[Fonte: ANSA] ROMA – E’ boom del consumo di antidepressivi in Italia. In soli tre anni, dal 2000 al 2003, si e’ infatti registrato un aumento pari al 75% in termini di dosi, un aumento delle prescrizioni che riguarda soprattutto gli antidepressivi di nuova generazione. Ma l’uso di questi farmaci non sempre e’ appropriato e il problema riguarda soprattutto bambini, adolescenti e anziani.
E’ il quadro che emerge dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali (OSMED), i cui dati relativi al consumo di psicofarmaci sono stati presentati oggi a Roma in un convegno organizzato da Istituto superiore di sanita’ (ISS), Comune di Roma e Farmacap. Il rapporto completo sara’ invece presentato l’11 giugno.
AUMENTANO PRESCRIZIONI ANTIDEPRESSIVI
Dal 2000 al 2003 sono cresciute del 75% in termini di dosi, raggiungendo nello scorso anno 25 Dosi definite die (DDD), ossia la dose di mantenimento nell’indicazione principale in un adulto. Dal rapporto emerge inoltre che il 6,4% della popolazione generale ha avuto almeno una prescrizione di antidepressivi nel corso dell’anno e che gli antidepressivi piu’ prescritti sono quelli di nuova generazione, ossia gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): dal rapporto emerge che rappresentano il 76% delle dosi prescritte. Un aumento probabilmente dovuto al fatto che questi farmaci sono compresi in fascia A, e quindi a carico del Servizio sanitario nazionale, e ”prescriverli e’ diventato piu’ semplice”, ha osservato Giuseppe Traversa, dell’OSMED.
GLI PSICOFARMACI PIU’ PRESCRITTI IN ITALIA
Sono le benzodiazepine, le sostanze alla base di sonniferi e tranquillanti: nel 2003 ne sono state vendute 126 confezioni ogni 100 abitanti (poco piu’ di una confezione per individuo in un anno). ”Un consumo stabile da almeno 15 anni”, ha osservato Traversa. Seguono gli antidepressivi, con 50 confezioni ogni 100 abitanti e quindi gli antipsicotici (20 confezioni), utilizzati dall’1% della popolazione. Compresi antiepilettici e farmaci per la cura del morbo di Parkinson, le confezioni di psicofarmaci prescritte nel 2003 sono state 315 per 100 abitanti.
USO NON SEMPRE APPROPRIATO IN BAMBINI E ANZIANI
Anche se in Italia gli psicofarmaci sono ancora poco prescritti nei bambini e negli adolescenti fino a 18 anni (gli antidepressivi, ad esempio, sono prescritti a meno dell’1% dei diciottenni), occorre attenzione: ”Le evidenze scientifiche mettono in evidenza che l’efficacia non c’e”’ e che ”gli eventi avversi sono superiori ai benefici”, ha osservato Traversa. Un problema analogo riguarda gli anziani, nei quali si segnala un aumento dei rischi cardiovascolari legati all’assunzione di psicofarmaci. L’uso di questi farmaci comincia ad aumentare fra i 70 e gli 80 anni, ”probabilmente nei pazienti che soffrono di demenza”, ha rilevato Traversa. Anche in questo caso quindi, ha aggiunto, ”sono forse necessari interventi di tipo diverso” poiche’ ”il rapporto fra rischi e benefici non e’ favorevole”.
LE DONNE MAGGIORI CONSUMATRICI DI ANTIDEPRESSIVI
Le donne consumano quasi il doppio di antidepressivi rispetto agli uomini in tutte le classi di eta’ e ne ne fanno uso sempre di piu’ andando avanti negli anni, tanto che il 15% delle donne fra 65 e 75 anni riceve prescrizioni di questi farmaci.