di Maverick
Il caso che si può dire decisivo viene dalla Francia dove nel 1999 è stato presentato il documento del Comitato per gli Studi Avanzati (COMETA), un rapporto senza precedenti di un gruppo semi-ufficiale di tredici esperti, scienziati e generali. Il fatto che alcuni degli ufficiali fossero in servizio presso l’Istituto di Alti Studi per la Difesa Nazionale, un’agenzia governativa di programmazione strategica, ha dato al risultato della ricerca una grande importanza; il documento, formalmente “indipendente” fu tuttavia inoltrato ai più alti livelli politici: Jacques Chirac e Lionel Jospin.
Promotori dello studio erano il Generale a quattro stelle Gerard Bernard Norlain, ex comandante dell’areonautica militare tattica e consigliere militare del Primo Ministro; il Generale dell’aeronautica Denis Letty e Andrè Lebeau, ex capo del Centro Nazionale di Studi Spaziali (Cnes), l’equivalente francese della Nasa. Gli altri partecipanti erano un ammiraglio a tre stelle, il capo della Polizia, il direttore dell’ Office National d’études et de recherches aérospatiales (ONERA), un generale del Genio militare, un generale dell’aeronautica, più altri scienziati e ingegneri dei sistemi d’arma.
Nell’introduzione alle 90 pagine del rapporto intitolato “Ufo e Difesa: per che cosa dovremmo prepararci?”, il sottotitolo afferma il proposito di “contribuire a strappare il fenomeno Ufo dalla sfera dell’irrazionale“. Dopo tre anni di lavoro e circa 500 indagini su avvistamenti aerei, visualizzazioni radar e rapporti di piloti militari e civili, di autorità civili e di aviazioni militari di altri Stati, le conclusioni tratte sono sorprendenti. Vi si legge che “numerose manifestazioni osservate da testimoni affidabili potrebbero essere opera di velivoli di origine extraterrestre” e che di fatto “la spiegazione più appropriata è l’ipotesi extraterrestre“; anche se non categoricamente provata, “forti elementi di presunzione esistono a suo favore e se è corretta è carica di pesanti conseguenze“. Secondo il documento, “al 5 – 10% degli avvistamenti sui quali c’è solida documentazione non possono essere attribuite facilmente origini terrene come esercitazioni militari segrete”; questa quota di “non spiegabili” “sembra essere costituita da macchine volanti dalle performance eccezionali guidati da intelligenze naturali o artificiali“; in proposito, si assicurano i lettori che tali velivoli non hanno compiuto atti ostili “anche se sono state confermate manovre intimidatorie“. In ultimo, gli autori sollecitano la Ue a farsi carico di un’azione internazionale, in particolare con gli Stati Uniti “per esercitare una pressione utile a chiarire questa cruciale questione che ricade nell’ambito delle alleanze politiche e strategiche“, allo stesso tempo accusando gli Usa di seguire una politica di disinformazione utilizzando anche regole che proibiscono a personale militare e funzionari civili il disvelamento al pubblico dell’evidenza del fenomeno.1
Il team non si addentra oltre nel voler definire più precisamente il fenomeno. Non ci si pronuncia su “cosa” siano quei velivoli sconosciuti e che cosa si propongano le intelligenze che li controllano. Questo è l’odierno punto d’arrivo conosciuto: confermato il fenomeno “non umano” ma ancora oscura, almeno per gli studi disponibili, la natura, la provenienza, la tecnologia, le intenzioni.
La risposta italiana
Ma ci siamo anche noi che condividiamo con i francesi il teatro strategico. E’ sorprendente l’analogia delle conclusioni della Commissione governativa istituita per investigare i fenomeni anomali insoluti che dal 2003 colpiscono l’area di Canneto di Caronia (Me) e un ampio entroterra: “Tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate. Gli incidenti di Canneto di Caronia potrebbero essere stati tentativi di ingaggio militare tra forze non convenzionali oppure un test non aggressivo mirato allo studio dei comportamenti e delle azioni in un indeterminato campione territoriale scarsamente antropizzato”. E’ il punto-chiave estratto dal testo della relazione conclusiva del Gruppo Interistituzionale di Osservazione, istituito con I’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3428 dell’aprile 2005, sulla base della proposta avanzata dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile.
La commissione d’inchiesta, era presieduta da Francesco Venerando Mantegna, del Comitato Istituzionale di Coordinamento del Sistema di Sorveglianza Sismica e Vulcanica della Sicilia, nonché Presidente ed esperto della Regione Siciliana in questioni di crisi, coadiuvato dal fisico e Capitano di Fregata della Marina Militare Clarbruno Vedruccio.2 Chi vorrà documentarsi troverà una massa di articoli e di informazioni sul caso in oggetto, comprese le interrogazioni parlamentari fatte, negli anni, da esponenti di tutti i partiti. 3
Qui basti dire che i fenomeni riguardano la autocombustione improvvisa di ogni genere di oggetti, mobili, impianti elettrici, chioschi, mezzi pubblici, veicoli, roghi di vegetazione, addirittura un Tir nel garage della motonave Toscana (19 Dic. 2005), per non parlare dei danni alla salute pubblica (diversi decessi attribuiti all’esposizione ripetuta a radiazioni elettromagnetiche), tutto accompagnato da anomalie dei campi magnetici e avvistamenti Ufo documentati.4 Interessa ricordare che sono state rilevate fluttuazioni dei campi elettromagnetici e picchi di energia riconducibile alle microonde le cui origini in un caso sono state individuate approssimativamente ad est dell’Isola di Alicudi (Eolie) a 10 metri di profondità a una distanza da Canneto tra i 10 ed i 20 km a nord-est (la stima della distanza è discussa: si parla anche di 18 km o di 80 km in direzione del vulcano sottomarino Marsili). Le emissioni durano meno di un nanosecondo per cui è stato finora impossibile stabilire il punto esatto di origine. La forza che colpisce l’abitato di Canneto raggiunge picchi di 3 gigahertz, quindi, dal punto stabilito al largo di Alicudi, per avere tanta potenza nel punto di arrivo, deve essere generata da qualcosa che sviluppa energia equivalente ad una centrale elettrica, perché per via della dispersione non potrebbe altrimenti mai arrivare tanto forte (si parla infatti di una potenza di parecchi gigawatt).
Per tutte queste ragioni, la Commissione si è spinta ad affermare che le cause dei fenomeni, licenziata ogni analisi, NON sono di origine naturale: gli scenari ipotizzati sono due, ma con molti aspetti in comune: quello degli esperimenti di armi ad energia e quello di una presenza extraterrestre in loco. E’ ragionevolmente da escludere che una “potenza straniera” compia esperimenti di quella portata per un cosi lungo periodo di tempo senza una notifica o un accordo col governo. Se ci fossero accordi, perchè istituire una Commissione che arrivi a conclusioni così eccezionali, o peggio: perchè sopportare ingenti danni a cose e cittadini, una situazione di allarme sociale cosi prolungata, un cosi forte rischio di reazioni politiche e mediatiche per ospitare gentilmente gli esperimenti di un qualsiasi “potente alleato”?
Cometa, Caronia, pronunciamenti e leaks di ogni genere: tutto porta a concludere che si sia dunque in presenza di vistose crepe nello strato di segreto che avvolge il fenomeno Ufo da decenni. Ma perchè il segreto? Se chiedessimo a chi ci sta intorno, o a noi stessi, se disturberebbe proprio tanto sapere che esistono omini grigi o verdi che scorrazzano per il pianeta, probabilmente la risposta sarebbe no (presumibilmente finché la cosa non disturbasse la nostra esistenza quotidiana…). Un’inchiesta americana del 2000 documentava che l’opinione pubblica è preparata a digerire tale eventuale nozione: oltre il 50% è convinto che ET esista e non si sente disturbata dall’eventualità.
Perchè?
E allora perchè? Un cover up come quello che nasconde da decenni il fenomeno Ufo sembra indicare molto di più. Follow the money è l’infallibile principio che presiede a ogni indagine e la logica porta inevitabilmente ai profitti generati da studio, sviluppo e applicazioni della tecnologia che determina le performance degli oggetti sconosciuti, rilevate nei rapporti militari: velocità, accelerazioni impossibili, traiettorie, levitazione, capacità di rendersi a tratti invisibili (ma non sempre ai radar), il tutto prevalentemente nel più perfetto silenzio. Prestazioni totalmente fuori dalla portata di velivoli “umani” in quanto a energia e propulsione, come anche rilevato dal rapporto Cometa. Studiare quella tecnologia estrema ed eventualmente tradurne parte in innovazione ad uso prevalentemente militare significa potenza e enormi profitti su applicazioni di ogni sorta e collega tali interessi alle esigenze della sicurezza nazionale. Ecco dove politica e interessi convergono. Come può essere maturata nel tempo la commistione tra esigenze di sicurezza nazionale e affari ? Come interagiscono segretezza e sviluppo scientifico?
E’ il Colonnello Philip J. Corso, membro del National Security Council con l’amministrazione Eisenhower e addetto all’Ufficio Ricerca & Sviluppo del Pentagono che riferisce di aver fatto personalmente da tramite con l’Ibm e altre aziende appaltatrici della Difesa per l’affidamento in studio di reperti di Roswell. Da quei reperti, secondo Corso, vennero sviluppati i microchips, la fibra ottica, la visuale notturna a raggi infrarossi, il transistor,5 il misterioso Nitinol.6
Il segreto del fenomeno Ufo già nel 1950 – afferma lo scienziato canadese Wilbert Smith – “è il più altamente secretato dal governo americano, più della bomba H”7 . Ma lo diventa ancora di più man mano che la dottrina della sicurezza nazionale si diffonde negli apparati pubblici e privati, e si estende fino ad abbracciare sempre maggiori segmenti della società civile, del lavoro, della scienza. La segretezza si avviluppa strettamente a quelli che vengono ritenuti interessi vitali, economici e militari. L’apparato di intelligence si amplia (la Nsa viene istituita nel 1952 ma tenuta semisegreta fino alla metà degli anni Sessanta, il National Reconnaissance Office, Nro, nel 1960 ma viene tenuto segreto per quasi 30 anni). Allo stesso tempo si determina una compartimentazione della gestione dei segreti sempre più difficile per l’apparato istituzionale da tenere sotto controllo, (è più che noto l’ultimo discorso di Eisenhower alla nazione in cui denunciava i rischi di perdere di vista il complesso industriale-militare) per l’enorme incremento del numero e della potenza delle corporation che ottengono contratti e appalti governativi. La compartimentazione dei lavori, e la conseguente parcellizzazione, è rafforzata dagli stessi appaltatori che distribuiscono il lavoro e i contratti tra filiali e associate ed il processo avviato si moltiplica e si articola all’infinito in spire che diventano sempre più difficili da seguire e accertare. Così come i budget.
Mentre l’Air Force vara una serie di progetti (Blue Book, Sign, Condon, Grudge, Robertson Panel) che hanno come unico scopo quello di negare e occultare l’imponente documentazione che perviene dalle fonti più disparate (comprese quelle militari) e di avviare una politica di ridicolizzazione da affidare nel proseguo alle organizzazioni “scettiche” in collaborazione con le agenzie di intelligence militari e civili, in realtà il monitoraggio del fenomeno continua senza posa, la ricerca scientifica prosegue ininterrottamente e consegue riguardevoli risultati, se si sta alle testimonianze disponibili.
Il progresso negato
Si parla di applicazioni tecnologiche basate su nuovi principi della fisica in grado di produrre illimitate quantità di energia la cui produzione non richiederebbe la combustione di carburanti fossili ma tecnologie che, se rivelate e utilizzate per uso civile, darebbero un impulso incalcolabile alle condizioni di vita dell’umanità. Si parla di tecnologie operative da tempo basate sulla cosiddetta Energia Punto Zero (ricavata dal vacuum dello spazio – una fonte inesauribile), di elettrogravità, di magnetogravità, di plasma, di sistemi a combustione esterna ad emissioni zero e ad alta efficienza. Un numero di applicazioni pratiche che userebbero queste tecnologie ottenute con lo studio retroattivo degli Ufo abbattuti o recuperati, a partire da quello/i di Roswell, sarebbero state sviluppate nelle decadi passate, integrandosi con le innovazioni ricavate dagli studi di Nicolas Tesla. I risultati sarebbero straordinari.
Paul Czysz, docente di Ingegneria Aeronautica al Parks College di St. Louis, Missouri, che ha lavorato otto anni presso la base militare Wright-Patterson, in Ohio, e 30 anni alla McDonnell-Douglas nella sezione “Tecnologie Esotiche“: spiega: “La Zero Point Energy fornisce circa 40-50 megawatts di potenza per pollice cubo (3 cmc) di spazio. Volendola utilizzare nessuno venderebbe più benzina o petrolio…Essa permea l’intero universo e fluttua continuativamente come interazione tra materia e antimateria…è una riserva grande quanto l’universo…si annichilisce e si ricrea da sola…”.8
In tema di propulsione, Hal Puthoff, fisico teoretico e sperimentale con un curriculum che comprende General Electric, Stanford University, Sri International, Institute for Advanced Studies e, non casualmente, un periodo di consulenza alla Nsa riferisce che “l’Air Force stabili un programma chiamato Mass Modification per studiare la possibilità di applicare le prerogative dell’Energia Punto Zero alla propulsione spaziale e verificò le (nostre) teorie consultando laboratori, aziende e università…una delle potenziali applicazioni minori è la produzione di energia a basso costo per la desalinizzazione dell’acqua”.9
Paul La Violette, scienziato prominente in materia di propulsione e di gravità, autore di libri e papers su fisica, astronomia, climatologia, teoria dei sistemi, presidente della Starburst Foundation, istituto privato di “ricerca scientifica interdisciplinare” (!), parla con naturalezza della tecnologia maser (laser a microonde capace di vincere la gravità e tenere in sospeso un corpo solido), “molto segreta perchè ha a che fare con la propulsione degli Ufo…e del nostro TR3B che è uno degli Ufo triangolari di cui si parla. – e aggiunge – Gli Ufo possono essere di origine aliena ma alcuni li abbiamo creati noi usando quella tecnologia”.10
(Fine seconda parte – continua)
v. www.cnes-geipan.fr ↩
Al Gruppo, coordinato operativamente da Mantegna hanno contribuito i professori Bruno Azzerboni (Ordinario di Elettrotecnica all’Università di Messina), Giuseppe Maschio (Direttore del Dipartimento di Chimica all’Università di Padova) e il dottor Massimo Chiappini (Direttore del Laboratorio di Geomagnetismo del I’Ingv -Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). Vi partecipavano anche numerosi ricercatori, studiosi e specialisti appartenenti ad istituzioni pubbliche quali il Ministero delle Comunicazioni, la Marina e I’Aeronautica Militare, l’Arpa Sicilia, il Sias della Regione Sicilia, Telespazio, I’Enel, la RFI ed altri. ↩
Nel 2005, interrogazione alla Camera dell’ On. Perrotta (F.I. ). Nel 2007 interpellanza al Senato diretta al Presidente del Consiglio Romano Prodi dai Senatori Bartolo Fazio (Ulivo Margherita), Fabio Giambrone (Italia dei Valori), Stefano Cusumano (Udeur), Antonio Papania (Ulivo),Antonio D’Alì (Forza Italia), Giovanni Pistorio (Democrazia Cristiana Indip- Mov per l’autonomia), Giuseppe Naro(Udc), Calogero Mannino Udc), Nino Strano, Roberto Centaro (Forza Italia) , Domenico Nania (Alleanza Nazionale), Accursio Montalbano (Ulivo), Giuseppe Di Lello Finuoli (Progressisti federativo), Carlo Vizzini (Partito Socialista Democratico Italiano), Costantino Garraffa (Ulivo) e Giovanni Battaglia (Ulivo). Nel 2014, interrogazione alla Camera degli On. Erasmo Palazzotto e Arturo Scotto (Sel); al Senato del sen. Bruno Mancuso (Ncd) che ha anche promosso l’audizione del sindaco di Caronia,Calogero Beringhelli, in XIIIma Commissione Territorio e Ambiente, avvenuta il 3 Settembre. Non risultano risposte soddisfacenti ↩
In foto e in video disponibili in rete. (v. https://www.youtube.com/watch?v=7mlOb-GFnZY) Famose le foto di Antonino Spinnato dell’elicottero della Protezione Civile inseguito e danneggiato da un oggetto non identificato (https://www.youtube.com/watch?v=Ic1xQVbENZA).Per una panoramica dei fatti di Canneto di Caronia, v. anche La Stampa 20.8.2005 ↩
Philip J. Corso, The Day After Roswell, Simon & Shuster 1997. Un libro controverso per alcune valutazioni estreme che sembrano soggettive, ma la documentazione esibita e i riferimenti precisi e specifici ne fanno un testo giudicato basilarmente affidabile ↩
Il Nitinol, o Ni.Ti. è un materiale intermetallico composto prevalentemente di titanio e nickel. Il Nitinol è un cosiddetto “memory metal” che, come certi reperti ricuperati a Roswell dal Maggiore Jesse Marcel, ufficiale addetto all’intelligence della base aerea locale, dimostra la capacità singolare di “recuperare forma”: se piegato “ricorda” la sua forma originale e la recupera. E’ resistente,leggero e sopporta altissime temperature. E’ oggi impiegato in campo medico, per le antenne, per le montature pieghevoli di occhiali e numerose altre applicazioni in campo avionico-militare. E’ ritenuto probabile che il Nitinol sia uno dei risultati dei tentativi di riprodurre le proprietà dei reperti di Roswell per sfruttarle prevalentemente nel settore aerospaziale. La singolarità di quei reperti stava non tanto nelle componenti minerali principali (nickel e titanio sono reperibili sia nell’universo che sulla Terra) quanto nel trattamento sconosciuto a cui erano state sottoposte. Anche la purezza del 99.99% dei minerali necessaria a riprodurre l’effetto “memory” non era disponibile negli anni Quaranta. Il Nitinol fu ufficialmente introdotto dai laboratori del Naval Ordnance e brevettato tra il 1962 e il 1963, 15 anni dopo Roswell. In merito, v. Thomas J. Carey e Donald R. Schmitt, Witness to Roswell, New Page Books 2009 ↩
Leslie Kean, Ufos – Generals, pilots,government officials go on record, Harmony Books 2010 ↩
Steven M. Greer, op.cit ↩
Steven M. Greer, op. cit ↩
Steven M. Greer, op. cit. ↩