… quando si è fatta piangere l’Italia sulla costruzione strategica del mostro che attualmente ci governa. Giusto per levarsi da ogni sospetto di cospirazionismo e ricordare en passant che Callisto Tanzi fu lo scherano di De Mita nella sciagurata operazione Odeon tv, convochiamo una voce estranea alle carmille intenzioni: quella di Marco Pannella, che nel 1987 scriveva all’Avanti un durissimo j’accuse contro Craxi e il disegno di una risistematizzazione del fronte mediatico – operazione che avrebbe figliato nell’etere il primato del Barzellettiere. E’ proprio qui che va collocato il ruolo di Tanzi…
da La sconfitta di Pirro dei nostri avversari
di Marco Pannella
[da L’Avanti, 11 novembre 1987]
L’accordo editoriale tra Caracciolo e Scalfari, da una parte, Tassan Din e Rizzoli (con Gelli alle spalle) dall’altra franò allora con il mancante assassinio di D’Urso e il rinvenimento degli elenchi della P2 a Castiglion Fibocchi. A De Benedetti e la sua ingenua volontà e speranza, professate, di “commissariare” la Repubblica per qualche anno, ed a partire dal 1983, si è poi venuta sostituendo – come alleata oggettiva e spesso consapevole anche nel disegno – la FIAT. Data proprio da quegli anni l’impegno massiccio della famiglia Agnelli, in gravissime difficoltà, nel settore della produzione delle armi, l’interventismo nelle vicende di potere romano, l’insediamento nel Sud, per usufruire di parti sempre maggiori della torta assistenzialista di centinaio di migliaia di migliardi a vario titolo fornite e preannunciate.
In tal modo, in Italia, si è venuto realizzando il patto – che nessun magistrato ha ritenuto meritasse un minimo di attenzione, almeno ai sensi della legge antimonopolio – tra la Repubblica e il Corriere della Sera con la Gemina al posto di Rizzoli con il regalo a De Mita ed alla DC di tutta la stampa del Sud Italia (“Il Mattino” e “La Gazzetta del Mezzogiorno” anche qui nessun magistrato ha ritenuto che vi fosse da indagare), e l’assorbimento politico della “Mondadori”, salvata così dai disastri in cui versava. La RAI-TV gestita nei suoi momenti essenziali dal demitismo più esasperato, pagando il prezzo della Rete 2 al PSI e della Rete 3 al PCI, Berlusconi costretto a demitizzare ed raitivizzare tutti i suoi spazi d’informazione e di politica; Tanzi, TMC, Odeon-tv, ecc… garantendo ormai l’assoluta uniformizzazione del settore audiovisivo del quarto potere…