di Domenico Gallo
[da “Pulp”, gennaio-febbraio 2004]
Una storia incredibile. I partecipanti a un congresso di futurologia, chiusi nel loro Hilton in una città del Centro America, si scontrano e si accapigliano su quale sarà il futuro del mondo. Per le strade, intanto, infuria la guerriglia. Due mondi paralleli e indifferenti destinati a venire in contatto. Un astronauta, ospite del congresso, finisce coinvolto negli scontri e, incredibilmente, si ritrova nel futuro. Storia di fantascienza classica, assume un tono particolare grazie all’inventiva di Lem, autore polacco del molto noto Solaris, con uno stile e una fantasia che lo affianca a Kurt Vonnegut, anche se non è lontano dalle estrapolazioni più rigorose di Herbert George Welles (ricordiamo Il risveglio del dormiente).
Tra i futuri possibili, Lem ce ne descrive uno destinato a farci riflettere (anche pensando a quel polpettone di Matrix), visto che la nostra società mondiale, almeno per gli occidentali, sta già predisponendo un sostanzioso apparato consolatorio e illusorio.
Una neurochimica particolarmente sviluppata è in grado di alterarci completamente la realtà, particolari sostanze ci consentirebbero di farci vedere il lusso più sfrenato al posto di un’orrida catapecchia, illuderci di guidare una macchina di grossa cilindrata mentre stiamo spingendo a fatica un traballante carretto.
Quale antiutopia è più perfetta di quella che opprimendoci è anche in grado di illuderci di stare vivendo una radiosa utopia? Lem, intellettuale razionalista tra i più rigorosi, non manca di chiedersi come debba definirsi la libertà dell’uomo in circostanze in cui, come accadeva sul pianeta Solaris, siano ridefiniti i parametri percettivi. Dai simulacri di Solaris, alla sparizione dei cadaveri del romanzo L’indagine, alla realtà artificiale de Il congresso di futurologia, Lem impone ai lettori di impegnarsi a scoprire cosa si celi dietro all’apparenza dei fenomeni. Questi filosofici complessi che Lem è in grado di sviluppare in una narrativa divertente, satirica, al limite del no-sense.
Stanislaw Lem – Il congresso di futurologia – Marcos y Marcos – 12 euro