face-tb.jpgIl Viking 1 partito il 20 agosto 1975 entrò in orbita marziana il 15 giugno 1976 e fece posare il suo modulo di atterraggio nella regione Chryse Planitia (pianura dorata; 22.2°N, 48°W).
Il 25 luglio 1976 l’orbiter del Viking 1 sta riprendendo la superficie di Marte per cercare un posto di atterraggio adatto per il lander del Viking 2.
In un’immagine ripresa a 41°N e 10°W nella regione denominata Cydonia Mensae compare qualcosa che sembra una collina a forma di “faccia” più o meno umana del diametro di circa 1.5 km (foto a margine) e di altre strutture lineari e regolari, alcune delle quali sembrano “costruzioni” di forma piramidale (la sonda si trovava ad una distanza di 1800 km, la risoluzione era di 45 metri/pixel).

Il lander del Viking 2 venne fatto atterrare il 3 settembre 1976 in un’altra parte del pianeta, Utopia Planitia (pianura dell’utopia; 47.7°N, 225.4°W), ad una distanza di 6000 km dalla zona di atterraggio del Viking 1.
Nel 1996 sono state lanciate le sonde statunitensi Mars Pathfinder e Mars Global Surveyor (MGS): la prima è atterrata sul pianeta il 4 luglio 1997 e ha effettuato osservazioni meteorologiche e analisi chimiche delle rocce, avvalendosi anche di un robot mobile (il Soujourner); la seconda è entrata nell’orbita del pianeta il 12 settembre 1997.
Il 4 aprile 1998 la Mars Orbiter Camera (MOC), montata sul MGS, è riuscita a riprendere una immagine ad alta risoluzione della faccia (la sonda si trovava ad una distanza di 444 km e la risoluzione era di 4.3 metri/pixel, dieci volte maggiore delle immagini del Viking 1), il 14 aprile vengono riprese anche le piramidi in prossimità della “faccia”.
«Su Marte non c’è alcuna collina con sembianze umane» questo ribadiscono gli scienziati del Jet Propulsion Laboratory che hanno diffuso, sui siti Internet dell’ente spaziale americano, le fotografie inviate dalla sonda Mars Global Surveyor riprese il giorno 8 aprile 2001.

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Ventitré fotografie della “faccia” che la riprendono da ogni angolazione e sono portate come le prove che nulla di anormale o straordinario esiste nella regione marziana denominata Cydonia.
Michael Malin, direttore del progetto, non ha mai avuto dubbi sull’esito negativo degli accertamenti: «I dati raccolti cancellano ogni possibilità di dubbio».
I portavoce della NASA hanno taciuto. Michael Malin infatti è l’unico ad avere voce in capitolo sulla missione del Mars Global Surveyor in forza di un accordo senza precedenti con la NASA che, in questa maniera, è svincolata dall’obbligo istituzionale impostole dal Congresso di rendere nota ogni informazione di cui è in possesso. E Malin, celebrando il successo della missione, affonda i colpi contro i suoi avversari: «La convinzione diffusa che quella collina sia stata appositamente disegnata richiamandosi ad un modello umano – dice – è un assoluto non senso».

Un gruppo di scienziati riuniti nel team “Enterprise Mission” del New Mexico, guidato dal ricercatore Richard Hoagland, non si dà tuttavia per vinto ribattendo foto su foto, misurazione su misurazione ai dinieghi della NASA.
Per Hoagland le immagini della NASA non smentiscono nulla, anzi confermano la teoria che “qualcuno” scolpì la “faccia”.
«La tesi della NASA è che la faccia non può essere stata scolpita perché è asimmetrica vista da quasi tutte le angolazioni – ma noi non abbiamo mai sostenuto il contrario – il punto è che come rilevato sin dal 1992 la metà occidentale ha sembianze umane mentre quella orientale assomiglia ad un felino». L’effigie della collina di Cydonia è dunque metà uomo e metà animale, probabilmente un leone.
Hoagland va oltre: «Da attento esame del materiale diffuso si apprende inoltre che l’asimmetria riguarda il 95% della faccia e non la totalità». Il restante 5% sono soprattutto gli occhi «che sono simmetrici e nessuno può ragionevolmente negarlo». L’esame della foto della pupilla occidentale, secondo l’Enterprise Mission, è quello che svela di più sul fatto che l’occhio «deve essere stato scolpito».

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Finito l’esame delle foto, Hoagland rinnova le critiche all’operazione “cover-up” della NASA, ultima di una serie di azioni di disinformazione iniziate nel lontano 1976: «Hanno scattato queste fotografie due mesi fa, le hanno studiate ed esaminate, hanno capito cosa svelavano ed hanno studiato come orchestrarne meglio la presentazione per avvalorare un’operazione di disinformazione pura».

[da Pianeta MARTE]