di Chiara Cretella
Il romanzo di Chiara Cretella Gli insetti sono al di là della mia compassione, Pendragon, 2003, non pare destinato all’oscurità. Proposto e difeso da un letterato di valore, subito stroncato da un critico illustre, suscita reazioni contrastanti ma sempre viscerali. Oggetto dello scandalo non può essere il tema: molti romanzi sul sesso scritti da donne hanno per argomento una degradazione progressiva in chiave sado-masochistica (ma soprattutto masochistica: gli psicanalisti mi perdoneranno se scindo i due aggettivi). Non può essere nemmeno il linguaggio, che coniuga esperienze d’avanguardia allo slang delle giovani generazioni.
Che cos’è, dunque, che colpisce tanto nel libro? Forse è l’accento di verità che lo impronta. E’ relativamente facile scandalizzare dando libero sfogo alle proprie fantasie sessuali; molto più difficile, e perturbante, è farlo conferendo al racconto un’aria di completa, quasi disarmata sincerità.
Proponiamo poche pagine del romanzo, con l’avvertenza che, per capire di cosa tratti realmente, è necessario leggerlo per intero. Poi le reazioni potranno differire, ma l’importante è che ci siano. Sono così rari, oggi, i romanzi capaci di scuotere sul serio l’annoiata serenità del lettore mid-cult. (V.E.)
mi sveglio tardi il giorno dopo, sono le due del pomeriggio ma è tutto perfettamente in orario perché siamo rientrati alle sei. C’è una specie di gara a chi rientra più tardi, pare che chi arriva ultimo si è divertito di più. Invece spesso ci si trascina da un locale all’altro senza sapere che fare, ma il bello è cazzeggiare in compagnia, passare da un pub all’altro ordinando ogni volta un drink, e dopo il terzo posto sei già brillo. Vince chi resiste di più sobrio prima di andare in spiaggia a farsi di altre cose.
Perché se non sei sballato non ti diverti, e nessuno ti caga, e per fare questo non basta più la cara-vecchia&genuinabottiglia ma le nuove droghe sintetiche. Il nostro mito è andare ad Amsterdam, dove il fumo te lo buttano dietro e le seghe te le fanno in vetrina, e tutto questo lo puoi acquistare solo con degli sferici pezzi di metallo. Ok, ok, siamo stupidi e coglioni lo volete sapere? Evvero siamo degli ipocriti ciucciasoldi del cazzo attaccati come gelatina alle tasche dei parents.
Scendo a fare colazione e trovo babbo&mamycumprole a infierire su un pollo dall’aria funerea e bruciata. Papy alza la bocca dal fiero pasto e mi indaga con la faccia di chi ha l’imbarazzo della scelta su dove iniziare a sparare a zero.
«Buongiorno non si dice dalle tue parti signorina? Ti pare questa l’ora di alzarti, ma a che ora sei tornata stanotte?».
Tu ti gira tutto intorno che sei ancora strafatta e strabattuta per la nottata finita male su un letto a non sapersi cosa dire per poi girarsi ognuno per cazzi propri e sapere che dietro la schiena non sta dormendo no, ma fa finta lo stesso per farti vedere che non ha bisogno delle seghe di una mezza sega. «Non lo so, saranno state le due, metti». «Ma se tua mamma non ha chiuso occhio tutta notte, pensi che siamo scemi eeh? No dico perché se lo pensi dillo che forse saremo vecchi, saremo ingrigiti, saremo quello che ti pare ma non siamo scemi che giovani ci siamo stati prima di te, dico». «Be’ saranno state le tre al massimo», dico «ma tanto lo sai che non ho l’orologio che ne so figurati se uno guarda l’orologio che ci posso fare se la musica inizia all’una è così papy giurocristocredimi che se ho la faccia sconvolta non è perché mi drogo & non sono flashata è una tua impressione no che non mangio che mi sono appena alzata vorrei fare colazione sì che lo so che sono le due del pomeriggio e che non si può fare colazione alle due del pomeriggio ma allora i portieri di notte come fanno?». «Ma Elena non è possibile che non mangi niente!» sussurra la mamy. «No mamy non è vero che sto diventando anoressica sono anni che me lo dici e nessuno si è accorto che sono bulimica ma comunque non ho fame e sono perfettamente normale non ho bisogno di un medico, ma basta non è vero che non faccio un cazzo tutto il giorno, sì scusa il turpiloquio, allora sono meglio le bestemmie che spara tua figlia quando dice che le ho fregato la gonna blu che poi non è vero che non mi entra nemmeno chi la vuole la sua gonna del cazzo lei e le sue manie di persecuzione, che m’ha fatto passare la voglia pure del caffè, piglialo te, ciao buongiorno, e… buonanotte io torno a letto».
Non male come inizio di giornata, peccato che ho una mammoccia che soffre d’insonnia e un papy moralista che pensa che gli anni ’50 siano passati ieri. Più una sorellina scassaminchia di nome Barbara che passa il tempo a farmelo a fettine. Mi stendo al buio sul letto, ora non ho piùvogliadidormire ma neanche di alzarmi e allora rimango stesa ascolto deAndrè al buio ripenso a ieri notte le mani grosse e massicce di Lucio senza nessuna grazia che rimanevano lunghe sul letto senza sporgersi di un millimetro verso di me.
Rifiutata, un rifiuto buttato lì dal caso, il peggiore degli amanti possibili, ecco cosa ero. I segni, gli unici che mi lasciava, lì lo amavo, solo segnata ero sua, il piede che mi trafiggeva colle Dr. Martens pesanti, lì lo adoravo.
E se davvero tu vuoi vivere una vita ombra e piscia cacca di cane spiaccicata dormire sotto la stazione e girare col tuo piattino maledetto che ti spaccherei in testa, almeno non venire a cagare il cazzo a me ti prego non continuare a… sì sii si continua ti prego continua a farmi male ancora più male fa che io senta qualcosa puttanadunatroiachenonsonoaltro. Sbucciami sbattimi spogliami che lo sai che cosi non ti odio e non mi amo.
Mi rigiro nel letto, sudata comincio a farmi un sacco di seghe mentali, mi sento stracca e annuso deAndrè fra una sigaretta e un libro didecarlo, che non dice niente Kristo nonmidiceniente e io che spero di trovare una rivelazione del cazzo in un libro del cazzo che in realtà è solo un pretesto per dire eeh che cazzo, possibile che nessuno mi sappia spiegare un cazzo? Vedi mamy, il turpiloquio è fondamentale non necessario vedi davvero irrinunciabile per esprimere quello che cazzo avrei da dirti, e non dirmi che sono scema lo so in fondodicosolocazzate.