Notiziario NIP – News ITALIA PRESS agenzia stampa – N° 68 – Anno XI, 7 aprile 2004
Parigi — Rinviato al 12 maggio l’esame della domanda di estradizione, presentata dalla giustizia italiana, dell’ex brigatista rosso Cesare Battisti, condannato all’ergastolo in Italia ma dal 1990 residente in Francia dove ha intrapreso la carriera di scrittore di gialli .
La decisione del giudice istruttore della Corte d’appello di Parigi fa seguito all’invio, nei giorni scorsi, da Roma, di un dossier di 800 pagine che dà conto delle condanne di Battisti in primo grado e in appello. Nel corso dell’udienza di oggi, Battisti, ha ribadito la propria contrarierà all’estradizione.
Il Ministro della Giustizia italiano Roberto Castelli ha inviato un importante dossier alla corte d’appello di Parigi in sostegno alla domanda di estradizione. Gli avvocati di Battisti, Jean-Jacques De Felice e Irène Terrel, hanno chiesto che l’esame della domanda venga rinviato . Il dossier è composto da un resoconto di una quindicina di pagine e da centinaia di allegati. Fonti giudiziarie -secondo quanto riferisce il quotidiano francese Le Figaro – hanno precisato che le autorità italiane non hanno voluto apportare nuovi elementi, ma semplicemente fornire alla corte d’appello di Parigi informazioni più precise.
“La questione è molto delicata – afferma laconicamente Jean-Jacques De Felice , uno dei legali di Battisti che non fa, ovviamente, trapelare nulla circa la strategia difensiva adottata nel caso -. Le normative legislative italiane e quelle francesi differiscono in materia. Adesso si tratta di attendere ed esaminare con cura la documentazione pervenuta”.
Dopo il dibattimento del 12 maggio, la Camera d’istruzione emetterà una sentenza contro la quale sarà eventualmente possibile far ricorso in Cassazione.
“Oggi è stato formalmente annunciato il rinvio dell’esame della domanda di estradizione — commenta Silvia Scalzone, attivista verde e moglie di Oreste Scalzone, ex di Potere Operaio oggi in Francia — a causa della complessità del documento da analizzare “.
La sensazione generale è che potrebbe esserci un esito diverso: “Non c’è alcun elemento giuridico per supporre questa decisione” sottolinea la Scalzone. E chiarisce: “Per l’estradizione non si agisce sul fondo, io credo più a considerazioni d’opportunità. Inoltre, potrebbe venir considerata l’omogeinizzazione giuridica europea: è un fenomeno reale ma non formale”. La differenza rispetto alla richiesta di estradizione già espressa nel ’91 è che, in questi anni, è subentrata la condanna definitiva per Cesare Battisti. Spiega la Scalzone: “La Chambre d’Accusation dà un avviso sui fatti formali: a livello giuridico, dovrebbe essere confermata la linea tenuta fin’ora. Una soluzione diversa, senza che peraltro Battisti sia stato presente al processo che ha emesso la condanna, sarebbe un atto antigiuridico; in Francia andrebbe ripetuto il processo in sua presenza “.
La difesa di Cesare Battisti, oltre che sulla stima come uomo di lettere che ha acquisito negli anni in Francia, si basa sulla cosiddetta “dottrina Mitterrand” che tutela anche chi è stato condannato per delitti di sangue commessi per ragioni politiche. “Una linea che ha denotato grande lungimiranza” specifica la Scalzone. Ma la “dottrina potrebbe essere incompatibile con l’Europa di oggi”. E insiste: “Il quadro politico-giuridico è cambiato; le modifiche alle procedure potrebberero seguire le modifiche nei rapporti tra i poteri e tra gli stati. Potrebbero essere proprio questi rapporti a fare giurisprudenza “.