di Nico Maccentelli
Io martedì non rispetterò alcun minuto di silenzio…
… perché allora dovrei fermarmi ogni secondo, per tutte le vittime che questa infame guerra ha fatto, in grande maggioranza tra civili inermi, bambini, donne vecchi.
… perché per me gli esseri umani sono tutti uguali, che siano italiani, iracheni, francesi, congolesi o giapponesi. E questo patriottismo strombazzato dalla destra per legittimare la permanenza armata dell’Italia nella guerra statunitense fatta per il petrolio, e di buona parte della sinistra per rincorrere con calcolo politico gli umori pompati dai media, questo usare diciannove esseri umani italiani morti, questo strumentalizzarli per fini politici MI FA SCHIFO. Vergogna!
… perché non mi presto a queste manovre e credo, invece, che l’unico modo per non avere altre vittime militari e civili, sia quello di RITIRARSI DALL’IRAQ SUBITO e lasciare al popolo iracheno il diritto all’autodeterminazione e a costruirsi il sistema politico-sociale che vuole.
… perché il terrorismo, integralista o meno, è un prodotto della guerra e della sopraffazione delle potenze occidentali, è un servo utile, il nemico che Bush e soci si sono modellati per ridefinire i poteri dell’economia e le aree d’influenza nel mondo. E l’unico modo per combatterlo è non mettersi sullo stesso piano, è il dialogo tra civiltà diverse, è una politica di giustizia sociale ed economica e non di rapina dei più forti sui popoli più deboli.
… perché tutte queste porcate i governi Usa, GB e tutti gli altri che hanno aderito, le hanno fatto in nome dell’Occidente, quindi anche in mio nome che vivo in Italia, e io con questa decisione di rifiutare i minuti di silenzio lo urlo: NON IN NOME MIO, dico che non ci sto. Voglio avere il diritto di essere contro ogni logica di guerra di chi agisce solo per il profitto, arrivando all’eccidio coperto dalle menzogne di stato e dei media.
Per cui, con tutto il rispetto per i parenti delle vittime e del loro dolore, non voglio aderire a campagne che legittimano la guerra.
È l’unico segnale che posso dare, oltre a manifestare in piazza, ora e in futuro per la pace. Invito anche gli altri a farlo.