di Serge Quadruppani
[Autore noir di fama europea, Serge Quadruppani (nella foto a sin.) ha pubblicato in Italia L’Assassina di Belleville e La Breve Estate dei Colchici]
Dalle 17 – ma si sono in seguito aggiunte molti altri – una folla di circa quattrocento persone si è radunata davanti al carcere della Santé, per manifestare il proprio rifiuto all’estradizione di qualunque rifugiato politico italiano arrivato in Francia dopo gli anni Ottanta. Cesare Battisti si trova per l’appunto improgionato alla Santé, sotto richiesta di estradizione dall’Italia.
Annunciato dapprima come semplice conferenza stampa, il concentramento ha avuto luogo su boulevard Arago all’incrocio con rue de la Santé, ed è stato aperto dagli interventi di Alain Krivine (deputato europeo LCR-trotskista), Noël Mamère (Verdi) e dall’avvocatessa de Felice, appartenente alla Lega dei Diritti dell’Uomo, che difende Cesare. Philippe Sollers (autore Gallimard) ha in seguito preso la parola. Componevano l’assembramento scrittori e intellettuali di diversa estrazione (tra cui Tahar Ben Jalloun, il regista Yves Boisset, l’architetto PC Castro) insieme a una folta rappresentanza di editori, giornalisti, semplici militanti, rifugiati politici italiani (tra cui Oreste Scalzone) che indossavano gli adesivi “Libérez Cesare”. Erano presenti anche gruppi più o meno radicali che contestano la carcerazione e il sistema repressivo.
I manifestanti sono rimasti più di due ore a scandire slogan di solidarietà con lo scrittore italiano, in modo che, se anche Cesare non avesse sentito, i cori raggiungessero comunque gli altri detenuti.
Cinque deputati, Krivine e tre parlamentari Verdi e un senatore del PC, sono riusciti, secondo i poteri di cui dispongono per legge, a fare ingresso nel carcere, ma il ministro della Giustizia ha loro illegalmente interdetto l’incontro con Cesare.
Tra la folla, striscioni di sostegno alla causa di Cesare, un’enorme bandiera contro il sistema carcerario e la prima pagina del quotidiano l’Humanité (giornale del Partito comunista) che titolava a caratteri cubitali “Libérez Battisti!”.
Tra i manifestanti si sono fatti sentire anche alcuni ex(?)-stalinisti che, vent’anni fa, non avrebbero esitato a consegnare Battisti alla polizia. Ma il mondo cambia, in Francia come in Italia.
Al termine della manifestazione, la sensazione generale è stata che il governo francese abbia compiuto una mossa azzardata e non priva di rischi.
Giovedì, alle 14.30, la Lega dei Diritti dell’Uomo terrà nella sua sede una conferenza stampa. Alle 20.00, presso il CICP (locale di incontro tra militanti) verrà proiettato il film CESARE BATTISTI, RESISTANCES.
Il comitato di solidarietà a Cesare continuerà a organizzare azioni di sostegno, in vista del 3 marzo, data dell’udienza sulla richiesta di scarcerazione.
Cesare libero! Nessuna estradizione degli esuli italiani!
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