti medium famosi tra i quali ricordiamo George Valiantine, Nino Pecoraro e la celebre Margery. Inutile dire che tutti furono sorpresi mentre usavano trucchi. In questa sua attività Houdini fu un vero precursore di tutti quegli illusionisti che impiegarono la loro esperienza per smascherare ciarlatani e imbroglioni. James Randi, Silvan e lo stesso Polidoro possono quindi essere considerati degni eredi di Houdini.
Il libro di Polidoro è arricchito da una nutrita serie di fotografie che ritraggono Houdini dall’infanzia alla piena maturità. Inoltre completa il volume una dettagliata rassegna dei libri, dei film e dei siti Internet dedicati al grande illusionista.
A proposito di siti Internet, segnaliamo ai lettori quello curato dallo stesso Polidoro e presente sul sito del CICAP (www.cicap.org/ houdini). Per tutti i fan di Houdini (ed è difficile non esserlo) questo sito rappresenta una vera e propria miniera: notizie biografiche, fotografie, filmati originali, rari documenti e persino una registrazione della voce di Houdini. Insomma, leggendo il libro e visitando il sito, si può sapere tutto, ma proprio tutto, di quest’uomo straordinario al quale molti personaggi famosi (da Sarah Bernhard a Conan Doyle, fino al presidente Roosevelt) hanno attribuito addirittura poteri soprannaturali. Ma in Houdini, come lui stesso non si stancava mai di ripetere, non vi era nulla di sovrannaturale, solamente una prestanza fisica fuori del comune, un incredibile sangue freddo, una dedizione totale alla propria professione e, soprattutto, una straordinaria intelligenza.
[dal sito CICAP]